Incontro tra Trump e industria dei videogiochi: confronto e scontro di vedute, proiettati video di giochi violenti

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Come vi abbiamo riferito a più riprese, nel corso della giornata di giovedì il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incontrato alcuni esponenti della Entertainment Software Association per discutere del rapporto tra videogiochi violenti e comportamento violento nella vita reale. Il Presidente, infatti, aveva additato anche i media violenti, come film e videogiochi, tra i colpevoli del massacro di Parkland, che è costato la vita a diciassette persone, in Florida, quando un ex studente si è presentato armato presso la scuola ed ha aperto il fuoco indistinto.A presenziare all’incontro sono stati l’ESA, alcuni rappresentanti di Bethesda e Take-Two ed alcuni esponenti della corrente di pensiero che attribuisce proprio ai videogiochi violenti delle ripercussioni sulla nostra vita di tutti i giorni.

Il commento della Casa Bianca sull’incontro Trump-ESA

Con una nota ufficiale, la Casa Bianca ha comunicato i contenuti del meeting, facendo il punto sulla situazione.«Nel corso dell’odierno meeting, il gruppo ha parlato con il Presidente degli effetti dei videogiochi violenti sui nostri giovani, in particolar modo sui giovani maschi. Il Presidente ha riconosciuto che alcuni studi hanno indicato che c’è una correlazione tra la violenza nei videogiochi e la violenza nel mondo reale. La conversazione si è concentrata sull’eventualità che i videogiochi violenti, compresi quelli che simulano graficamente le uccisioni, siano in grado di desensibilizzare la nostra comunità di fronte alla violenza» si legge nella nota ufficiale.Da giornalisti del settore videoludico, vogliamo ricordare che recenti studi hanno dimostrato l’opposto, ossia che non ci sono correlazioni tra videogiochi violenti e comportamenti violenti nel mondo reale. Non si è, di contro, mai giunti a prove scientifiche che dimostrassero un collegamento diretto tra individui violenti e videogiochi violenti, ossia che potesse dimostrare che il loro atteggiamento fosse stato “ereditato” dagli ambienti virtuali, e non da altri contesti della loro vita.

Il commento del Parents Television Council

Anche il PTC ha preso parte al meeting ed ha voluto commentare quanto si sono dette le parti coinvolte nell’incontro. Si tratta di una delle parti che ritengono che la scienza dimostri un collegamento tra violenza nei videogiochi e violenza reale. Tuttavia, lo stesso PTC ritiene che la prima causa delle sparatorie in USA sia la disponibilità delle armi, la seconda sarebbe la salute mentale e solo la terza i media violenti.«I toni del meeting sono stati di ricerca di informazioni» ha dichiarato Melissa Henson, program director, che ha confermato che c’è stato una sorta di “scontro di posizioni”, tra chi difendeva il sistema di rating ESRB e chi invece accusava i videogiochi di danneggiare le nuove generazioni.

La clip mostrata durante l’incontro con il Presidente TrumpI colleghi di Kotaku hanno interrogato la Henson sulle affermazioni del Presidente, che non avrebbe detto niente di particolarmente rilevante o di sorprendente. «No, niente in particolare. Il Presidente ha posto delle domande, era genuinamente interessato ad ascoltare tutte le parti in causa e a vedere tutte le prospettive della cosa.»Durante l’evento, apprendiamo, è stato mostrato anche un video di 88 secondi che metteva insieme alcune scene violente da videogiochi come Wolfenstein, Fallout 4 e Call of Duty.«Mentre vedevamo le clip, il Presidente stava facendo notare quanto alcune scene fossero violente. Mentre lo faceva, la stanza rimaneva in silenzio» ha raccontato la Henson, che aggiunge che non sono stati fatti nomi di precisi videogiochi nello specifico, durante l’incontro.

Le parole dell’ESA

L’ESA non ha invece fornito commenti, limitandosi ad una nota ufficiale: «abbiamo accolto l’opportunità di incontrare il Presidente e altri eletti ufficiali alla Casa Bianca. Abbiamo discusso di numerosi studi scientifici che stabiliscono che non ci sono collegamenti tra i videogiochi e la violenza, del Primo Emendamento a protezione dei videogiochi, di come il sistema di rating di videogiochi della nostra industria aiuti in modo efficace i genitori a compiere scelte informate in materia di intrattenimento. Apprezziamo l’approccio ricettivo e comprensivo del Presidente per questa discussione.»Al momento, né Take-Two né Bethesda hanno invece voluto fornire un commento ufficiale alla stampa specializzata. Vedremo se lo faranno nelle prossime ore. Melissa Henson del PTCFonte: Kotaku