Recensione

Empires: L'Alba del Mondo Moderno

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a cura di pWi

Age of Empires: tutto ebbe inizio da lì Certamente, dall’uscita di quel grande capolavoro che risponde al nome di Age of Empires, di strategici in tempo reale (o RTS come amano chiamarli gli anglofoni) ambientati nel MedioEvo ne abbiamo visti a decine. Oltre alla serie dello stesso Age of Empires che trova il suo culmine con Age of Mytholohy, non possiamo dimenticare, infatti, giochi come Rise of Nations, Empire Earth, Celtic Kings, Warrior Kings, Battle Realms e tanti altri. Di fatto il capostipite di questa serie è stato programmato da una software house che, in quel periodo, era certamente sconosciuta ma che, adesso, gode di fama mondiale e ha addirittura il protettorato della stessa Microsoft, una cosa non certo da tutti. Ovviamente ci stiamo riferendo a Ensemble Studios, i cui ragazzi hanno sfornato la saga di Age of Empires e Age of Mythology. Tuttavia, tutto questo successo ha inizio da una sola mente, quella di Rick Goodman, fondatore di Ensemble Studios e ideatore del primo degli Age of Empires. Ma tutto questo in che modo coinvolge il gioco di cui ci accingiamo a parlare? Beh, oltre all’evidente fatto che Empires: L’Alba del Mondo Moderno è un classico esempio di RTS ad ambientazione medievale (anche se le cose, come vedremo, non sono così semplici), dobbiamo portare il dovuto tributo a chi ha programmato questo nuovo gioco della Stainless Steel Studios, di cui costui è anche fondatore e programmatore principale. Sì, stiamo proprio parlando dello stesso Rick Goodman, qui alla ricerca di un nuovo faraonico progetto e soprattutto di trovare nuovi stimoli, dopo aver sconvolto la storia del videoludo nelle modalità che prima abbiamo descritto. Insomma, Goodman ci ha nuovamente stupiti? E’ riuscito a dare nuova linfa ad un genere di gioco ormai, per forza di cose, estremamente logoro e inflazionato? E’ riuscito a scavalcare i mostri sacri del genere come Warcraft III e lo stesso Age of Mythology? Per avere una risposta a queste domande non vi resta che leggere l’articolo che avete sotto gli occhi e tenere le dita incrociate.

Dagli arcieri ai carro armati Empires: L’Alba del Mondo Moderno (Empires: Dawn of the Modern World originariamente) ci permette di giocare attraverso quattro epoche storiche diverse, guidando ben nove civilizzazioni differenti. Se a questo aggiungiamo che ogni civiltà ha un numero praticamente sterminato di unità e che vi sono ben due modalità di gioco distinte, dovreste cominciare a capire qual è il punto forte di questo Empires. La varietà di situazioni alle quali dovremo far fronte è, infatti, estremamente elevata, in quanto ogni civiltà richiede un approccio nettamente diverso; questo a causa della struttura della sua organizzazione e delle caratteristiche delle varie unità di cui dispone. Inoltre, come ho accennato, il tutto si svolge nel corso di ben quattro epoche storiche: epoca medievale, epoca della polvere nera, epoca imperiale e epoca delle due guerre mondiali. E’ ovvio che le varie civiltà avranno caratteristiche diverse anche a seconda dell’epoca in cui ci troviamo. Ad esempio, se una popolazione come gli inglesi nel MedioEvo disporrà solo di balestrieri e guerrieri armati di spada e di scudo, nell’epoca della polvere nera comincerà ad essere dotata di archibugieri e moschettieri (nel senso di soldati armati di moschetti, guai a chi ha pensato a D’Artagnan e soci!), con le ovvie differenze che ciò può portare nell’approccio al gioco. Le nove civiltà presenti sono: americani, britannici, russi, francesi, tedeschi, coreani, inglesi, cinesi e franchi. I più furbi di voi avranno certamente capito che alcuni accostamenti così non funzioneranno: ad esempio, come possono esserci gli americani nel MedioEvo o i franchi nella seconda guerra mondiale? La risposta a questo amletico interrogativo è semplice. Infatti, potremo disporre solo di alcune civiltà in determinate epoche, in modo da rendere il tutto ovviamente più realistico. Inoltre, data la possibilità di poter accedere ad un’epoca più avanzata nella stessa partita ci sarà data anche la possibilità di mutare la nostra civiltà in un’altra adatta alla nuova epoca. Ad ogni modo, questi processi li analizzeremo meglio più avanti. Per adesso occupiamoci, invece, delle due modalità di gioco che prima accennavamo. Si tratta della modalità casuale e di quella campagna. In pratica, Empires si divide su due fronti ben distinti e assolutamente sullo stesso piano. Si può, infatti, affrontare il gioco come se ci si trovasse in un’enorme partita “skirmish” o con il normale sistema delle campagne. Le partite “skirmish”, per chi non avesse ancora dimestichezza con questi termini, consistono in sfide contro il computer (o contro un essere umano qual ora si decidesse di giocare online) nelle quali l’unico obiettivo è prevalere sull’avversario cercando di sfruttare al meglio le risorse presenti sulla mappa. In queste missioni, inoltre, non c’è assolutamente una trama che lega le nostre imprese. La modalità campagna è invece assolutamente simile a quella a cui siamo abituati; ma, dato che l’abbondanza è il segreto che sta dietro a questo nuovo progetto di Rick Goodman, avremo a disposizione ben tre campagne: quella dei coreani e del loro generale Yi, quella degli inglesi e del loro futuro re Riccardo Cuor di Leone e quella degli americani con il celebre generale Patton. Come potrete già intuire, l’attenzione ai reali fatti storici è veramente molto elevata e, infatti, durante le nostre partite, più di una volta, resteremo assolutamente meravigliati dalla precisione con cui vengono narrati alcuni avvenimenti e il riscontro che essi hanno sulle nostre partite. Per continuare questo discorso, bisogna anche sottolineare l’efficacia della trama che sta dietro ad ognuna delle campagne succitate, la quale ci darà più di una volta degli ottimi colpi di scena e ci terrà incollati al monitor non solo per il semplice giocare, ma anche per sapere come realmente si evolvono i fatti.

Quattro epoche, nove civiltà, un leader Per capire bene come funzionano le cose in Empires dobbiamo analizzare le due modalità di gioco principali: quella casuale e la normale campagna. Nella modalità casuale, potremo scegliere, fra tantissime impostazioni, quelle che ci sembrano più adatte al nostro stile di gioco prima dell’inizio della partita vera e propria. Ad esempio, potremo scegliere l’epoca d’inizio e l’epoca finale, oltre alla quale non potremo spingerci; il livello di difficoltà addirittura tra dieci possibilità; con quale civiltà giocare; quanti leader gestiti dal computer affrontare e con quali civiltà; la velocità di gioco; il tipo di approccio tra creatore d’imperi e azione e molto altro ancora. Tra queste features è necessario analizzarne bene almeno tre. Innanzitutto, vi avrà certamente lasciato basiti, cosa che è successa anche a me, il numero di livelli di difficoltà presenti in questa modalità: addirittura dieci! Questo rende Empires accessibile praticamente a chiunque: sia al novellino, sia a quello occasionale, sia al professionista incallito. I primi tre livelli rendono il gioco molto semplice, dal quarto al sesto o settimo la difficoltà si fa media, mentre per gli ultimi tre dovremo sudare le proverbiali sette camicie. I diversi livelli di difficoltà fanno la loro parte soprattutto sul numero di unità che il computer costruisce: infatti, ai livelli di difficoltà più bassi ne produce in numero molto contenuto, mentre con il salire nel livello di difficoltà ci accorgeremo che il numero di unità prodotto dal computer sarà sempre più elevato. Un altro fattore da sottolineare riguarda la velocità di gioco. Infatti, potremo impostarla tra cinque opzioni e ciò influirà sulla velocità con il quale si svolge il tutto. Impostando il valore su normale vedremo le nostre unità muoversi alla velocità canonica di un RTS , scendendo sotto a questo parametro le vedremo muoversi al rallentatore, salendo sopra le vedremo molto velocizzate. Ora, se considerate che la fase predominante in questa modalità di gioco è quella della raccolta delle risorse e che molti non amano i tempi morti, capirete bene che la possibilità di influire sulla velocità di gioco è assolutamente fondamentale. La cosa strana è, invece, determinata dall’impossibilità di modificare la velocità di gioco durante la partita vera e propria, un po’ come avviene nei The Sims. Questa possibilità avrebbe reso il gioco certamente più fruibile, vista la lentezza della fase di raccolta delle risorse che prima abbiamo accennato. Un discorso più delicato va, invece, fatto per i due diversi tipi di approccio presenti nella modalità casuale: creatore d’imperi e azione. La prima modalità ci spingerà ad un approccio molto più ragionato e ancora più incentrato sulla fase di raccolta delle risorse. Infatti, scegliendo questa modalità ci saranno maggiori risorse per ogni mappa, i sistemi difensivi saranno più solidi e quindi più difficili da scalfire e altre caratteristiche del gioco che analizzeremo più avanti.Nella modalità azione, invece, non si potranno avere più di 16 civili addetti alla raccolta delle risorse, ogni mappa avrà meno risorse, i tempi di raccolta saranno più veloci, gli avanzamenti di epoca meno costosi, gli aerei più autonomi e così via. Insomma, la prima modalità tende a rendere le partite più lunghe (in alcuni casi si passano anche le due ore), la seconda ad abbreviare i tempi soprattutto della fase di raccolta delle risorse, ma sarà comunque difficile completare una partita in meno di mezzora. Tuttavia, dato che sono un redattore e sono qui per esprimere pareri, vi dirò la mia. In fin dei conti, le due modalità sono molto, troppo simili tra loro! Con questo voglio dire che il gioco resta sempre imperniato sulla raccolta delle risorse e, quindi, su tempi morti molto prolungati. Mettendo, infatti, il gioco a velocità massima e impostando la modalità azione ci è capitato di dare ordini alle nostre strutture e alle nostre unità di raccolta, di lasciare il tutto al proprio destino anche per decine di minuti allontanandoci dal computer e di ritrovare, al nostro ritorno, le nostre unità ancora al lavoro per la realizzazione di quanto avevamo loro richiesto. Inoltre, cosa abbastanza strana, il computer difficilmente ci attacca se noi non facciamo la prima mossa in questo senso, rendendo il tutto ancora più statico. Insomma, la raccolta delle risorse è una prerogativa fondamentale di Empires e, quindi, chi non gradisce i tempi morti potrebbe restare fortemente deluso da questo approccio. Come abbiamo già detto, la modalità campagna è veramente molto ben strutturata, superando di gran lunga la modalità “casuale” che abbiamo sin qui descritto. Il successo di questa modalità è dato, oltre che dai fattori che prima abbiamo accennato riguardanti la trama e la precisione storica dei fatti narrati, dal fatto che il gioco non ci impone di creare un esercito, e quindi di imbastire la solita raccolta delle risorse ad ogni missione. Infatti, capita che alcune peculiarità della nostra base siano bloccate, come ad esempio la possibilità di allenare civili o unità belliche o, ancora, che la capienza della nostra base sia già al limite e che quindi non ci sia posto per nuove unità. Tutto questo ci fa capire che, potenzialmente, possiamo completare la missione con quello che abbiamo e il tutto diventa fondamentale nell’ottica di non farci sprecare tempo inutile, ma di andare subito al sodo con i combattimenti. Le missioni che di volta in volta ci vengono proposte, inoltre, sono molto differenziate. Ad esempio ci potrà venire richiesto di controllare una determinata cava di pietra, oppure di condurre un personaggio di una certa importanza in un determinato luogo, di sfoltire una flotta nemica, di conquistare determinati avamposti, di proteggere le mura di una città, di entrare attraverso degli stratagemmi in un accampamento nemico, di passare inosservati in un determinato passaggio, di conquistare delle riserve di polvere da sparo per rifornire meglio di armi le nostre unità e così via in una lista praticamente sterminata. Oltre a tutto questo, i programmatori della Stainless Steel Studios hanno pensato di inserire addirittura degli enigmi in questa modalità, cosa del tutto nuova in questo genere di gioco. In alcune circostanze specifiche, per andare avanti, dovremo sbloccare delle determinate situazioni. Vi faccio qualche esempio. Una volta mi è capitato di dover disporre di un determinato numero di uomini che, però, mi era impossibile realizzare con le mie strutture. Allora, una volta incontrato una serie di soldati dispersi nel bosco e assolutamente ubriachi sono ricorso ad uno stratagemma: conducendo i soldati con un tranello all’interno delle mura della città e chiudendo queste ultime una volta entrati, li ho praticamente intrappolati. Aspettando qualche minuto, questi sono tornati sobri e quindi pronti per la battaglia. Ma di enigmi come questo ne troveremo moltissimi nel corso di tutto il gioco. E’ capitato anche di avere a disposizione quattro uomini e di dover attraversare un fiume con una barca. Ebbene, la barca ha bisogno di un barcaiolo tra i quattro uomini e ha solo due posti, uno dei quali per il barcaiolo. I quattro uomini a nostra disposizione non possono stare da soli su una delle due sponde del fiume perché, a due a due, si odiano e si ucciderebbero. Solo uno dei quattro può stare con tutti senza problemi. Beh, insomma è un bell’enigma, poco comuni in un gioco strategico come questo. Chi, tra voi, me lo risolve vince un mappamondo! Per concludere le features di questa modalità diciamo, infine, che vi sono stavolta “solamente” tre livelli di difficoltà, ma che comunque sono assolutamente adeguati al tipo di gioco, in quanto il grado di sfida è comunque alto per qualsiasi tipo di giocatore.Finora abbiamo, però, parlato solamente di modalità e di caratteristiche vari, ma non abbiamo descritto i meccanismi di gioco veri e propri. Come abbiamo detto la componente più importante di Empires è la raccolta delle risorse. Nel gioco sono presenti addirittura quattro tipi di risorsa: cibo, legna, oro e pietra. Ognuna di queste si deve raccogliere in determinati avamposti (ad esempio, la pietra nelle cave, la legna dagli alberi o il cibo dai frutteti); tuttavia alcune civiltà sono dotate di strutture che automatizzano queste raccolte e non richiedono civili. Come è tradizione nei giochi di strategia come Empires, per raccogliere le risorse dovremo mandare i nostri civili alla fonte della risorse che ci interessa e questi farà da spola dalla fonte stessa al municipio, centro nevralgico della nostra base. Tuttavia, tutto questo è assolutamente sconveniente se la fonte della risorsa in questione è molto distante dal municipio, in quanto tutto il procedimento di raccolta rallenterebbe. In queste circostanze, è assolutamente fondamentale costruire un insediamento vicino alla fonte di risorse in modo che queste ultime siano depositate lì. Detto della raccolta delle risorse passiamo al discorso relativo agli edifici. Anche in questo cerchiamo di schematizzare, in quanto molti edifici hanno gli stessi scopi anche se appartengono a civilizzazioni differenti. I più importanti sono certamente quelli per l’allenamento delle unità da combattimento. Sostanzialmente, questi sono tre: caserma, scuderia e fabbrica delle macchine d’assedio. Il primo realizza la normale fanteria, ovviamente in forme differenti per ogni civiltà, la scuderia realizza la cavalleria e, infine, la fabbrica delle macchine d’assedio realizza strutture pesanti per l’attacco dalla distanza, quali possono essere carro armati, carri esplosivi o semplici cannoni. Un’altra struttura assolutamente fondamentale è l’università. In questa, infatti, vengono condotti degli studi relativi ai progetti segreti. Questi, come abbiamo prima accennato, sono un altro aspetto importante di Empires, al quale più volte dovremo ricorrere. In pratica, ogni civiltà ha dei suoi progetti segreti: questi vanno studiati in università (e hanno naturalmente un loro costo in termini di risorse) e poi utilizzati nel vivo della battaglia. I progetti segreti possono prevedere, ad esempio, dei fulmini che fanno fuori in un attimo un particolare edificio, la riabilitazione delle nostre unità che così facendo riacquistano immediatamente la loro massima salute, il lanciare dei sortilegi per portare al minimo il morale delle truppe avversarie o per tentare di convincerli a passare dalla nostra parte, spiare le truppe nemiche, scoprire tutta la mappa, dare nuovi stimoli alle nostre truppe e così via in una lista che è talmente lunga che è impossibile da riportare in una recensione. In ogni caso, vi basti sapere, che questo aspetto è comunque molto importante nell’ottica generale di Empires e che, più di una volta, una battaglia la si vince più per il sapere utilizzare al momento giusto il proprio progetto segreto che per il maggiore o minore numero di uomini impiegati. Altri edifici importanti sono le abitazioni, le quali servono ad aumentare il numero massimo di unità che il nostro accampamento può gestire; i templi per l’allenamento di monaci e vicari; le strutture difensive; la fortezza per proteggere i nostri cittadini in caso di attacco improvviso del nemico e così via. Tuttavia, il discorso più importante riguarda certamente la fase offensiva della nostra strategia e quindi le unità che potremo ivi impiegare. In pratica, Empires dispone di un numero di unità, diviso per le varie civiltà presenti, praticamente sterminato. Ora non posso certamente elencarvele tutte ma sappiate che ci sono unità dotate di lance, di archi, di moschetti, di spade a singola e a doppia lama, di bombe, di balestre; poi a questi si aggiungono cavalieri, elefanti, guerrieri di ogni tipo, crociati, mongolfiere, aerei, carro armati, cecchini, lanciafiamme, cannoni, ambulanze, genieri, portaerei, battelli, galeoni e ancora molto, molto altro. Insomma, da questo punto di vista non credo che Empires sia al momento pareggiabile e tutto questo non può che giovare al fattore varietà. Inoltre, avremo a disposizione anche alcune unità speciali, sulla falsariga degli eroi che abbiamo visto in giochi come questo (uno su tutti Warcraft III). Gli eroi, oltre ad essere più resistenti agli attacchi nemici e più potenti quando sono loro ad attaccare, dispongono di alcuni poteri magici. Questi possono essere la protezione delle unità che stanno loro attorno, l’incremento della velocità di attacco, scagliare sortilegi agli avversari, convertire alla nostra causa le unità nemiche e altro ancora. A parte tutto questo, lo schierare saggiamente le nostre unità sul campo di battaglia è, come sempre, fondamentale. Oltre al suddividere bene le unità di attacco ravvicinato da quelle di attacco sulla distanza, sarà opportuno dare loro delle formazioni. Nel gioco ve ne sono tantissime e ognuna ha delle caratteristiche peculiari. La formazione a cerchio è opportuna per difendersi, quella a testuggine per attaccare, quella in linea per marciare e così via. Il suddividere l’esercito in gruppi è, inoltre, molto semplice e funzionale, un po’ come tutta l’interfaccia di gioco. Nella parte bassa, infatti, potremo controllare le nostre truppe e vedere immediatamente la loro collocazione in gruppi tramite un chiaro e intuitivo schema. Passando alle battaglie vere e proprie, anche da questo punto di vista, siamo rimasti assolutamente colpiti. Infatti, capita di assistere a battaglie che coinvolgono centinaia di unità di ambo le parti e che danno certamente un impatto di primo piano dal punto di vista visivo (qualcuna di queste dovreste vederla anche in una delle foto). Insomma, tutto si può dire tranne che Empires non sia spettacolare, ma per capire meglio questo aspetto dobbiamo parlare di grafica.

Anche l’occhio vuole la sua parte Già da qualche mese a questa parte stiamo assistendo ad una rivoluzione per quello che concerne il reparto grafico dei giochi strategici. Infatti, anche se questo è un tipo di gioco che non richiede chissà quali mirabilie da questo punto di vista, i progressi in questa direzione sono tangibili. Del resto, giochi come Republic, Homeworld 2 e soci confermano questa tesi. A questa lista va inserito, di prepotenza, anche Empires. Come vedete anche dalle foto l’impatto grafico è assolutamente straordinario. Quello che colpisce, oltre al numero elevatissimo di poligoni, è la cura per i dettagli. Se avviciniamo la telecamera, infatti, a determinate unità ci accorgeremo di dettagli del tutto insignificanti come i ricami sugli abiti delle crocerossine o distinguere ogni sezione di un fucile d’assalto. Insomma, il tutto è veramente molto bello per i nostri occhi. A questo dobbiamo aggiungere anche l’utilizzo di effetti grafici di ultimissima generazione, come i pixel shader ad esempio. Questi, di fatto, vanno a formare realistiche superfici d’acqua che contribuiscono senz’altro alla goduria per gli occhi che stiamo descrivendo. Purtroppo, qualche pecca dobbiamo comunque sottolinearla e questa va a toccare soprattutto i discorsi relativi a texture e animazioni. Le prime sono sì enormi, ma spesso poco definite. Le seconde quasi sempre legnose. Peccato perché senza questi “appunti”, il voto alla grafica poteva essere certamente maggiore. Per quanto riguarda il comparto audio, siamo anche qui su ottimi livelli. Le musiche sono certamente orecchiabili e attinenti sempre alla popolazione con la quale stiamo giocando. Inoltre, sebbene il numero di unità sia praticamente sterminato, ognuna di queste reagirà ai nostri comandi con un motto ben preciso (illuminanti quelli dei cinesi, i quali hanno saputo colpirci più degli altri). In questo senso, ottimi sono anche gli effetti sonori generati dal picchiettio dei civili sulle minieri di oro o dal roboante esplodere dei più potenti cannoni da guerra. Concludiamo accennando alla presenza di un editor di gioco che ci permetterà di creare mappe e scenari e alla possibilità di scaricare nuovi scenari da Internet e di fonderli al gioco vero e proprio, in modo da avere ancora nuove esperienze di gioco. Infine, Empires è disponibile in Italia in una versione completamente localizzata nel nostro idioma.

HARDWARE

Requisiti Minimi: Pentium III 800 Mhz o equivalente, 128 MB RAM, scheda video con almeno 32 MB di RAM, scheda audio Windows compatibile.

MULTIPLAYER

Empires: L’Alba del Mondo Moderno ci permette di giocare online sia su Internet grazie al servizio Gamespy che in rete locale. Non manca, inoltre, la possibilità di organizzare partite su IP diretto. Infine, a causa della lunghezza delle partite, è anche possibile salvare la partita in corso per poi riprenderla in un secondo momento.

– Sono presenti ben nove civiltà

– Elevatissimo numero di unità

– Buon motore grafico

– Campagne molto ben strutturate

– Appartiene ad un genere di gioco assolutamente inflazionato

– Fase di raccolta delle risorse eccessivamente prolungata

8.2

In fin dei conti, Empires: L’Alba del Mondo Moderno si è rivelato certamente un ottimo strategico in tempo reale, in grado di tener testa ai migliori esponenti del genere. Tuttavia dobbaimo comunque evidenzaire qualche lato negativo. Il primo di questi, come abbiamo già puntualizzato in sede di recensione, riguarda i prolungatissimi tempi morti dovuti alla raccolta delle risorse. Queste, infatti, richiedono sovente la maggior parte del tempo di una partita e, pertanto, potrebbero non essere apprezzati da chi intende invece gli strategici come organizzazione offensiva prima di tutto. A questo dobbiamo aggiungere il fatto che Empires appartiene certamente ad un genere di gioco estremamente inflazionato a causa della presenza di tantissimi prodotti rientranti in questa tipologia. Sebbene lo sforzo per differenziarlo dalla concorrenza sia apprezzabile (vedi la presenza di tante epoche storiche o degli enigmi durante le missioni), Empires non risulterà molto diverso rispetto a giochi come Age of Mythology o Rise of Nations (dal quale mutua la struttura delle molteplici epoche storiche). D’altra parte, le note positive sono comunque predominanti e riguardano senza dubbio un buon motore grafico, la presenza di un numero di unità elevatissimo, di tante civiltà e, soprattutto, la struttura della campagna che, tra la precisione storica e la puntualità della trama che la sostiene, ci ha saputo convincere pienamente. Per tutto questo il voto finale non poteva che essere dettato da un’attenta valutazione degli aspetti positivi e quelli negativi che abbiamo sin qui esposto; Empires resta certamente uno dei migliori RTS di quest’anno e, pertanto, un acquisto assolutamente consigliato per tutti gli amanti del genere.

Voto Recensione di Empires: L'Alba del Mondo Moderno - Recensione


8.2