Anteprima

Army of Two: The 40th Day

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a cura di Shiryo

Qualche videogiocatore, dopo aver apprezzato il primo Army of Two, si sarà sicuramente chiesto cosa si sarebbero inventati gli sviluppatori per evitare un titolo cacofonico in caso di sequel. La risposta arriva con Army of Two: The 40th Day, che a parte un nome piuttosto cool introdurrà novità interessanti, almeno da quanto abbiamo potuto apprezzare da una completa presentazione presso gli studi milanesi di EA.

Torna l’armata di dueL’esercito di due uomini che torneremo a guidare sarà nuovamente formato dagli eroici Elliot Salem e Tyson Rios. I due saranno protagonisti di un nuovo intreccio di eventi che li porterà in Cina, a Shanghai e non solo, durante uno stato d’assedio che trasformerà le città in un inferno di fiamme e proiettili.Come sappiamo i due intrepidi mercenari fanno dei soldi la cosa più importante e questo fattore è diventato, ancor più che nel predecessore, parte della giocabilità di The 40th Day: la coppia verrà contattata telefonicamente di missione in missione, e si sentirà proporre da misteriosi mandanti ardui compiti in cabmio di compensi in denaro. Se accetteremo la parcella passeremo direttamente all’azione, altrimenti potremo rialzare il compenso richiesto; l’accettazione o meno da parte del cliente sarà determinata dalle nostre abilità: più saranno sviluppate le skills dei personaggi, maggiore sarà la possibilità di imporre i prezzi voluti. Attenzione però, dato che pretendere cifre troppo alte porterà il cliente a darci un due di picche; se da una parte è vero che controlleremo i due migliori mercenari della piazza, qualche mandante potrebbe comunque preferire la più economica concorrenza. I soldi ottenuti dagli incarichi daranno modo di acquistare nuovi pezzi d’equipaggiamento parallelamente a quanto accadeva nel primo Army of Two, ma in maniera estesa per quanto riguarda il potenziamento e la customizzazione dei ferri del mestiere.Tra i componenti dell’inventario standard è presente un particolare visore che permetterà ad Elliot e Tyson di scannerizzare gruppi di persone, ottenendo cosi dati sulla loro identità; la funzione si rende essenziale ad esempio in situazioni confuse, per scoprire rapidamente chi tra le tante persone presenti in una stanza è considerabile una minaccia o un ostaggio. A tal proposito ci è stata mostrata una fase in cui erano ben visibili attraverso una finestra diversi personaggi apparentemente innocui; attivato il sensore si scopriva che alcuni di questi erano in realtà ostaggi tenuti sotto scacco da due malviventi.

Spalla a spallaLa cooperazione che si rivelò importante nel primo capitolo, tornerà in maniera esaltante in questo seguito, diventando addirittura fondamentale. Nelle fasi di gioco alle quali abbiamo assistito abbiamo potuto apprezzare il differente esito di una scena di gioco a seconda del comportamento dei due mercenari: un gruppo di terroristi tiene sotto tiro differenti ostaggi, mentre il loro leader li osserva pronto a dar loro l’ordine di far fuoco. I due contractors entrano nel cortile teatro dell’operazione e si avvicinano al leader, voltato di spalle. Mentre uno dei due soldati afferra il leader, attirando l’attenzione di tutti i terroristi ed usandolo al contempo come scudo umano, il collega scarica una rapida serie di colpi alla testa dei vari criminali, eliminandoli e lasciando al primo eroe mascherato l’onore di far fuori il boss cattivo e liberare gli ostaggi. Questo almeno è stato l’esito del terzo tentativo, dato che nei primi due un errato approccio alle spalle del leader o uno sparo anticipato da parte di uno dei mercenari ha portato ad una sparatoria comunque vinta, ma a discapito della vita dei poveri innocenti. Gestire le varie situazioni tattiche necessiterà quindi un’ottima comunicazione con un eventuale compagno umano, affinché si esegua il piano in maniera coordinata: in questo senso abbiamo apprezzato il ritorno della funzione di doppio cecchinaggio, dove si rivela essenziale che i due mirino alla testa di altrettanti avversari ignari e sparino contemporaneamente, al fine di eliminarli entrambi nello stesso istante. La cooperazione si rende necessaria anche in aree che Salem e Rios dovranno affrontare dividendosi, laddove un mercenario terrà sotto tiro la zona da posizione sopraelevata, mentre l’altro si occuperà di un approccio frontale, ben coperto.

Fuoco e fiammeA livello tecnico il titolo mostra già validi elementi: ad una resa grafica generalmente migliorata rispetto al già buon predecessore, ed in generale tra le migliori sino ad ora apprezzabili su console, si aggiungono animazioni maggiormente curate e chicche come le maschere dei due protagonisti che si alzano automaticamente una volta eliminati tutti i nemici in un’area per indicare che questa è sicura, per poi tornare a coprire i volti dei protagonisti in caso di nuove minacce, fungendo quindi da indicatori di pericolo. Abbiamo trovato valida l’interattività degli oggetti che compongono le aree, come bottiglie o scatole distruttibili e gestite da una fisica realistica, cosi come la presenza di elementi ambientali quali pulviscolo atmosferico, foglie e detriti mossi dal vento a rendere le strade di Shangai assolutamente credibili. Validissime anche le visuali ad ampio respiro: gli sviluppatori hanno ammesso di essersi ispirati al film Cloverfield nel dar vita ad una città in crisi, scelta che abbiamo compreso al meglio nell’assistere ad una fase di gameplay su un balcone dal quale era possibile notare, sullo sfondo, palazzi in fiamme ed intere strutture crollare a causa di fragorose esplosioni; elementi che trasmettono positivamente lo stato di guerriglia nella città, aumentando il coinvolgimento del giocatore. Interessante la gestione dei materiali degli elementi che compongono lo scenario: muri spessi bloccheranno i proiettili, mentre legno o strutture leggere verranno perforate dai colpi, fornendo coperture insicure sia ai mercenari che ai nemici. La capacità perforante di alcuni proiettili si estende ai corpi dei criminali che affronteremo; sarà possibile ad esempio cecchinare alla testa un nemico ed eliminare con lo stesso colpo un eventuale secondo terrorista allineato al primo.Ci riserviamo per ora di non dar pareri sul comparto audio, del quale abbiamo potuto sentire solo qualche dialogo in inglese ed i rumori prodotti da alcune armi, sicuramente simili alla realtà per quanto si sia potuto apprezzare.

Army of Two The 40th Day torna a proporre il gameplay basato sulla cooperazione offerto dal primo capitolo, elevandolo a un nuovo livello di importanza tattica. Nuove introduzioni come lo scanner e maggiori possibilità di cooperazione, molte delle quali non ancora svelate, dovrebbero dar vita a un gameplay vario e coinvolgente. L’ambientazione delle azioni mostrate è sicuramente valida e resa credibile da un comparto grafico già ottimo.

Nella speranza che quanto osservato durante la completa presentazione si riveli divertente anche pad alla mano, attendiamo di poter effettuare una prova diretta per approfondire maggiormente la qualità delle dinamiche di gameplay.