Anteprima

The Long Dark

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a cura di FraFont

Fa freddo, siamo immersi in una tempesta di neve costante e non sappiamo dove ci troviamo e dove dobbiamo andare. Le basi poste da Hinterland Studio nel loro The Long Dark sono solo queste: solitudine, gelo, e paura dell’ignoto. Il loro survival ci catapulta nel gelido Canada e costringe a trovare un modo per cavarsela prima di morire congelati. Attualmente il gioco è ancora in Alpha e perciò presenta solo la struttura generale. In parole povere, non è per ora disponibile la modalità storia ma possiamo giocare nel sandbox, esplorando la mappa, cercano di sopravvivere alle intemperie e ammirando l’ambientazione molto particolare che ci circonda. Già così il titolo ha il suo perché
Sperduto nel bianco
 La nostra esperienza comincia con una piccola introduzione testuale: il nostro aereo è precipitato e siamo gli unici sopravvissuti. Veniamo subito accolti dal forte fruscio del vento e da un panorama glaciale disorientante. Prendiamo la strada che ci sembra meno pericolosa e iniziamo a camminare nella neve in cerca di un riparo. Il personaggio sentirà freddo poiché non è vestito adeguatamente rispetto alle rigidissime temperature e di tanto in tanto pronuncerà anche qualche frase a riguardo.
Dal menù di riepilogo si nota come l’indicatore del freddo inizi a salire, e presto cominceremo a risentirne anche fisicamente con la nostra condizione generale che peggiorerà vistosamente. Dopo aver vagato per un po’ le nostre scoperte fungeranno da punti di riferimento e ci permetteranno di orientarci un po’, come una misteriosa ferrovia abbandonata che attraversa tutta la mappa formando una utile linea da seguire.
Con l’arrivo della fame e della sete arriverà anche la necessità di rimediare. Fortunatamente esplorando non mancano piccoli edifici sperduti. È tutto deserto, calmo e non c’è assolutamente nessuno, solo cadaveri congelati e un po’ di fauna locale. Se siamo fortunati all’interno degli edifici ci sarà una stufa da accendere per riscaldarci un po’. Lo si fa con un basilare sistema di crafting, che richiede alcuni pezzi di legna, qualcosa per accendere il fuoco (per esempio un fiammifero) e un elemento che possa farlo attecchire più facilmente. L’accensione del fuoco avrà infatti una probabilità di fallire a seconda delle condizioni climatiche o del luogo in cui tentiamo di accenderlo; grazie ad elementi di qualità superiore questa percentuale si alzerà. 
In giro troviamo anche qualche scatoletta di cibo confezionato e fortunatamente anche un apriscatole. Allora ci concediamo questo piccolo pasto. Prendiamo il barattolo e selezioniamo come utensile l’apriscatole. Le nostre calorie corporee si alzeranno, fino ad un massimo di 2500. Queste calano costantemente durante il corso del giorno, più velocemente se siamo all’esterno in condizioni ostili, e vengono consumate durante ogni attività. Nel caso in cui scendano sotto lo zero allora moriremo assiderati, sono una risorsa preziosa.
 Dopo aver mangiato, la sete aumenta ancora di più e a questo punto diviene un obbligo trovare acqua potabile. Nel caso peggiore possiamo sciogliere un po’ di neve sul fuoco che abbiamo appena acceso, rischiando però di spegnerlo. Successivamente a questa operazione otterremo dell’acqua sporca e dovremo bollirla sul fuoco per depurarla e ottenere qualche buon litro dissetante. Nel caso si beva acqua impura ci sarà una probabilità di ammalarsi. 
Una volta rimessi in forze non è però sempre il caso di fare un pisolino. Possiamo infatti concederci qualche ora di riposo se nella casa è presente un letto, oppure dovremo sfoderare il nostro sacco a pelo. Andare a dormire tuttavia può essere mortale: dobbiamo stare attenti a quante calorie consumeremo durante le ore di sonno, assicurandoci di avere qualcosa da mangiare per ripristinarle al nostro risveglio. Dormendo faremo calare l’indicatore di fatica.  
 Al nostro risveglio consumiamo ancora qualche provvista e poi dobbiamo riprecipitarci fuori per cercare altro sostentamento. Esplorando ancora potremmo fare la conoscenza di alcuni lupi feroci, unici nemici attualmente presenti nel gioco e ancora impossibili da attaccare. Per curarci avremo bisogno di bende e antisettici. Alcuni elementi nel gioco potranno essere riciclati per ottenere materiali utili, questi ultimi potranno poi essere utilizzati per creare nuovi oggetti o riparare quelli già posseduti. Ogni oggetto infatti tenderà a deteriorarsi in seguito al suo utilizzo, anche i vestiti.
Con il passare del tempo, man mano che taglieremo legna, accenderemo fuochi e ripareremo oggetti, anche le nostre abilità nelle varie attività aumenteranno. Qui notiamo un appena accennato sistema di skill che potrebbe, se ampliato, rivelarsi molto interessante e decisivo in termini di gameplay.
The Long Dark ci incuriosisce infine con una grafica particolare color pastello, capace di accostare colori caldi e freddi dando vita ad un effetto assolutamente piacevole. Questo stile grafico trasmette al meglio l’intera atmosfera del gioco, è calma e piatta, gelida e silenziosa. Non sono presenti nemmeno colonne sonore, se non brevi sequenze quando scopriamo una nuova zona. Una scelta che mette in primo piano i rumori ambientali: i passi sulla neve, il vento gelido sulla nostra pelle, l’ululato dei lupi e lo scricchiolare del legno sotto i nostri piedi.

– Buon sistema di gioco

– Ambientazione affascinante

– Sapiente uso del sonoro

The Long Dark è ancora alle prime fasi di sviluppo e ha sicuramente ancora molta strada da fare. Le premesse per un buon titolo ci sono tutte: ha un buon sistema, un’ambientazione curata e riesce nell’intento d’immergere il giocatore in un clima ostile e glaciale. Probabilmente il gioco troverà la sua vera natura quando sarà disponibile la modalità storia, che renderà tutto più intrigante. Fino ad allora però possiamo solo aspettare, non dimentichiamoci che è ancora una versione Alpha.