È passato davvero un bel po’ da quando, nel 2014, vi riferimmo che Taylor Kurosaki e Jacob Minkoff avevano lasciato Naughty Dog per unirsi a Infinity Ward. Circa due anni dopo, ritroviamo i due sviluppatori su Call of Duty: Infinite Warfare, sicuramente protagonista della giornata odierna dopo il suo annuncio, rispettivamente nei panni di narrative director e di design director.
Kurosaki, parlando con Polygon, ha discusso prima di tutto dello scenario spaziale del gioco: “lo spazio è come un profondo oceano nero. Quindi, abbiamo deciso di raccogliere un sacco di informazioni e metafore dall’attuale tecnologia navale”. Vi ricordiamo che, all’interno dell’opera, vestirete i panni di Nick Reyes, che in un futuro ancora non meglio precisato si trova sulla Retribution come comandante, una delle ultime navi spaziali da guerra terrestri.Per realizzare un universo, visto un po’ come il mare, il più credibile possibile, il team sta collaborando con marinai e ufficiali della Marina e dei Navy SEALs. “Lavoriamo con questi ragazzi tutti i giorni” ha spiegato Minkoff. “La militarizzazione dello spazio è la prima cosa che hanno in mente come prossima frontiera.”Effettivamente, lo spazio di CoD: Infinite Warfare sarà decisamente militarizzato, e vedremo il Defense Front, che si è disunito dall’Alleanza Spaziale Onu nel corso di una guerra di secessione, prendere il controllo di colonie spaziali che rifornivano la Terra, ormai a secco di risorse, di tutto ciò di cui necessitava. Kurosaki assicura però che, sebbene il gioco si svolga nello spazio e in uno scenario dove addirittura gli umani vivono in altri pianeti del sistema solare, la volontà è quella di puntare non tanto sui voli interplanetari, quando su un classico gameplay sulla terraferma: “è una storia che si svolge nel nostro sistema solare, con umani contro umani, in un’esperienza di combattimento a terra militare, plausibile e realistica. Crediamo fermamente che saremo in grado di dare ai fan hardcore di Call of Duty un’esperienza con i piedi per terra e realistica. Non penso proprio che qualcuno possa non riconoscere che si tratta di un gioco della serie Call of Duty.”Minkoff ha anche dichiarato che “Call of Duty ha passato il suo tempo sulla Terra in praticamente qualsiasi ambientazione si possa andare. Avevamo voglia di sperimentare”, spiegando così la decisione di portare il gioco direttamente nello spazio.Infine, lo sviluppatore ha anche fatto sapere che il gioco non avrà schermate di caricamento: “potresti essere sulla Terra e lanciarti nell’orbita dell’atmosfera, cominciare uno scontro nello spazio, atterrare nel ponte di volo della Retribution, andare dentro la nave, salire nel ponte di comando per indicare la destinazione e il prossimo bersaglio. Tutto, senza nessuna interruzione.”Vi ricordiamo che Call of Duty: Infinite Warfare debutterà il 4 novembre su PC, PS4 e Xbox One. Rimanete con noi per qualsiasi ulteriore dettaglio.