Il Verdetto di SpazioGames
Touch Generation, slogan con cui Nintendo ha creato le sue fortune intorno al Nintendo DS, vera e propria macchina da soldi. L’idea di poter creare un sistema di gioco accessibile a tutti quanti, dal casual gamer (che si avvicinava per la prima volta all’universo dei videogiochi) fino al più scafato ed anziano videogiocatore ha dato i suoi frutti, mietendo consensi su consensi e conferendo alla console portatile un parco di titoli sterminato ed estremamente variegato. Focalizzando la nostra attenzione sui giochi in grado di soddisfare un po’ tutta l’utenza Nintendo DS non possiamo non parlare delle varie cartucce/compilation in cui è possibile trovare un quantitativo variabile di giochi dal più disparato e vario concept: da riproposizioni in varie salse di vecchie glorie del passato (come Pac-man o Centipede) passando per trasposizioni di giochi da tavolo o con le carte, tutti però accomunati dal binomio semplicità di gameplay e divertimento spensierato. Un amalgama dunque dal gusto squisitamente retrò, del tutto in controtendenza con l’attuale linea guida che vuole i videogiochi sempre più vicini a delle superproduzioni Hollywoodiane con tanto di trama mozzafiato e lustrini vari, tornando anzi sui vecchi stilemi in cui la perseveranza e l’abilità venivano gratificate da un High Score elevato. Ad infoltire la nutrita schiera di queste compilation, arriva Warner Bros Interactive con Touchmaster 3, ultimo capitolo della saga inizialmente sviluppata da Midway ed ultimamente passata nelle mani di Hijinx Studios.
Il piccolo mago dei minigamesLa formula scelta dai programmatori per questo Touchmaster 3 è decisamente classica: una volta creato il profilo giocatore, sceglieremo, da un semplice menù, quale minigioco affrontare, selezionandolo da una rosa di venti candidati suddivisi in cinque categorie: carte, strategia, azione, puzzle e parole. Ciascun gioco avrà ovviamente come unico scopo quello di intrattenerci per quanto più tempo possibile, fornendo dei livelli via via crescenti sia dal punto di vista della difficoltà che da quello del punteggio minimo da raggiungere per passare allo schema successivo. E proprio intorno al punteggio, all’high score, che gira tutta l’ossatura che regge questo Touchmaster 3: più saremo bravi più punti riusciremo a guadagnare e quindi più pregiato sarà il trofeo con cui verremo omaggiati al termine della partita. Oltre a queste coppe di variabile materiale (oro, argento o bronzo) potremo acquisire alcuni altri trofei, sbloccabili tramite una particolare serie di azioni (diverse da gioco a gioco) e decisamente simili al sistema di trofei/obiettivi presente su Playstation3 e Xbox360. Un vero peccato, però, che tale sistema sia stato implementato in maniera decisamente superficiale e raffazzonato, dandoci infatti la possibilità di sbloccare tutto il possibile dopo un paio di partite per ciascun minigioco, diminuendo così di fatto quella componente di strategia e studio delle situazioni necessarie all’elargizione di un trofeo. Sotto l’aspetto dei controlli, Touchmaster 3 fa smodato uso del touch screen di Nintendo DS: nessun problema dal punto di vista della risposta alle nostre sollecitazioni, il titolo infatti si è comportato sempre in maniera egregia.
Chi sale, chi scendeRecensire una compilation di giochi come Touchmaster 3 non è mai impresa facile, soprattutto in sede di presentazione di tutti i vari minigames in cui ci imbatteremo. Senza dunque starli ad elencare uno ad uno, vediamo nello specifico cosa ci è piaciuto e cosa no. La parte del leone spetta senza ombra di dubbio alla sezione puzzle che spicca su tutte le altre presentando tre giochi di indubbio spessore e di sicuro divertimento: Prismatrix 2 (variante del classico Columns), Dice King 2 (in cui dovremo creare delle combinazioni del gioco del poker con i dadi, dadi che dovremo raccogliere in una griglia di caselle in stile Bejeweled, facendoli scomparire disponendoli in righe o colonne da tre) e Slude Works (clone di Pipe Mania). Seguono a ruota i giochi di carte in cui oltre alle classiche varianti del poker come Target Royale, spicca il solitario Nine Hole ed il particolare Triplets Plus Poker in cui realizzeremo solo alcune combinazioni (colore, scala, tris) disponendo le carte su di una griglia a forma di croce. Pollice in su anche per i due “strategici” Fuseline, molto simile a Qix per meccaniche e Counterweight. Fra i titoli d’azione emerge il solo Electro Maze; chiude la carrellata Wild Worlds piacevole variante del famosissimo Scarabeo.Male la sezione action: ad eccezione del discreto Electro Maze gli altri titoli di questa categoria sono stati quelli che più ci hanno lasciato l’amaro in bocca, non riuscendo ad emergere sia come gameplay che come originalità. Male anche le variazioni sul tema di domino, memory e di simon, tutti decisamente sottotono e poco appaganti dal punto di vista della sfida.
Minigiochi si, minimalisti forseUno dei talloni d’achille delle compilation di minigames è sempre stato quello del comparto tecnico, sacrificato nella maggior parte dei casi a fronte del numero di giochi presenti nella cartuccia. Sotto questo punto di vista Touchmaster 3 non rappresenta certamente l’eccezione che conferma la regola, pur riuscendo comunque a presentarsi ai nostri occhi con un’interfaccia chiara e pulita e una discreta varietà e cura per ogni singolo gioco. Anche sotto questo aspetto il titolo presenta i suoi alti e bassi ma, in linea generale, abbiamo gradito il lavoro svolto da Hijinx Studios. Sottotono ed a tratti irritante invece l’aspetto audio, con musiche ed effetti ripetitivi e in grado di stancare ben presto i padiglioni auricolari.
– Touchscreen ben implementato
– Graficamente gradevole
– Alcuni minigiochi veramente divertenti….
– …altri decisamente meno
– Solo venti minigiochi
– Sonoro irritante
6.6
Il giudizio lapidario da dare per questo Touchmaster 3 potrebbe essere una delle classiche frasi sentite da parte di un’insegnante nei colloqui scuola/famiglia: il ragazzo se si impegnasse potrebbe fare di più. Questa infatti è stata la sensazione dataci dal prodotto distribuito da Warner Bros Interactive il quale, pur assestandosi su di una sufficienza risicata, avrebbe potuto ambire a ben più lusinghieri commenti se solo fossero state apportate diverse accortezze sia in ambito tecnico che in quello gameplay/varietà di minigiochi.