Recensione

The Legend of Zelda Ocarina of Time 3D

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a cura di Darkzibo

Quando il grande Shigeru Miyamoto raccontò di come gli fosse venuta l’ispirazione per creare un titolo come Zelda, egli rispose semplicemente che voleva ricreare l’atmosfera di quando, da bambino, si recava nei boschi ed immaginava avventure fantastiche. Oggi, in effetti, dopo molti episodi che hanno visto il silenzioso Link immerso in straordinarie storie, possiamo tranquillamente affermare che Miyamoto è davvero riuscito a fare ciò che si era ripromesso, ovvero immergere i giocatori in un mondo fuori dal tempo e far loro vivere dei racconti incantevoli. Per molti il massimo rappresentante di questa serie è, senza ombra di dubbio, The Legend of Zelda: Ocarina of Time, uscito sull’indimenticabile Nintendo 64 e probabilmente uno dei giochi più belli di sempre, nonché il capostipite di un nuovo modo di intendere l’avventura digitale. Ocarina of Time è ritenuto, ad ora, il gioco più amato della storia videoludica, quello che ha segnato un’epoca e una rivoluzione nel suo genere. In molti, dopo aver visto il remake di Mario 64 su Nintendo DS, si sarebbero aspettati un medesimo trattamento per Ocarina of Time sempre sulla medesima console, ma ciò non avvenne. A distanza di molti anni, quando ormai l’utenza si era arresa nell’attendere il remake del titolo per altre console, ecco, annunciato all’E3 2010, arrivare su Nintendo 3DS, il capolavoro di ogni tempo, The Legend of Zelda: Ocarina of Time. Cosa porta di nuovo questa conversione ? Vediamolo insieme.

Stessa storia, stesso postoTrattandosi di un remake, è l’ormai leggendaria storia di Ocarina of Time a fare da canovaccio, la quale ha inizio nella foresta Kokiri e che vedrà Link impegnato a muoversi su tutta Hyrule a piedi o in sella al fido Epona per liberare la magica terra dal malvagio Ganondorf. Durante il suo viaggio, il giovane guerriero incontrerà personaggi memorabili, come l’albero Deku, il fedele Epona, Saria, Malon della fattoria Lon Lon, i Goron e, naturalmente, la leggiadra principessa Zelda. Link inizierà la fantastica avventura nella Foresta Kokiri dove, svegliato dalla fatina Navi, mandata dal Grande Albero Deku, dovrà recarsi proprio presso quest’ultimo che gli dirà di essere vittima di una maledizione scatenata da parte di un uomo del deserto, e che il suo tempo è ormai finito. All’interno del saggio albero inizierà la prima missione dell’eroe vestito di verde che dovrà liberarlo dal male che lo affligge. Una volta completato il dungeon, l’Albero Deku rivelerà che l’uomo del deserto, apparso in sogno anche a Link, ha intenzione di prendere la triforza, un magico artefizio creato dalle tre dee creatrici di Hyrule, in grado di realizzare i desideri di chi lo possiede. L’Albero ormai morente, allora, invia Link, individuato come il futuro eroe di Hyrule, presso il castello dove risiede la principessa Zelda. Raccolti i propri oggetti, sempre accompagnato da Navi, che metaforicamente rappresenta la coscienza di Link, l’eroe si recherà fuori dal proprio villaggio e riceverà da Saria un’ocarina. Qui ha inizio la vera avventura di The Legend of Zelda Ocarina of Time 3D, dato che il vasto territorio di Hyrule si spalancherà di fronte al protagonista. Ovviamente non proseguiremo nel racconto di questa storia perché, seppur ormai nota ai più, la nuova generazione di videogiocatori, o semplicemente coloro che lo hanno completato solo ai tempi della sua uscita per Nintendo 64, ha il diritto di vivere in prima persona il mondo che questo titolo propone. Sappiate solamente che avrete tra le mani una storia apparentemente semplice, ma ricca di istanti memorabili, che vi resteranno per sempre nel cuore, perché gli addi, i colpi di scena, gli incontri, sono genuini e sinceri in Ocarina of Time.

Come una volta…Il gameplay è rimasto pressoché inalterato rispetto al passato: Link si muoverà liberamente per le lande di Hyrule, incontrerà personaggi con i quali interagire, combatterà contro svariati nemici, cavalcherà il fido Epona, incontrerà personaggi delle più svariate etnie e viaggerà nel tempo per fermare il temutissimo Ganondorf. Il suo vagare per le lande fantastiche da salvare, sarà sempre accompagnato dall’alternarsi del giorno con la notte, caratteristica importante per molti aspetti: la notte trasformerà le praterie in campi di battaglia per mostri che emergeranno dalla terra mentre il castello di Hyrule solleverà il suo ponte levatoio, i negozi chiuderanno ed i paesani andranno a coricarsi nelle proprie dimore. Di giorno, viceversa, tutta Hyrule si sveglierà e, con lei, tutti i personaggi torneranno alle loro vite quotidiane, saranno accessibili i negozi ed i minigiochi, mentre i mostri notturni spariranno con il canto del gallo. Perché Hyrule è così, magicamente viva così come lo fu tredici anni orsono su Nintendo 64 e questo passare del tempo con l’alternarsi del giorno con la notte, rese Ocarina of Time un vero precursore di molti giochi, ora soprattutto RPG o free roaming, che incrementano questa caratteristica. Il tempo è dunque il vero protagonista di questa storia leggendaria: il tempo che passa e che porterà Link a diventare un adolescente, che si ritroverà tale una volta entrato nel Tempio del Tempo quando suonerà la Canzone del Tempo con l’Ocarina di Zelda. Il tempo che modificherà le cose, i luoghi e che, purtroppo, vedrà Ganondorf divenire sempre più potente. Quasi una metafora della vita: da bambini si è spensierati e si vivono le cose come se fossero avventure fantastiche, da adulti si pongono problemi di responsabilità e tutto il mondo della fanciullezza sembra essere sparito. Non sarà così, visto che c’è una popolazione che resta sempre bambina: i Kokiri, guardiani dell’innocenza e della spensieratezza. Tornando al gioco vero e proprio e trasvolando questa visione metaforica di Ocarina of Time (in tredici anni molti di voi avranno sicuramente pensato a questi significati e ne avranno trovati anche altri), saranno presenti molti dungeon, ognuno di essi perfettamente inserito nella narrazione, minuziosamente pensato, con enigmi solo apparentemente semplici, ma che in realtà nascondono una profondità continua per tutte le ore di gioco e che difficilmente abbiamo riscontrato in altri titoli anche più recenti. Ogni dungeon si concluderà poi con un boss, il quale avrà un punto debole da colpire con l’arma appena conquistata, così come la saga di Zelda insegna. Il sistema di combattimento in tempo reale, grazie al pulsante L che permette di agganciare il nemico, consente di non perdere quasi mai il focus dell’azione, anche se, in alcune occasioni, le telecamere risultano un po’ troppo ‘ballerine’. Gli impatti dell’arma bianca sui nemici generano diversi effetti in base al tipo di attacco che effettuerete: i dritti taglieranno in maniera orizzontale, mentre i montanti verticali producono diversi effetti grafici. I colpi a disposizione di Link sono tantissimi, così come sono molti gli oggetti che potrà utilizzare: oltre allo scudo, impiegabile tramite il dorsale R e alla spada utilizzabile con il pulsante B, sarà presente la fionda e, con il proseguo del gioco, l’arco. Queste armi da lancio, insieme alla visuale in soggettiva, faranno uso del giroscopio, ovvero permetteranno al giocatore di ‘muovere’ letteralmente la console per individuare il bersaglio, o per guardarsi intorno, quasi come se il mondo di Zelda Ocarina of Time 3D fosse intorno a voi, nascosto nella realtà che vivete ogni giorno. Questa funzione potrebbe risultare inizialmente un po’ ostica, soprattutto per il fatto che dovrete avere sempre lo schermo perfettamente allineato ai vostri occhi, onde non perdere la tridimensionalità del gioco: in maniera intelligente, gli sviluppatori hanno consentito di utilizzare comunque la levetta analogica per spostarsi sull’obbiettivo. Il doppio schermo del portatile Nintendo è stato impostato in maniera veramente immediata: la parte superiore vedrà lo svolgersi dell’azione in maniera pulita, essendoci solo una piccola mappa e un pulsante di descrizione per l’azione che comparirà occasionalemente, mentre la mappa di tutta Hyrule è posta sul touch screen. Qui sarà presente anche il menù, mai così immediato e di facile navigazione, con oggetti, equipaggiamento e mappa dettagliata sempre disponibili ad aprirsi sotto la pressione del pennino. I quattro angoli dello schermo tattile fanno le veci dei pulsanti “gialli” posti alla destra del pad di Nintendo 64: ad essi saranno abbinate la visuale, l’ocarina e altri oggetti da usare in diverse occasioni, ma potrete tranquillamente attribuire voi le funzioni che preferirete. I tasti X e Y saranno invece utilizzabili per inserire le armi da lancio, come fionda e arco. La giocabilità si attesta, quindi, su ottimi livelli, proponendosi immediata e dotata di un’ottima curva di apprendimento. Non aspettatevi comandi difficili da memorizzare o artefizi del genere, ma solo un gioco che, senza che ve ne accorgiate, vi introdurrà nel suo mondo. Un aspetto interessante del gioco, come se non fossero abbastanza quelli appena enunciati, è l’impiego dell’Ocarina che, tramite diverse melodie apprese dai personaggi presenti ad Hyrule, influenzerà l’avventura di Link. Una volta selezionata, sarete chiamati a premere alcuni pulsanti in successione, attivando il potere di una determinata melodia. Ad esempio, con la canzone di Epona chiamerete il fido destriero che vi raggiungerà, con quella di Saria comunicherete con la piccola Kokiri, la canzone del tempo vi consentirà di entrare nel Tempio del Tempo e recuperare la Master Sword mentre la Canzone del Sole farà emergere dalle tenebre il disco dorato. Oltre a queste canzoni saranno apprese anche la Ninna Nanna di Zelda e le arie che fungeranno da teletrasporto nei vari templi e zone.

La lunga strada di HyruleUna delle intenzioni che da sempre ha accomunato le svariate storie basate sul brand Zelda, è stata quella di stupire l’utente: quando infatti sembra che la storia stia volgendo al termine, ecco che, in realtà, ci si accorge che forse è solo l’inizio di un’altra avventura. Anche Ocarina of Time offre questa particolarità e pone quindi le basi per una longevità sicuramente elevatissima, anche per coloro che hanno già masticato molte volte questo racconto. I dungeon, tutti da scoprire e ricchi di enigmi, e la grande terra da esplorare a piacimento porteranno via tantissime ore alla vostra vita sociale. A fare da corollario alla storia principale, esistono anche numerose quest secondarie, sempre molto varie che difficilmente vi porteranno a noia, così come i minigiochi (chi non perderà tantissimo tempo a cercare di colpire le rupie nell’apposito gioco a premi o a catturare coccò per aiutare una abitante del neo villaggio Calbarico). Se però tutto dovesse risultare troppo difficile per i neofiti, sono state inserite le pietre Sheikah, le quali, una volta richiesto, permetteranno al giocatore di visionare i video contenenti parte di soluzione. Assolutamente da evitare se voleste guastare fino in fondo l’avventura di Link. Una volta portato a termine il gioco, vi sarà altresì concesso di ricimentarvi nella storia poiché avrete sbloccato la Master Quest, una modalità più difficile e che presenterà nuovi dungeon. Alla fine dei conti Ocarina of Time si rivela essere un titolo estremamente longevo e divertente.

Entrate in un mondo fatatoLa sensazione che si ha al primo impatto dopo aver inserito la cartuccia ed avviato il gioco, è la medesima che si prova dopo essere tornati in un posto che ci aveva meravigliato molti anni prima. La cosa che più colpisce è l’aggiornamento generale del motore di gioco, che propone texture completamente rifatte, personaggi memorabili molto più dettagliati. Lo stesso Link bambino mostra ora fattezze più eleganti, un viso più dolce e un abbigliamento molto più ricco mentre l’adulto offre caratteri più decisi. Le movenze sono sempre fluide ed è interessante ammirare come molti personaggi non giocanti mostrino un proprio stile nel muoversi, oltre al modo di vestirsi. Migliorati anche gli effetti di luce presenti nel gioco: il passaggio dal giorno alla notte porterà ad un tramonto che coprirà tutto con un rosso acceso; viceversa l’alba genererà un chiarore che ridefinirà tutti i profili dell’arredo ambientale presente a schermo. Di contro, nella notte, noterete come i profili delle catene montuose siano baciati dalla fioca luce lunare. Le fonti di luce secondarie, come il chiarore delle fate, le torce nei dungeon e le illuminazioni interne delle case durante la sera genereranno un sentimento evocativo, accogliente. Qualche difetto c’è, come il mancato arricchimento di alcuni ambienti, o texture non proprio ben definite (basti pensare a quelle che ricoprono le zone in cui è possibile arrampicarsi). I nemici sono estremamente vari e anch’essi curati in maniera quasi maniacale, così come i boss che adesso sono ancora più grandiosi e, in alcuni casi, raccapriccianti. Il tanto acclamato effetto 3D, caratteristica fondamentale di Nintendo 3DS, dona al tutto un’atmosfera magica, e non poche volte vi capiterà di veder prendere vita fatine luminose o farfalle che sembreranno uscire dallo schermo. Proprio questa maniacalità per i dettagli, oltre ad una storia grandiosa e alle tantissime cose da fare fanno del nuovo Ocarina of Time un must have per tutti i possessori di Nintendo 3DS che finalmente potranno testare a fondo la terza dimensione in un’avventura grandiosa.Il comparto sonoro, nonostante la storia abbia una forte componente musicale, non ha subito restyling degni di nota, anche se, forse, non ce n’era bisogno. Ocarina of Time riesce ad immergere il giocatore grazie anche alle sue melodie ispirate, create da Koji Kondo, che sottolineano ogni momento topico della storia e identificano i luoghi. Si va dalla musica da fiaba presente al villaggio Kokiri, a quella epica della piana di Hyrule, a quella tranquilla del villaggio Calbarico, a quella orientaleggiante del Tempio del Fuoco. Le melodie dell’Ocarina, invece, vi resteranno impresse nella mente e spesso vi capiterà di fischiettarle. Gli effetti sonori accompagnano più che degnamente tutto lo svolgersi dell’avventura e danno un accenno di voce a Link e ai personaggi che incontrerà.

– Una pietra miliare

– Racconto eccezionale

– Tecnicamente ben restaurato

– Molte ore di puro divertimento

– Sonoro memorabile

– Qualche texture poco curata

– Qualche ambiente scarno

9.5

Inserendo The Legend of Zelda Ocarina of Time 3D nel vostro fidato Nintendo 3DS avrete l’opportunità di rivivere una delle più grandi storie mai raccontate e realizzate in ambito videoludico. Per i giocatori di una certa età è un po’ come riaprire un vecchio libro e rileggerlo a distanza di anni, magari cogliendo significati che all’epoca, a causa della giovane età, erano sfuggiti. Anche questo gioco, fonte d’ispirazione per molti altri titoli che uscirono in seguito attingendo alla massa di idee in esso contenute, adesso mostra nuovi significati e particolari che tredici anni fa passavano inosservati. La giocabilità è rimasta pressoché inalterata, impiegando anche un ottimo utilizzo del touch screen, così come la struttura di base del gioco, che risulta sempre accessibile anche ai neofiti con un grado di difficoltà comunque crescente. Avrete tra le mani un prodotto di indubbio valore, riconfezionato ad hoc per la console tridimensionale di Nintendo, con una grafica più attuale e uno sfruttamento studiato del 3D. Non avere The Legend of Zelda Ocarina of Time 3D, si rivelerebbe un delitto senza attenuanti, mentre il giocarlo potrebbe far rivivere un sogno alle vecchie generazioni video ludiche ed attirare quelle nuove.

Perché Link è come un vecchio amico, che è cresciuto con noi e che continuerà a farlo con questa leggenda, che sa alternare momenti epici e commoventi.

Voto Recensione di The Legend of Zelda Ocarina of Time 3D - Recensione


9.5