Recensione

Marvel vs Capcom 3 - Fate of Two Worlds

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a cura di Pregianza

Il Verdetto di SpazioGames

9

La serie Marvel vs Capcom ha da sempre un posticino intoccabile nel cuore di qualunque amante dei picchiaduro. Nel genere, di capolavori ce ne sono e ce ne sono stati moltissimi, ma nessuno ha mai raggiunto i livelli di follia ed esagerazione dei primi due titoli della saga. Il noto brand tuttavia non ha ricevuto solamente amore incondizionato dagli appassionati, questo perché i Marvel vs Capcom sono anche alcuni tra i picchiaduro meno bilanciati della storia e risultano molto frustranti se giocati ad alti livelli. Visto il successo dei primi due capitoli, Capcom ha deciso di sviluppare un seguito ufficiale, approfittando della rinascita dei beat’em up avvenuta negli ultimi anni grazie a capolavori del calibro di Street Fighter IV e Blazblue. Saranno riusciti gli sviluppatori a creare un prodotto bilanciato, ma allo stesso tempo fuori di testa quanto i suoi predecessori? Dopotutto la spettacolarità è importante, ma un gioco deve poter essere apprezzato sia da un’utenza casuale che dagli esperti per risultare una vera gemma senza tempo.

Cosa fanno Deadpool e Dante in un bar? Si menanoCome potrete ben immaginare, Marvel vs Capcom 3 – Fate of Two Worlds ha una trama abbastanza insulsa e scarsamente importante che ruota attorno a un diabolico piano del Dottor Destino per conquistare il mondo. Inutile descriverla più nel dettaglio. Fondamentalmente i personaggi dei due marchi si scoprono tutti nello stesso mondo e, dopo aver scartato l’idea di un tranquillo torneo di briscola a cinque, decidono che il modo migliore per passare il tempo è riempirsi di pugni. Per dare un po’ più di allegria al tutto, gli sviluppatori hanno pensato anche di far arrivare in questo simpatico universo ricco di botte e raggi laser nientepopodimeno che Galactus (per chi non lo conoscesse, trattasi di un enorme divoratore di mondi comparso in svariati fumetti Marvel), e di fargli venire una gran voglia di panino al gusto di pianeta Terra. Nonostante non ci sia una premessa decente, i singoli personaggi del gioco hanno comunque una storia personale che viene narrata esclusivamente nei brevi filmati finali della modalità arcade e non è certo particolarmente dettagliata. Se cercate un picchiaduro con una storia appassionante, avete sbagliato gioco (ma se cercate un gioco con una storia appassionante avete proprio sbagliato genere, quindi non è realmente un problema).

“Vedo un’enorme palla di fuoco venirmi incontro” “Abbracciala, magari diventate amici”Il gameplay di Marvel vs Capcom 3 – Fate of Two Worlds è simile a quello del suo predecessore, ma ha subito delle significative modifiche che lo hanno reso nettamente più godibile. Si parte come sempre scegliendo una squadra di tre personaggi tra un roster di 36 (che presumibilmente si allargherà in futuro tramite DLC) e uno tra tre tipi di attacchi assist per ogni vostra scelta. Durante i match è possibile cambiare il vostro combattente mantenendo premuto il tasto apposito. Una breve pressione farà invece sì che il vostro compagno entri in campo solo per eseguire l’attacco di supporto selezionato all’inizio, per poi dileguarsi nelle retrovie. Gli attacchi base sono come al solito di tre tipi: leggero, medio e potente. Il loro utilizzo nell’esecuzione delle mosse speciali provoca effetti variabili che di solito riguardano l’intensità e la rapidità dei colpi. Ovviamente sono tornate anche le Hyper Combo, mosse incredibilmente spettacolari e pericolose che spesso riempiono lo schermo di effetti speciali e consumano una speciale barra dell’energia a loro dedicata (che si ricarica combattendo). Fin qui nulla di nuovo, ma Capcom ha introdotto alcuni tecnicismi molto apprezzabili. Il primo cambiamento è il “lancio”, che nel predecessore veniva eseguito utilizzando il colpo potente da accovacciati, mentre qui è un tasto a sé stante che spara istantaneamente il nemico in aria se utilizzato mentre si è a terra e viceversa. L’aggiunta non è nulla di superlativo ma facilita leggermente l’esecuzione di combinazioni aeree. La seconda aggiunta è la “Advancing Guard”, un peculiare sistema che permette di difendersi e allo stesso tempo di guadagnare distanza dall’avversario. In Marvel vs Capcom 3 – Fate of Two Worlds è infatti possibile scattare rapidamente sia con la classica doppia pressione rapida del tasto di movimento, sia con la pressione di due tasti d’attacco contemporaneamente. Utilizzare questa seconda possibilità subito dopo aver parato un colpo permette di scagliare l’avversario al lato dello schermo e di azzerare il danno passivo in difesa, tattica estremamente utile sia per quei giocatori che preferiscono lottare da lontano che per coloro che amano utilizzare personaggi molto lenti. Questi ultimi infatti possono avere difficoltà a resistere alla raffica di attacchi del nemico, e la Advancing Guard gli garantisce un utile metodo per guadagnare una posizione favorevole durante un assalto senza esclusione di colpi. Un’altra caratteristica del gameplay che è stata ritoccata sono le combo aeree: adesso è possibile far entrare in campo il proprio compagno dopo aver sferrato almeno un paio di colpi in volo, utilizzando il tasto di lancio in combinazione con i tasti direzionali durante la combinazione. Questo permette di eseguire serie di colpi complesse e molto pericolose, ma comporta anche un leggero rischio poiché gli avversari possono interrompere la sequenza premendo gli stessi tasti col giusto tempismo. L’ultimo, e forse il più significativo, dei cambiamenti al gameplay è l’introduzione del fattore X. Non abbiate paura, non c’entra nulla con Dj Francesco e Giusy Ferreri. Il fattore X altro non è se non un power up a singolo utilizzo, attivabile in qualunque momento durante i match, che potenzia il danno per un periodo di tempo limitato, con un’intensità direttamente proporzionale al numero di vostri compagni sconfitti. La peculiarità principale di questa super carica è la sua capacità di cancellare una mossa in qualunque momento (anche una Hyper Combo) che permette di legare tra loro combinazioni di mosse normalmente impossibili o di rimettersi immediatamente in guardia dopo un errore di valutazione che vi ha lasciato scoperti. Dal secondo capitolo della serie infine ricompaiono la possibilità di legare in serie le hyper combo dei propri personaggi o di attivarle tutte e tre contemporaneamente, e il caro vecchio super salto.

Sentinel, mettiti a dieta. Sulla bilancia pesi davvero troppoLe aggiunte al gameplay son tutte belle e gioiose, ma in questo genere di giochi è molto importante, come abbiamo detto prima, il bilanciamento. Avere a disposizione numerosi personaggi in grado di essere competitivi è indispensabile per rendere piacevole il multiplayer, visto che la presenza di pochi combattenti eccessivamente superiori alla massa è più che sufficiente a rendere il tutto estremamente frustrante durante le partite online.Vi precisiamo subito che se siete fanatici del perfezionismo tecnico e sperate in un titolo al livello dei succitati Street Fighter IV e Blazblue potreste rimanere delusi. La serie Marvel vs Capcom è da sempre il paradiso degli “spammoni” e delle esagerazioni, quindi era impossibile aspettarsi un gioco matematicamente perfetto. Va detto però che la situazione è molto migliore di quanto credessimo e che gli sviluppatori di Capcom hanno fatto un lavoro più che buono nel rendere gran parte dei personaggi competitivi. Per farlo hanno utilizzato un metodo alquanto peculiare: hanno reso tutto il cast mostruosamente forte. Detta così può sembrare follia, ma non è un concetto del tutto errato… Se si mettono 40 Superman in un’arena solo un paio ne usciranno vincitori, ma si può star certi che lo scontro sarà eccezionale. In pratica tutti i personaggi hanno caratteristiche distintive che li rende meritevoli di essere scelti e i melee (guerrieri particolarmente efficaci dalla corta distanza), che in questa serie sono sempre stati il fanalino di coda, sono finalmente utili e divertenti da utilizzare grazie ad un parco mosse ben calcolato. Per farvi un esempio, il mitico Wolverine, che nel secondo capitolo era praticamente inutile contro personaggi in grado di sparare proiettili a raffica, ora ha a disposizione due mosse di spostamento aereo, un super scatto che gli permette di arrivare alle spalle dell’avversario e una velocità nelle combinazioni e negli spostamenti davvero superlativa che lo rende una seria minaccia per chiunque. Questo trattamento è stato riservato a quasi tutti gli esperti del corpo a corpo, che ora risultano mobilissimi e in grado di aggirare le continue ondate di mosse dalla distanza in mano a giocatori mediamente allenati. Questo non significa ovviamente che gli zoner (il contrario dei melee) ora siano il punto debole del gioco, anzi, hanno anch’essi a disposizione moltissime mosse per tenere le nuove minacce al loro posto. In generale il sistema funziona, ma presenta dei difetti fondamentali poiché, per quanto impegno si possa mettere nel bilanciamento, l’eccesso è sempre rischioso e il fatto di avere tantissime opzioni rende molti guerrieri davvero devastanti in mano a giocatori esperti. Le combinazioni eseguibili sono infatti spesso incredibili e in grado di disintegrare letteralmente chiunque si scopra anche solo poche volte, cosa che rende i match di alto livello molto tesi, in particolare se si considera l’incredibile velocità che contraddistingue il gioco. La possibilità di spammare mosse e assist fastidiosi durante tutto il match poi può ancora risultare incredibilmente irritante per chi non è pratico della serie o del genere. Tutto il roster fortunatamente presenta grossi pro e contro per arginare il problema: Fenice è velocissima e fa danni enormi, ma muore con una facilità incredibile, Thor e Haggar sono resistenti e potentissimi, ma tanto lenti quanto devastanti, e così via. Anche in questo caso comunque non tutto è stato quantificato alla perfezione e alcuni personaggi, tra cui Sentinel e il neo arrivato Dante, risultano avvantaggiati se paragonati al resto del gruppo. Insomma, siamo ancora lontani dai capolavori del genere, ma sono stati fatti passi da gigante rispetto ai capitoli precedenti e il fatto che il gioco abbia potenzialità per conquistarsi una nicchia nei tornei competitivi è una conquista incredibile per un Marvel vs Capcom.

Onde energetiche per tutti! In sconto del 50%!Nonostante questi difetti, Marvel vs Capcom 3 – Fate of Two Worlds merita assolutamente di essere giocato. Siamo davanti ad un titolo esplosivo, folle, spettacolare ed esaltante, in grado di far raggiungere alle vostre dita sul pad velocità che non credevate possibili. Inoltre gli sviluppatori non hanno pensato solo agli hardcore gamer in questo capitolo, ma anche ai principianti completi che non hanno mai preso in mano un picchiaduro prima d’ora. Per garantire a tutti un’esperienza divertente, Capcom ha introdotto un sistema di controllo alternativo per principianti, che semplifica enormemente la formula di gioco. Una volta attivato, i controlli cambiano quasi totalmente, e al posto dei colpi base avrete 3 tasti dedicati rispettivamente agli attacchi, alle mosse speciali e alle hyper (più il tasto dedicato al lancio aereo). Basterà premerli per ottenere l’effetto desiderato, senza bisogno di mezzelune e combinazioni complesse. Questa particolare modalità dà a chiunque la possibilità di eseguire colpi speciali e combo senza problemi, ma diminuisce di molto le opzioni disponibili, rendendo difficile competere con i giocatori esperti. Ciononostante, è un’ottima idea e rende il titolo nettamente più accessibile.Per quanto riguarda il singleplayer, gli sviluppatori non si sono discostati molto dai classici del genere. Potrete affrontare una tipica modalità arcade di difficoltà variabile, con vari match da vincere prima dello scontro finale con il terribile Galactus. Presente anche l’indispensabile modalità allenamento, molto più completa e personalizzabile del solito. Infine, sono state inserite una serie di missioni specifiche per ogni singolo personaggio. Le missioni sono combinazioni di colpi di difficoltà crescente e quelle più complesse richiedono una certa pratica per essere completate. Un’aggiunta interessante, che funge da tutorial aggiuntivo per apprendere le combinazioni più complesse e riprodurle in seguito nei match online.Il multiplayer è ovviamente il cuore di Marvel vs Capcom 3 – Fate of Two Worlds e la modalità che lo rende rigiocabile all’infinito. Capcom ha imparato dagli ultimi Street Fighter e ha inserito una serie di opzioni importate dai suoi capolavori. Potrete creare una stanza personalizzata e giocare con gli amici o darvi ai match classificati e sfidare i giocatori di mezzo mondo per la supremazia assoluta. Il gioco vi assegnerà una scheda giocatore personalizzata, che terrà conto di tutte le vostre vittorie e sconfitte nei match in rete, dei vostri player points (assegnati a fine di ogni partita, sembrano essere una sorta di indice di esperienza) e illustrerà il vostro stile con un preciso grafico aggiornato dopo ogni scontro. Tra le opzioni della scheda ci sarà anche la possibilità di scegliere tra tantissimi titoli (sbloccabili completando determinate sfide), un avatar e dei team predefiniti utilizzabili istantaneamente nella schermata di selezione dei personaggi. Si tratta di un extra gradito che aggiunge personalità al multiplayer e un po’ di longevità al gioco in singolo.

She Hulk e il mistero della faccia quadrataGraficamente Marvel vs Capcom 3 – Fate of Two Worlds è notevolissimo. I match sono un continuo e velocissimo susseguirsi di effetti speciali e mosse scenografiche: uno spettacolo per gli occhi. La serie sprizza stile da tutti i pori, ma nel terzo capitolo la cosa è stata portata all’estremo. Fantastica anche la cura per i singoli personaggi, che presentano modelli tridimensionali molto dettagliati e un gran numero di tocchi di classe. Gli sviluppatori hanno trasposto le personalità della Marvel e della Capcom alla perfezione e se siete dei fan non potrete che esserne felici: Deadpool usa la metafinzione proprio come nei fumetti, rivolgendosi direttamente al giocatore e utilizzando la barra dei punti vita per picchiare l’avversario in una delle sue hyper. Dante utilizza tutte le armi di Devil May Cry 3 nelle sue mosse, cosa che gli garantisce un numero impressionante di opzioni. Fenice si trasforma in Fenice Oscura se viene messa KO con la Hyper bar caricata al massimo, eccetera eccetera. Le strizzate d’occhio ai fan sono tantissime e rendono il gioco ancor più bello. L’unica bizzarria che abbiamo riscontrato è il modello poligonale di She Hulk, la cui faccia è nettamente meno particolareggiata rispetto al resto dei combattenti. Strano, tutti gli altri modelli sono di qualità ottima. Bellissimi anche gli scenari, che però sono pochini (meno di una decina).Fantastico anche il sonoro, con dei doppiaggi notevoli e frasi ad effetto davvero azzeccate. Interessante anche il fatto che le frasi introduttive e quelle di vittoria cambino a seconda della composizione del vostro gruppo o di chi è l’avversario. Favolosa la musica, con temi dei singoli personaggi di altissima qualità. Persino l’odiosissima “I wanna take you for a ride”, qui riproposta in 3 diversi remix, è diventata tollerabile. In conclusione, il roster è sicuro di soddisfare quasi chiunque, visto il numero e la qualità dei guerrieri presenti, ma infastidisce un po’ l’assenza di alcuni personaggi già previsti come DLC. Si tratta di una mossa comprensibile, visto che i contenuti scaricabili al giorno d’oggi rappresentano una fetta considerevole dei guadagni delle software house, ma speriamo che Capcom offra qualcosa di più di 2 personaggi alla volta nei suoi futuri “pacchetti”. Chi vivrà vedrà.

– Spettacolare, velocissimo ed esaltante

– Tanti personaggi tra cui scegliere, tutti ricreati con gran cura

– Molto più bilanciato di quanto ci si potesse aspettare dalla serie

– Comparto tecnico notevole

– Il bilanciamento non raggiunge il livello di altri capolavori del genere

– Se non avete uno stick controller i vostri pollici potrebbero prendere fuoco

9.0

Marvel vs Capcom 3 – Fate of Two Worlds non è semplicemente un gioco, è un esplosione nucleare color arcobaleno sotto steroidi. Non c’è niente di più pazzo, veloce e spettacolare nel genere. Il gameplay promette ore di divertimento per qualunque tipologia di gamer, siano essi principianti o professionisti, ed è molto meno sbilanciato di quanto ci saremmo aspettati. Se il gioco avrà successo e verrà supportato come si deve, non è da escludersi neppure una sua evoluzione verso il gaming competitivo, possibilità che già da sola indica i passi da gigante fatti rispetto al capitolo precedente. Forse non raggiungerà mai la perfezione dei picchiaduro più blasonati, ma è allo stesso tempo un’esperienza totalmente diversa ed esaltante che chiunque dovrebbe provare, e questo è più che sufficiente per fargli meritare l’etichetta di capolavoro.

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