Recensione

Gungrave

Avatar

a cura di Renzo

Sega, forte della sua nuova politica software-only, ha in serbo per quest’anno una nutrita ed interessante line-up di titoli dedicata a PS2, XBOX, GAMECUBE e GBA.Questo Gungrave di Red Entertainment (team interno responsabile,tra gli altri, della serie Sakura Taisen), sin dalle prime immagini diffuse in rete all’annuncio del suo sviluppo, ha immediatamente catturato la nostra attenzione, fosse soltanto per il fatto che il gioco si ispira all’omonimo anime.Gungrave narra infatti le gesta di Grave, tenebroso antieroe (una versione più lugubre e inquietante del Dante di Devil May Cry) alle prese con una temibile quanto potente organizzazione criminale (“The Organization” per l’appunto) sullo scenario di una degradata Tokyo del futuro.

Il gioco è uno sparatutto 3D in terza persona tanto semplice e divertente, a suo modo “classico”e ricchissimo d’atmosfera (grande caratterizzazione del protagonista e degli ambienti di gioco tetri, oscuri ed allo stesso tempo dannatamente cool).Per quel che concerne la cosmesi grafica, segnaliamo l’utilizzo dell’ormai inflazionatissimo Cel Shading che ben si adatta allo spirito anime del gioco riproducendo con fedeltà gli estremamente, ripeto, evocativi personaggi (il protagonista su tutti) e relativi luoghi d’azione; a livello poligonale i creativi di Red non si sono certo sprecati, ma è pur vero che il tocco minimalista dato al comparto visivo è sicuramente d’effetto ed in linea con i canoni dell’anime originale.Gli ambienti sono discretamente vari e ben realizzati: dalla classica subway, a bordo del suo metrò, ad una pericolosa chinatown, fino alle highway di Tokyo; per citarne soltanto alcuni.Il dispiegamento nemico è altrettanto variegato (eleganti yakuza, gangsters, samurai, nerboruti soldati, teppisti, inquietanti personaggi vestiti da coniglio, ecc.) e i duelli con i mastodontici boss di fine livello dalle fattezze bizzarre (il braccio gigante per citarne uno), risultano altamente spettacolari: basti pensare alla titanica ruspa che insegue Grave, impegnato a sua volta a crivellarla di colpi e contemporaneamente a scappare per non essere travolto.L’utilizzo del Motion Blur nelle fasi più concitate dell’azione ( in particolare durante l’esecuzione dei “Demolition Shot”, di cui avremo modo di parlare più avanti) dona maggiori drammaticità e coinvolgimento al tutto.Allo stesso tempo dispiace però segnalare la presenza di un campo visivo talvolta ridotto con relativi problemi di draw-in (camuffato da un effetto nebbia): difetto che fortunatamente viene rilevato soltanto in alcuni stage. Un’ulteriore nota stonata è relativa ad alcuni pesanti rallentamenti durante le fasi caotiche del gioco (ancora, Demolition Shot/elevato numero di nemici su schermo): un sito statunitense ritiene questo, in realtà, un effetto voluto dai programmatori per donare al titolo un’azione più evocativa, ma tant’è…Degne di nota sono le splendide sequenze anime che narrano lo svolgersi dell’avventura tra uno stage e l’altro: graficamente pulitissime, estremamente spettacolari e forti di una regia raffinata e allo stesso tempo perfetta (andate a recuperare l’anime originale!).A livello sonoro Gungrave si comporta egregiamente: notevoli gli effetti di spari ed esplosioni, tanto sono assordanti e distorti; il suono poi dei proiettili che scheggiano pareti e superfici contribuisce, assieme ad un robusto uso di force feedback sul pad, ad un’esaltante immersione nelle furibonde sparatorie del gioco. Per quel che riguarda le musiche segnaliamo, da un lato, gli ottimi brani relativi alla colonna sonora dell’anime posti in apertura e in alcune sequenze d’intermezzo, dall’altro motivetti ora jazzati ora di stampo più industriale durante le fasi di gioco; altrettanto ottime le voci dei personaggi durante le sequenze animate, credibili e realistiche (i giapponesi non lesinano certo pathos…). Veniamo ora alla giocabilità: Grave, dall’incedere lento e inquietante, vestito di una scura casacca da cow-boy (con tanto di stivali e cappellone) possiede due letali rivoltelle (altra similitudine a livello di character design con Dante) che più sparano (sarebbe meglio dire cannoneggiano) quanto più velocemente viene premuto il tasto square; il risultato è estremamente coinvolgente: sembra di utilizzare due mitragliatori e le sparatorie diventano così frenetiche e divertenti da non lasciarci tregua. Difficilmente riusciremo a posare il pad, tant’è la sete di distruzione (e relativa gratificazione) che il titolo trasmette: orde di nemici ci scaricano addosso tonnellate di piombo e sta a noi rispondere al fuoco in maniera non solo letale, ma anche “artistica”: balzi laterali, in avanti e all’indietro a fuoco spiegato (per capirci alla John Woo) performabili in maniera intuitiva, ci consentono non solo di evitare i colpi nemici, di massacrare con più precisione e potenza, ma ci elargiscono a fine livello un “artistic bonus” che assieme ad altre variabili (kill count, life remaining, ecc.) doneranno al nostro antieroe una nuova tipologia di Demolition Shot. Questa è una sorta di smart-bomb generata dall’inquietante bara che il protagonista si porta appresso appesa alle spalle: a seconda del tipo di Demolition Shot, la bara sparerà missili o rigurgiterà raggi di fuoco a 360 gradi (per liberare Grave da situazione particolarmente affollate, la bara viene utilizzata anche come arma a distanza ravvicinata). Più nemici e oggetti (auto, tram, bancarelle e quant’altro) faremo saltare in aria, più la barra del Demolition Shot crescerà, permettendoci di accumularne in numero crescente; da segnalare inoltre l’Hyper Demolition Shot che ci permette di entrare in una dimensione parallela assieme al nemico e di finirlo con una spettacolare combo. Frenetico, giocabile, divertente, come i più classici action game: questo è quello che Gungrave vuole essere, furia cieca, arcade-action nudo e crudo. Se amate l’animazione giapponese poi, l’acquisto diventa obbligato: difficilmente rimarrete indifferenti alle superbe sequenze anime di cui il gioco è imbottito.

-divertente, giocabile e frenetico

-estremamente evocativo e d’atmosfera

-effetti sonori devastanti

-il cel shading ben si adatta allo spirito del gioco

-un gradito ritorno ai canoni classici

-relativamente facile

-alcuni vistosi rallentamenti

-campo visivo ridotto e presenza di draw-in

-telecamera a volte non impeccabile

7.5

Il titolo non è difficilissimo (grazie soprattutto ai continue infiniti), ma è quasi certo che lo rigiocherete non solo per i segreti sbloccabili, una volta terminato e per migliorare di volta in volta punteggio e statistiche (gia in precedenza accennati), ma soprattutto per poter nuovamente godere di quell’atavico, animalesco senso di distruzione che pervade ed è parte sostanziale del prodotto. Un ritorno alla genuinità del passato: roba rara e preziosa di questi tempi.

Voto Recensione di Gungrave - Recensione


7.5