Recensione

Mortal Kombat: Deception

Avatar

a cura di rspecial1

Dopo aver imperversato per anni in sala giochi nella sua veste bidimensionale ed essersi guadagnato una schiera di fan e cultori non indifferente il passaggio alla terza dimensione è stato difficile per Sub-Zero e compagni. I primi tentativi infatti non furono brillanti tanto che avevano fatto decadere la saga e spezzato le speranze degli appassionati di vedere i loro eroi massacrarsi nuovamente. Fortunatamente l’anno scorso Midway ha tirato fuori dal cilindro quel Deadly Alliance che ha ridato linfa vitale a questo marchio . Una delle caratteristiche fondamentali di ogni Mortal Kombat erano le uccisioni, barbare e di vario genere, che si potevano effettuare alla fine di ogni scontro. Negli ultimi episodi in 2D però il titolo diventava sempre meno violento e sadico e si avvicinava più che altro ad una pantomima del secondo capitolo, ritenuto il miglior episodio bidimensionale. Con l’arrivo però dell’ultimo titolo tridimensionale dell’anno scorso, gli sviluppatori si sono decisi a fare un po’ di passi indietro e tornare alle origini, sfornando un gioco che finalmente si faceva valere e si confermava come il più violento picchiaduro a 128-bit. Quest’anno non poteva mancare un sequel, un episodio che va ad evolvere la giusta strada intrapresa dai programmatori cercando nel contempo di non commettere gli errori del passato.

No MercyIl titolo si apre con una buona sequenza in CG che ci racconta le vicissitudini che portano i nostri eroi a cercare di salvare la Terra per l’ennesima volta dalle forze del male e come muore un altro dei simboli del gioco…Raiden. Chiusa l’intro si passa ad i fatti e ci si catapulta immediatamente nell’arena di gioco per scoprire i nuovi arrivati ed i vecchi amici ripescati dai passati capitoli: in totale ci sono 12 personaggi inizialmente selezionabili (con altrettanti da sbloccare) tra cui scegliere il vostro preferito per affrontare la strada verso il boss finale. Ma cosa cambia una volta scesi in campo rispetto il prequel? Andiamo con ordine ed analizziamo subito le caratteristiche che saltano all’occhio. Principalmente noteremo tre simboli sotto la barra d’energia, questi rappresentano il numero di counter realizzabili durante l’incontro dal giocatore. Quando sarete in parata infatti, mentre il vostro avversario vi colpirà con una combo, basterà la semplice pressione della croce direzionale in avanti per eseguire la contromossa che automaticamente fermerà il nemico e vi darà la possibilità di passare all’offensiva. Altra introduzione è quella di tre indicatori luminosi che segnalano i punti in cui l’avversario è vulnerabile indicandoli in base ai colpi alti, bassi o medi. Praticamente inutile visto che non la guarderete mai, o non avrete neanche il tempo per farlo, se poi consideriamo che durante un incontro lo si capisce benissimo dov’è scoperto il nemico capirete che se ne poteva fare a meno. Queste le novità per ciò che concerne il gameplay, per il resto i personaggi hanno ancora 3 diversi stili di combattimento, uno dei quali per usare armi. Inoltre a parte la possibilità di eseguire combo mixando i vari stili è stata limitata la possibilità d’infierire sul nemico quando questo è in aria. Praticamente adesso non sarà più possibile scagliare l’antagonista in aria con un uppercat per poi iniziare una combo mentre è ancora a mezz’aria, o meglio sarà possibile farlo ma la combo non andrà totalmente a segno permettendo cosi una ripresa più rapida dell’incontro. Una cosa che sicuramente verrà considerata positiva da tutti coloro che hanno sempre odiato rimanere inermi a guardare un altro giocatore massacrare il proprio personaggi a mezz’aria (cosa che succede con titoli come Tekken 4 o lo stesso Deadly Alliance).

L’arena si ampliaA differenza del passato oltre i classici 6 pulsanti (2 pugni, 2 calci, la parata e le prese) è stato introdotto anche un settimo pulsante. Questo servirà per l’interazione con le varie arene di gioco, novità infatti di questo nuovo episodio tridimensionale è la possibilità di raccogliere armi per i livelli, ma anche utilizzare lo stage come arma contro il nemico, scagliandolo contro determinate zone (delimitate da riquadri colorai sul pavimento) potrete infatti assistere a delle Pit-Fatality (assisterete a scene cruente in cui il malcapitato finirà tra lame affilate, in pasto a dei piranha ed altri trabocchetti simili). Anche la grandezza è stata ampliata con l’inserimento di sezioni distruggibili per passare ad altre locazioni (proprio come avviene nei vari episodi di Dead or Alive della Tecmo), adesso più che mai sarà necessario dunque imparare bene la struttura del background per evitare di cadere da soli nelle trappole o pavimenti cedevoli che sono stati inseriti. Ma oltre alle arene per uccidere il vostro avversario ci sono le solite e spietate Fatality, marchio di fabbrica di questa saga che non farà che soddisfare gli amanti dello splatter puro. 2 mosse a disposizione per ogni personaggi, difficili da eseguire come sempre. Ma attenzione, Midway stavolta ha pensato anche al poveretto destinato alla morte donandogli una nuova mossa eseguibile soltanto mentre si subisce una Fatality, la tanto attesa Hara Kiri. Non servirà a nulla se non ha togliere la soddisfazione al vostro nemico di uccidervi, insomma meglio che vi suicidiate e salviate l’onore piuttosto che subire anche la vergogna dell’assassinio.

Il Contorno Come per il precedente capitolo i programmatori hanno inserito numerosissimi extra da sbloccare, oltre ai personaggi ed ai nuovi costumi. Stavolta però per poter guadagnavi un prezioso bonus dovrete giocare ai nuovi mini-giochi introdotti, e che andiamo ad analizzare brevemente. Primo tra tutti il Konquest, una modalità in cui dovrete eseguire determinate missioni o recuperare alcuni oggetti proprio come in una classica avventura. Abbastanza semplice, ma sopratutto piatta e noiosa, la dovrete affrontare per sbloccare gli extra, altrimenti vi assicuro che ne fareste a meno. Molto più divertente invece il Puzzle Kombat. In pratica la versione della saga di Sub-Zero e Scorpion di quel Puzzle Fighter della Capcom su Ryu e compagni. Un puzzle semplice ed intuitivo in cui concatenare vari mattoncini per vedere la versione Super Deformed del vostro personaggio eseguire le proprie mosse. Un titolo dalla meccanica semplice ma che vi attirerà in un vortice di divertimento unico che vi terrà incollati al monitor. Anche l’ultima modalità inserita, il Chess Kombat, non è per nulla male. Sebbene inizialmente potrebbe sembrar una riproduzione del gioco degli scacchi con i personaggi di Mortal Kombat vi renderete subito conto che il gioco è molto più complesso. Ogni pedina infatti ha caratteristiche proprie e potrà effettuare attacchi magici, resuscitare altre pedine ecc. ecc. Non ultima la caratteristica usata per mangiare i pedoni, non basterà infatti porsi sulla stessa casella ma anche vincere il breve incontro che ne seguirà e che terrà conto delle caratteristiche impostate ai pedoni. Sembra complicato ma in realtà vedrete che la sua semplicità vi catturerà e vi farà divertire come non mai.

Poligono più, poligono meno!Graficamente parlando il titolo non si discosta molto dal suo predecessore, con un motore grafico migliorato per ciò che concerne l’aspetto dei guerrieri, adesso più rotondeggianti e meno squadrati di prima. Anche la fluidità del titolo è aumentata nonostante l’arricchimento degli stage di vari elementi interattivi. Da segnalare negativamente la continua legnosità dei movimenti dei lottatori, come per il precedente titolo, e la solita compenetrazione dei poligoni durante le prese o determinate combo e mosse. Piccoli difetti che comunque non vanno a minare il livello globale del gioco Midway, che si assesta però nella media ed è molto lontano dagli standard qualitativi più alti delle 2 console. Il sonoro è ottimo, dalle musiche azzeccate e tipiche della saga ai vari effetti sonori e voci campionate per i personaggi.

Picchiatutti

Finalmente anche la categoria dei picchiaduro poligonali ha accesso al magico mondo dell’online. Primo titolo del genere per console ad usufruire di questa peculiarità, il titolo Midway si presenta subito molto divertente e frenetico, non presentando il minimo accenno a possibili Lag immaginati da molti per il tipo di gioco. Il divertimento andrà poi aumentando con i vari tornei e la possibilità di usare anche i personaggi non sbloccati per mettere tutti i giocatori sullo stesso livello di gioco.

-Tante Modalità Extra

-Modalità Online

-Konquest Noioso

-Realizzazione mediocre

8.2

Ancora una volta i ragazzi della Midway sono riusciti a sorprendere realizzando un titolo di buon livello che anche se non migliorando tantissimo il capitolo precedente fa un altro passo in avanti. Meccanica di gioco ormai ben consolidata, arricchita dalle nuove possibilità offerte dalle arene di gioco, più le nuove modalità extra rendono il titolo uno dei più vari per ciò che concerne il panorama dei picchiaduro.

L’introduzione dell’online lo rende infine indispensabile per ogni patito del genere, almeno sino all’arrivo del gioco del Team Ninja per la comunità Xbox, ed in generale uno dei migliori titolo del genere che va a porsi come miglior episodio della saga, dopo anni che si attendeva un titolo all’altezza del secondo capitolo bidimensionale.

Voto Recensione di Mortal Kombat: Deception - Recensione


8.2