Recensione

Rogue Legacy

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a cura di Pregianza

Vi ricordate grandi classici come i primi Castlevania, Ninja Gaiden su NES o il primo Metroid? Il loro livello di difficoltà ai tempi sembrava naturale, nonostante si trattasse di titoli tutt’altro che permissivi, e capaci di divenire spaventosamente frustranti a forza di lanciare vagonate di nemici e ostacoli fastidiosissimi contro al giocatore. Ripresi in mano ora, probabilmente questi leggendari giochi sarebbero in grado di portare più di un uomo alla calvizie da capelli strappati, forse anche a causa della tendenza sempre più diffusa degli sviluppatori di rendere le loro opere accessibili a tutti e guidate dall’inizio alla fine, che ha rammollito un’intera generazione di gamer. C’è tuttavia qualche software house che ogni tanto si discosta dalla massa, e decide di creare un videogame che non solo si rifà al passato, ma riprende il cattivissimo livello di sfida dei grandi nomi che hanno popolato gli antichi cabinati e i televisori Mivar. 
Rogue Legacy è esattamente questo, un titolo che si ispira a un tempo ormai lontano, ma innova la formula con un paio di brillanti trovate legate alla… genetica. Vediamo come.
Figlio mio, morirai. E anche tuo figlio. E il figlio di tuo figlio
Rogue Legacy deve molto ai Castlevania. E’ a tutti gli effetti un hack n’slash platformer bidimensionale, dove le azioni disponibili sono molto limitate, e i nemici numerosi ed estremamente aggressivi. Il proprio personaggio è inizialmente il figlio di un misterioso cavaliere, la cui famiglia è per ragioni oscure legata a doppio filo a un enorme castello che sembra avere il potere di cambiare forma con il tempo. Compito del giocatore sarà scoprire tutti i segreti del castello, e aprire un’enorme porta dorata sconfiggendo dei boss nascosti in sezioni della roccaforte di difficoltà variabile. 
Tutto nella norma insomma, e nella norma è anche il nostro eroe, che pare inizialmente solo in grado di sferrare fendenti con la spada, usare magie offensive variabili e saltellare allegramente. Si scopre però molto presto che Rogue Legacy non si riduce a una manciata di meccaniche contornate da una piacevole grafica retro style. Il lavoro dei Cellar Door Games è infatti una sorta di rogue-like, dove la morte è permanente e ad ogni protagonista mandato all’altro mondo si vestono i panni di un suo successore. Non si tratta di uno di quei titoli dove la dipartita può essere evitata con un salvataggio caricato al momento giusto, o ha un significato limitato: qui tutto si basa sul decesso dei propri guerrieri, che permette fondamentalmente a tutte le generazioni successive di migliorarsi. 
Lo sviluppo dei vari personaggi infatti è costante e l’equipaggiamento si tramanda di eroe in eroe, così come permanenti restano i potenziamenti alle caratteristiche, ottenuti spendendo l’oro sparso per il castello e droppato dai nemici uccisi in un comodo menu a forma di maniero (che cresce con l’aumentare delle abilità sbloccate). Inizialmente si muore quasi a raffica, ma dopo qualche partita decente il nostro alter ego diverrà abbastanza poderoso da facilitarci la vita nelle prime fasi, una caratteristica poi necessaria per affrontare a dovere le sezioni avanzate del castello, che corrispondono a balzi notevoli nel livello di sfida.
La cosa più curiosa non sono ad ogni modo gli elementi gdr, ma le caratteristiche congenite dei vari eroi. Ad ogni morte potrete scegliere uno tra tre successori, ognuno dotato di specifiche peculiarità, e non sempre positive. La scelta è randomica, e potreste facilmente trovarvi con un eroe miope, pelato, incapace di contenere le flatulenze, malato di mente o chissà cos’altro. Difetti e qualità vengono inseriti in modo molto semplice nel gameplay: eroi con problemi di vista vedranno sfocato a una certa distanza o in bianco e nero, malattie mentali potrebbero portarvi a vedere nemici illusori, un protagonista affetto da Alzheimer non si ricorderà la mappa, e così via. Ci saranno però anche caratteristiche neutrali, come l’essere gay, che non influenza minimamente le capacità del protagonista, o addirittura positive, come l’ADHD, che vi restituirà punti magia distruggendo oggetti. 
Queste trovate sono spesso simpatiche e ben implementate, anche se all’inizio sceglierete eroi affetti da gravi problemi quasi solo per scoprire come questi vengono rappresentati in game, e una volta soddisfatta la vostra curiosità eliminerete dalla lista i difetti più gravi per utilizzare solo i successori più “fortunati”. 
Ciò che distingue davvero Rogue Legacy è proprio il succitato sistema di sviluppo, che si evolve ben presto in un complesso albero di classi alternative e abilità, a cui vengono appaiati degli utili venditori all’esterno del maniero. Le classi sono più di otto, da sbloccare mano a mano, e nonostante non siano bilanciate alla perfezione offrono stili di gioco sensibilmente differenti. Volete un tank estremamente resistente ma non eccezionale in attacco? I barbari fanno per voi. Un amante dell’assalto diretto punterà invece sui ninja, mentre i giocatori più tattici cercheranno i minatori per ottenere più denaro, o i Lich che aumentano gradualmente di potenza ad ogni uccisione. Se a tutta questa varietà aggiungete la possibilità di potenziare ogni classe, in modo da ottenere abilità passive o attive extra, vi renderete presto conto di come Rogue Legacy sia in realtà un titolo profondo e rifinito, nonostante la semplicità di base.
Parlando dei venditori, questi permetteranno di ottenere non solo armature e spade extra, ma persino abilità di movimento, grazie a rune incantate trovate nei forzieri che vi garantiranno doppi o tripli salti, scatti istantanei, o di recuperare punti vita a ogni kill. In particolare, per chi desidera sconfiggere boss molto impegnativi o avanzare costantemente nella mappa del castello, tornerà utile l’architetto, capace di bloccare il mutamento della fortezza e di mantenere invariate le sue stanze. 
Esatto, “mutamento”. Perché, come abbiamo detto all’inizio, il castello di Rogue Legacy è un luogo mistico che ad ogni avventura cambia layout. Bloccarlo con l’architetto vi porterà a guadagnare meno denaro, mentre esplorarlo ancora da zero vi permetterà di ottenere qualche moneta in più, seppur con il rischio di trovare brutte sorprese in qualche stanza.
Altro che pogo stick, pogo sword
E’ incredibile come Rogue Legacy riesca a stupire di continuo il giocatore. La mappa randomizzata del castello riesce sempre a offrire qualche sorpresa, e ad ogni partita potreste trovare easter eggs che descrivono i primi lavori degli sviluppatori, miniboss nascosti, fastidiosi elfi, e persino un clown che vi offrirà denaro una volta superate delle prove di abilità. Se c’è una cosa criticabile, è solo la varietà dei nemici, che seppur estremamente variegati risultano spesso semplici versioni pompate e ingrandite di mostri già visti nelle ale iniziali della roccaforte.
Anche i controlli hanno qualche singhiozzo, specialmente quando si deve colpire verso il basso, con una mossa che ricorda non poco l’utilizzo del pogo stick di Ducktales. Spesso la precisione del colpo lascia a desiderare con la configurazione di tasti iniziale, e può creare problemi in stanze piene di piattaforme attivabili, o mobili su cui saltare per evitare nemici sottostanti. Per eliminare quasi del tutto il problema, fortunatamente, basta attivare un’opzione per sferrare quell’attacco solo cliccando verso il basso in volo. 
La responsività aumentata non diminuirà la comunque altissima difficoltà del gioco, ma almeno vi permetterà di sopravvivere un pochino più a lungo. 
Tecnicamente non abbiamo critiche di sorta da fare. Rogue Legacy ha stile, è pulito, colorato e piacevole, oltre a vantare musichette di sottofondo riuscite. La longevità è molto variabile, e un giocatore estremamente allenato potrebbe finire tutto in una manciata di ore. Non vi consigliamo comunque di farlo, sarebbe un peccato. Le cose da scoprire sono tantissime, e il titolo dei Cellar Door Games merita di essere assaporato lentamente, specie se nell’ultimo periodo sentite la mancanza di un po’ di sfida. 

– E’ una DROGA

– Gameplay semplice ma riuscito, impegnativo e appagante

– Sistema di sviluppo complesso e singolare

– I difetti congeniti sono implementati in modo spesso furbo e divertente

– I difetti ereditari perdono rapidamente di appeal

– Bilanciamento di classi e abilità non eccezionale

– Può essere frustrante

9.0

Rogue Legacy è l’ennesima perla spuntata dalla massa informe di titoli indipendenti sul mercato. Si tratta di una brillante variazione sul tema dei metroidvania, che vanta un profondo sistema di sviluppo del protagonista e sfrutta alla grande caratteristiche proprie dei rogue-like. Non è un gioco per tutti, vista la sua notevole difficoltà e il gameplay basilare, ma coloro che verranno catturati dalla sua formula non riusciranno più a staccarsi dallo schermo.

Voto Recensione di Rogue Legacy - Recensione


9