Recensione

Assassin's Creed: Brotherhood

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a cura di andymonza

Assassin’s Creed Brotherhood è, al di là di ogni dubbio, figlio del grande successo del suo illustre predecessore, che tanto ha entusiasmato critica e pubblico. I ragazzi di Ubisoft Montreal ripropongono la medesima formula di gameplay, costruendovi intorno un nuovo arco narrativo ed aggiungendo alcune interessanti ed inedite meccaniche: per quanto nato da motivi commerciali e prodotto in tempi brevi, questo inatteso sequel vanta un’offerta molto ricca, un multiplayer divertente ed un livello di sfida migliorato, pur senza riuscire a raggiungere i fasti del secondo capitolo.

Ricomincio da RomaLa nuova avventura di Ezio Auditore comincia a pochi istanti dalla brusca interruzione vista nel predecessore: la sfida con la famiglia Borgia è solo all’inizio, e già a pochi istanti dall’incipit il protagonista si troverà attaccato proprio tra le mura della sua casa a Monteriggioni. Prima di concedersi nuovamente alle meccaniche esplorative ed acrobatiche ben note ai fan della serie, Brotherhood offre al pubblico un lungo inizio tutto votato all’azione, che mostra come gli sviluppatori siano sempre più abili nell’integrare gli script alle sequenze lineari: tra una fuga a cavallo in mezzo alle macerie, l’utilizzo dei cannoni dagli spalti e la fuga finale, la sequenza dell’attacco dei Borgia porta a nuovi livelli l’aspetto hollywoodiano delle avventure degli Assassini, offrendo diversi minuti di puro intrattenimento. Sconfitto ma ancora vivo, Ezio è infine costretto a lasciare la villa di famiglia e tutti i suoi preziosi tesori, tra cui armi ed armature precedentemente accumulate. La lotta contro i Borgia si sposta dunque in casa del nemico, una Roma cinquecentesca fortemente oppressa dal dominio della casata Valenciana: con il papato nelle mani di Rodrigo e la guida degli eserciti affidata al figlio Cesare, il popolo non può che sognare una rivoluzione impossibile senza un leader. In questo turbolento contesto il compito del giocatore sarà proprio quello di destabilizzare il regno della famiglia rivale, lanciando chiari messaggi alla cittadinanza. A fianco del normale incedere delle missioni lineari cui già il predecessore ci aveva abituato, Brotherhood propone la distruzione delle Torri dei Borgia come importante attività secondaria: sparsi per la mappa cittadina, questi bastioni potranno essere distrutti solo in seguito all’eliminazione del Comandante in carica, chiaramente contraddistinto da un’icona posta sopra la sua testa, e della guarnigione di supporto, spesso numerosa e ben armata; a complicare le cose ci pensa l’introduzione di diversi modelli comportamentali per i condottieri nemici. Alcuni vi attaccheranno a viso aperto, altri cercheranno di scappare al primo segnale di pericolo, rendendone difficile l’eliminazione: nel caso non abbiate successo, potrete tentare nuovamente solo dopo diversi minuti. L’approccio assolutamente libero a queste eliminazioni giunge come gradita variante rispetto all’incedere più guidato degli incarichi offerti dalla storia. Una volta incendiata una delle torri, l’influenza dei Borgia nel territorio ad essa circostante calerà, riducendo il numero di guardie presenti e permettendovi di ristrutturare: proprio come accadeva a Monteriggioni nel precedente capitolo, potrete nuovamente darvi all’acquisto di attività commerciali, dalle quali percepire un reddito fisso e costante nel tempo, contribuendo al tempo stesso al rifiorire di Roma.

Insieme per la vittoriaLe missioni lineari che accompagnano la storia presentano un’ottima varietà: assassinii, pedinamenti e naturalmente lunghe ed appaganti scalate degli edifici e dei monumenti più famosi della città si alternano a sequenze tutte votate all’azione, tra cui inseguimenti a cavallo ed in carrozza, e possibilità di fare fuoco da postazioni fisse. La vera novità fa tuttavia capolino a circa un terzo dell’avventura: ormai convinto che lo strapotere dei Borgia non possa essere combattuto in solitaria, Ezio decide di reclutare aspiranti Assassini in città. A questo scopo viene recuperata una meccanica già vista in parte nel primo episodio della saga: segnati sulla mappa troverete dei cittadini attaccati dalle guardie in seguito a qualche crimine. Se riuscirete a salvare loro la vita, essi si renderanno disponibili per aiutarvi, giurandovi fedeltà come assassini. Una volta entrati a far parte della Fratellanza essi potranno essere guidati sul campo di battaglia come i mercenari e le prostitute già utilizzati nel precedente capitolo: marcato un bersaglio, potrete ordinarne l’eliminazione alla sola pressione di un tasto. La gestione degli alleati assume anche un’interessante dimensione strategica grazie alle Piccionaie: presenti in grandi quantità sulla mappa, queste ultime permetteranno di inviare i nostri Assassini in missioni in giro per tutta l’Europa grazie ad una mappa interattiva. Divisi per difficoltà, gli incarichi permetteranno ai compagni di accumulare punti abilità i quali potranno essere spesi per migliorare armature ed equipaggiamento, e livelli d’esperienza che ne influenzeranno l’efficacia sul campo. Tanto l’aspetto gestionale quanto quello pratico dell’utilizzo degli assassini sul campo si sono rivelati divertenti, rendendo inoltre possibili battaglie su scala molto più vasta rispetto a quanto visto in passato. Per quanto solo una missione richieda effettivamente l’intervento dei compagni per essere completata, gli aspetti migliori del loro utilizzo nascono perlopiù dall’improvvisazione, permettendo al giocatore di combattere su più fronti. Per quanto l’addestramento e l’equipaggiamento possano rendere i confratelli via via più letali e resistenti, alcuni imprevisti sul campo di battaglia potrebbero causarne la morte, in seguito alla quale sarete costretti a reclutare nuove leve ed a ricominciare l’addestramento: fate sempre attenzione a non metterli in situazioni troppo difficili.

Roma città apertaGrande circa quattro volte la Firenze del precedente capitolo, Roma è l’unica città che Assassin’s Creed: Brotherhood vi permetterà di esplorare, con una piccola eccezione sul finale che non sveleremo per non rovinare la sorpresa. La sovrabbondanza di monumenti e rovine dell’epoca imperiale contribuisce tanto allo spettacolo visivo quanto alle chance esplorative, offerte sia dalle missioni, sia durante il libero girovagare. La mappa cittadina ospita inoltre alcune gradite novità, tra cui il trasporto rapido tramite specifici punti sbloccabili in seguito alla ristrutturazione e la possibilità di attraversare l’area cittadina anche a cavallo, tutto nel nome di un’esplorazione più fluida ed immediata. Non manca un’altra Verità da scoprire tramite lo sblocco di glifi nascosti sulle pareti di alcuni edifici e monumenti storici, la quale darà altri indizi sulla lotta tra Templari ed Assassini. Fa il suo ritorno anche l’amico Leonardo da Vinci: i suoi macchinari, per quanto il loro utilizzo sia meno determinante che nel predecessore, saranno sbloccabili completando una catena di missioni secondarie, volte a distruggere le macchine da guerra dei Borgia.Come sempre incoraggiata da una grande quantità di incarichi secondari disponibili sulla mappa, la componente free roaming è arricchita dalla possibilità di sbloccare una nuova armatura speciale, completando i percorsi acrobatici delle sei cripte di Romolo, dal ritrovamento della classiche piume e bandiere e da diversi incarichi secondari, tra cui i contratti d’assassinio, senza contare le Torri e la gestione della Fratellanza. A fronte infatti di una campagna singolo giocatore più corta rispetto a quella del predecessore, nove sequenze corrispondenti a circa 8/10 ore di gioco, Assassin’s Creed Brotherhood preferisce offrire molte più attività secondarie e libere. Per quanto questa scelta sia gradita e funzioni, a rovinare in parte l’offerta ludica sono le missioni finali della storia, legate ad una meccanica di combattimento che vi toglierà l’utilizzo delle armi standard e dei compagni, sostituendole con un’arma unica caratterizzata da un utilizzo ripetitivo e poco soddisfacente, che tende a snaturare il gameplay. E’ una piccola macchia, soprattutto se confrontata con la ricchissima offerta, eppure è un peccato che giunga proprio verso la conclusione della vicenda, rovinando il climax e togliendo al giocatore tutto ciò che ha faticosamente accumulato durante le ore di precedenti. A compensare in parte questa mancanza giunge il sospirato aumento del livello di sfida, perseguito con vari espedienti: si comincia con una leggera revisione del sistema di combattimento, che prevede finalmente attacchi da più parti contemporaneamente. Per quanto ancora rari, e controbilanciati dalla inedita possibilità di eseguire serie di uccisioni attaccando con il giusto tempismo, contribuiscono nondimeno a far sentire il giocatore più vulnerabile. A questo si aggiunge la possibilità di completare (e finalmente ripetere) le missioni della storia soddisfacendo particolari requisiti per ottenere una sincronia del 100 per cento, con tutti i benefici che questo comporta. Che si tratti di completare un assassinio senza immergersi in acqua o pedinare un soggetto senza mai scendere dai tetti, questi obbiettivi secondari sapranno rendere le missioni più impegnative, senza intaccare la fruibilità del titolo per i giocatori meno achiever.

It’s all about DesmondDesmond non è stato dimenticato: Assassin’s Creed: Brotherhood vi concederà diverse sequenze di gioco nei panni dell’erede di Ezio ed Altair, alcune inserite nel contesto dell’arco narrativo, altre ad accesso più libero. In qualunque momento della campagna singolo giocatore sarà possibile decidere di uscire dall’Animus, chiacchierare con Lucy e gli altri membri della squadra e persino spiare le loro email, oltre a qualche attività esplorativa che vi lasciamo il piacere di scoprire. Non aspettatevi troppe rivelazioni da questi momenti, utili più che altro per meglio contestualizzare le avventure di Ezio all’interno del conflitto moderno; alcuni indizi, come già in passato, potrebbero indicare un futuro capitolo tutto nei panni di Desmond. La verità, come si dice, è la fuori.

La Fratellanza anche onlinePer quanto il comparto multigiocatore di Assassin’s Creed: Brotherhood si accompagni ad un titolo che fa dell’esperienza singolo giocatore la sua principale ragion d’essere, i ragazzi di Ubisoft Montreal si sono evidentemente sforzati per offrire un comparto online ben contestualizzato ed in grado di mantenere la presa sul giocatore per qualche ora. La prima modalità con cui avrete a che fare è Ricercato, una sorta di deathmatch ibridato con una meccanica da “gatto e topo”: fino ad otto giocatori si ritroveranno ad attraversare mappe di medie dimensioni, ognuno incaricato di ucciderne un altro. Solo una piccola riproduzione del viso e del vestiario dovranno bastarvi per trovare il vostro bersaglio, che dovrete stare attenti a non scambiare per uno dei molti NPC che camminano per le vie. La costante sensazione di minaccia contribuisce a rendere questa modalità molto appassionante. Di questa modalità troverete anche una versione Avanzata, caratterizzata da alcuni handicap come l’indicatore di posizione molto meno preciso. La modalità Alleanza, sbloccabile al quinto livello, vedrà invece i giocatori sfidarsi divisi in tre squadre da due giocatori ciascuna, con una meccanica simile a Ricercato. La modalità Caccia all’Uomo vedrà invece due squadre confrontarsi, una incaricata di stare nascosta il più a lungo possibile, l’altra in caccia. Nel complesso un buon comparto, in grado di divertire grazie alla buona personalizzazione del proprio alter ego. Tutte le stipulazioni di gioco permettono l’accumulo di punti esperienza e relativi livelli, utili per sbloccare nuovi modelli grafici per il giocatore, speciali perk e ricompense per le sequenze di uccisioni in stile Call of Duty. Se amate le sfide multigiocatore riuscirà a rubarvi diverse ore, grazie all’ottimo bilanciamento che saprà premiare i giocatori più pazienti, la lentezza e la flemma tipiche del vero assassino, in forte contrasto con la frenesia delle modalità multigiocatore tradizionali.

Comparto TecnicoLe migliorie apportate al comparto tecnico con questo terzo episodio dedicato alle console in alta definizione hanno riguardato soprattutto le animazioni facciali, molto più piacevoli e naturali a vedersi, il pop up delle texture, ancora presente ma in misura minore, e lo sbiadimento dei colori riscontrabile sugli oggetti in lontananza, quasi del tutto eliminato. Il risultato è un comparto tecnico eccezionale, sebbene non senza qualche leggero difetto: il frame rate mostra più di un’incertezza durante le sequenze a cavallo in città, e si nota un po’ di stuttering dell’audio durante le sequenze più concitate. Mancanze senza dubbio sopportabili, ma evidenti proprio perché inserite in un contesto di altissimo livello.A fronte dei molti miglioramenti e novità introdotti a livello di gameplay, è un peccato che l’Intelligenza Artificiale ed i controlli presentino ancora qualche imprecisione, che alla terza iterazione del brand dispiace nuovamente riscontrare. Animazioni e qualche sporadico script che si bloccano, nemici che si dispongono oltre i confini esplorabili dei ricordi ed i controlli macchinosi del cavallo, qui enfatizzati dalla possibilità di spostarvisi anche tra gli spazi angusti della città, rendono talvolta fastidiosi certi passaggi.Come sempre eccezionale il comparto musiche e doppiaggio: Jasper Kyd firma una colonna sonora epica, caratterizzata da temi più dark e drammatici della precedente, ed il doppiaggio in italiano convince pienamente.

– Gestione della Fratellanza divertente

– Alcune missioni spettacolari

– Molte aggiunte interessanti

– Mappa ricca di incarichi secondari

– Campagna meno longeva della precedente

– Missioni finali deludenti

8.8

La nuova avventura di Ezio Auditore fa, come era facile aspettarsi, da ponte tra la brusca ed enigmatica interruzione del precedente capitolo ed il futuro ultimo atto della trilogia, offrendo ai giocatori diverse ore di ottimo intrattenimento, divise tra una campagna più corta rispetto a quella del predecessore ed una grande quantità di incarichi secondari. E’ un peccato che le ultime missioni della storia rovinino in parte quanto di buono costruito in precedenza, tradendo proprio le nuove meccaniche proposte, peraltro non pienamente sfruttate durante l’arco narrativo. Divertente la componente multigiocatore, anche se l’utenza avrebbe probabilmente gradito maggiormente una campagna più lunga e sostenuta come la precedente. Nel complesso, un pacchetto comunque molto ricco per tutti gli amanti della saga, imprescindibile per capire a fondo la storia e per farsi stuzzicare dai nuovi interrogativi. La speranza è che la cadenza annuale con cui Ubisoft sembra ormai intenzionata a produrre il brand non ne intacchi gli standard qualitativi fissati con il secondo episodio, e che gli sviluppatori possano prendersi il giusto tempo per proporre con il terzo (ed ultimo?) capitolo un epilogo altrettanto innovativo.

Voto Recensione di Assassin's Creed: Brotherhood - Recensione


8.8