Recensione

Namco x Capcom

Avatar

a cura di Darkzibo

Cosa succede quando due delle più grandi software house giapponesi si uniscono e ripropongono tutti i personaggi che hanno fatto la loro storia in un unico gioco? Molti si aspetteranno il solito picchiaduro stile Capcom vs Snk; niente di più sbagliato: questo Namco x Capcom si presenta come un gdr/tactical abbastanza particolare.

Che mi racconti ?Si comincia con una presentazione in puro stile manga dove, come in un cartone animato, sono presentati tutti i personaggi presenti nel gioco: si va da Ken a Ryu, da Chun-Li a Cammy e Sakura di Street Fighter; da Morrigan, Felicia, Dimitri, Phobos e Zabel di Darkstalkers a Arthur di Ghouls’n’Ghosts; Kos-Mos, Shion e Momo di Xenosaga, Taki e Mitsurugi di Soul Calibur, Hiryu di Strider, Guy e Mike Haggar di Final Fight, Stan e Ruthy di Tales of Destiny, Jin Kazama, King e Heihachi di Tekken, Regina di Dino Crisis, Gilgamesh di Doruarga, Captain Commando, Holi Taisou da DigDug, Klonoa, Rockman (Megaman in Occidente), e tantissimi altri personaggi che hanno fatto la storia delle due grandi case. A questi eroi si contrapporranno alcuni dei nemici delle medesime saghe come M.Bison di Street Fighter e Devil Kazuya di Tekken. Ma questo minestrone di personaggi come si può inserire in un gioco di ruolo/strategico? Molti faticherebbero a vederli in un ambito diverso da quello in cui sono nati. La storia del gioco narra le vicende di Reiji e Shagamu, due nuovi personaggi dal cuore impavido, che, in seguito a una attacco alieno nei confronti della terra, incontrano Kos-Mos di Xenosaga. Da qui iniziano i veri problemi perché tutti i malvagi di tutte le serie prima annunciate si palesano, nello stesso tempo, in diverse parti del Giappone. Il male però deve fare i conti con gli eroi sopraelencati che faranno di tutto per aiutare Reiji e Shagamu nel loro intento di salvare il mondo.Per dovere di cronaca, bisogna dire che la narrazione si svolge in un periodo non ben specificato del futuro (all’inizio appare la classica scritta “20XX”) , in un Giappone ultra-moderno (stranamente non devastato dalla solita guerra nucleare).Il sistema di gioco si basa sulla gestione degli Ap (Action points) dove il giocatore, dopo aver mosso personaggi del proprio party secondo un’impostazione a caselle (caratteristica tipica dei giochi tattici ma che limita la libertà di esplorazione), deve decidere che “azione” deve far compiere al proprio personaggio. Qui scatta il sistema “gestione dei punti Ap” ovvero sarete chiamati a monetizzare al meglio il vostro erario di punti: 1 punto vi servirà per schivare i colpi nemici, 2 punti per bloccare un attacco e 3 punti per attaccare. Quindi un’azione devota al solo attacco vi toglierà rapidamente i punti, mentre una strenua difesa vi farà risparmiare, non provocando, però, alcun danno ai nemici. Il giusto equilibrio delle azioni porterà alla vostra vittoria. Durante l’azione di attacco sarete chiamati a premere semplici sequenze di pulsanti che avranno diverse sortite: dall’attacco debole a quello devastante, da quello semplice a quello spettacolare. La tecnica per battere un nemico sta anche nella rapidità con cui effettuerete queste sequenze (di solito si impiega un pulsante della croce direzionale con il tasto cerchio) che, se ben impostate, daranno origine alle Aerial Hits, ovvero degli attacchi talmente potenti da lasciare inermi i propri nemici.Vi starete chiedendo ma che utilità può avere la pappardella di personaggi citati prima. Semplice: vi aiuteranno nella vostra missione, mettendo a vostra disposizione le loro abilità. La cosa che però desta qualche perplessità è la scelta di far eseguire a queste “star” della storia videoludica mosse molto simili (se non identiche) tra alcuni personaggi. Certo è che la situazione da gestire è davvero notevole e, forse, questa scelta è quasi obbligata.

NamcapcomLo schema in cui si muovono i personaggi è a visuale isometrica dove, immediatamente, si può notare la differenza tra strutture di livello e realizzazione dei personaggi.I protagonisti e tutti i nemici sono realizzati in grafica bidimensionale, ricchi di sprites e di intermezzi animati che introducono le super mosse oppure le fasi della storia. Durante gli scontri la schermata cambia e diviene laterale in modo da avere più chiaro lo schema di combattimento grazie anche ad intuitivi menù che esplicano al meglio il loro contenuto permettendovi veloci selezioni. Le ambientazioni, tridimensionali e abbastanza variegate (si và da città moderne a castelli, a foreste – non in pochi si accorgeranno dei continui rimandi ai giochi Namco e Capcom) , sono fatte approssimativamente e sono utili soprattutto per introdurre in maniera distaccata il giocatore nella zona da liberare. La grafica quindi non fa gridare al miracolo e, pur essendo soggetta a una logica e buona gestione, non delizia più di tanto l’occhio, se non quando si vedono le sequenze animate che riportano a uno stile tutto manga ben realizzato.Il comparto sonoro si attesta, invece, su ottimi livelli: la colonna sonora è ben realizzata con musiche in puro stile giappo-rock. La chicca è la presenza, per ogni personaggio, della propria colonna sonora originale, tratta dal titolo da cui proviene (sentirete molte “musichette” prese da Street Fighter, tanto per citare un gioco). Le voci sono ben masterizzate e adattate allo stile di ciascun personaggio (la voce di Bison, ad esempio, incute davvero paura) e gli effetti sono fluidi e privi di sbavature.La giocabilità è discreta e senza troppe pretese: come detto precedentemente non esiste una vera libertà di azione se non per la scelta di gestione dei punti Ap e nella direzione in cui muovere il nostro gruppo di eroi lungo il “tattico” percorso a caselle. Poi il tutto è governato dalle mosse “cerchio più pulsante del pad direzionale”. I comandi rispondono piuttosto bene ma si ha sempre la sensazione di essere imprigionati in uno schema di combattimento troppo rigido. Peccato, perché una maggiore libertà avrebbe avvolto questo titolo con un certo alone di capolavoro.

Quanto è lunga la strada di un eroe ?Il tempo che impiegherete per finire questo “Namco x Capcom” è davvero elevato: vi occorreranno almeno 50 ore per finirlo la prima volta, cifra destinata a raddoppiarsi se vorrete riaffrontarlo nella sbloccata modalità “esperto”. Il gioco presenta ben 47 livelli che, sommati agli scontri non propriamente veloci e immediatamente risolvibili, daranno vita a un’avventura lunghissima che sarà capace di prendervi nonostante i difetti elencati precedentemente.

– Moltissimi personaggi famosi dei videogiochi

– Colonna sonora varia e nostalgica

– Intermezzi animati di qualità

– Immediato

– Longevità assicurata

– Grafica di gioco non all’altezza

– Mosse troppo facilmente eseguibili

7.0

Questo primo “parto” tra i due colossi giapponesi Namco e Capcom, nonostante i diversi difetti elencati prima, lascia ben sperare per il futuro. Un gioco, questo “Namco x Capcom”, davvero originale, almeno dal punto di vista della quantità, unico nel suo genere: mai visti tanti famosi personaggi videoludici presenti in un unico dvd. Vero è che la trama, non molto originale e poco affascinante, e la lingua (per ora tutto il gioco è in giapponese) non facilitano per nulla il giocatore che vorrebbe cimentarsi ora in questa avventura. Bisogna prenderlo per quello che è: un gioco-enciclopedia che, oltre a offrire una storia tutta sua, dona generosamente a tutti i bramanti collezionisti di ricordi una vera e propria raccolta di colonne sonore, minigiochi e personaggi, impensabile fino a qualche tempo fa.

Voto Recensione di Namco x Capcom - Recensione


7