Recensione

NASCAR The Game 2011

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a cura di rspecial1

Per chi ama i motori e le gare ad alta velocità le corse NASCAR sono senza dubbio tra le più seguite. Sebbene in Italia gli appassionati di questo tipo di competizioni fosse davvero di poco conto, negli ultimi anni grazie alla moltitudine di televisioni presenti con il satellite, anche la Sprint Cup Series è arrivata a noi ed è riuscita ad affascinare un bel po’ di pubblico. Certo, non siamo negli Stati Uniti, dove dopo il Super Bowl questo è l’evento più visto in televisione, ma anche noi abbiamo il “diritto” di avere un gioco ispirato a questo campionato e che ci faccia vivere l’emozione di affrontare le 36 gare del campionato e diventare i nuovi campioni detronizzando Jimmie Johnson. La licenza NASCAR passa cosi dopo anni da Electronic Arts ad Activision per regalarci un titolo completamente nuovo segnando un rinnovamento della serie. Saranno riusciti gli sviluppatori della Eutechnyx a riprodurre tutta la velocità ed adrenalina di questi bolidi? Cominciate a raffreddare i motori.

Da Daytona a MiamiIn ogni gioco di corsa che si rispetti non può mancare la modalità carriera come colonna portante dell’esperienza ludica: NASCAR 2011 non fa eccezione a questa fondamentale regola e proprio andando a scegliere il nostro pilota e la vettura da guidare potremo cimentarci in questa competizione. Il campionato si dividerà nelle 36 gare licenziatarie del campionato Sprint Cup Series, con il compito, quasi superfluo da dire, di diventare campioni e vincere oltretutto una montagna di soldi! Una volta iniziata una gara non avremo molti giri a disposizione per effettuare le diverse modifiche da apportare all’assetto della macchina, saremo immessi subito in pista ed avremo soltanto due tentativi per riuscire a strappare la qualificazione migliore possibile, tra le 42 vetture partecipanti alla festa. Sebbene ci sia la possibilità di saltare le qualifiche e lanciarsi direttamente in gara questa opzione è altamente sconsigliata, visto che partiremo dal fondo della griglia di partenza con zero speranze di riuscire a vincere. Una volta messe le mani sul volante ed iniziato a scaldare i motori ci renderemo subito conto dell’approccio arcade del titolo automobilistico Activision, non soltanto per il sistema di controllo del nostro bolide che ha ben poco di realistico, ma per i punti esperienza che dovremo accumulare per salire di livello e diventare così dei professionisti. Lo scopo del gioco non è soltanto quello di vincere la gare, ma anche di arrivare davanti ad un rivale, prestabilito dalla CPU in base al nostro rendimento in qualifica e guadagnare tanti punti. L’esperienza si accumula effettuando i giri veloci, sorpassi, restando in testa alla gara per ogni giro, senza effettuare collisioni ed anche con le classiche derapate durante i festeggiamenti finali in caso arriviate primi. I punti non sono fini a se stessi, ma hanno la funzione di sbloccare delle sfide con i piloti in eventi speciali, che ci doneranno delle medaglie da collezionare per i nostri successi.Mentre saremo nel nostro box noteremo tra le voci anche quella degli sponsor, come sempre anche qui ci verranno dati degli obiettivi precisi da raggiungere per avere le nostre ricompense.Hall of FameGli sviluppatori della Eutechnyx hanno studiato un sistema di guida che si possa adattare alle esigenze dei principiante e degli esperti, partendo dal numero di giri da effettuare, a tutti gli aiuti possibili da selezionare per finire con i danni alla vettura. Purtroppo in nessun caso si ha la sensazione di vivere una vera gara della NASCAR, sebbene il gioco preveda proprio di effettuare sorpassi aiutandosi con l’effetto scia (una barra ci indicherà quando siamo dietro ad un avversario ed al suo riempimento potremo passare notando un effetto turbo alquanto irrealistico), è l’estrema semplicità dell’IA che pone di fatto la difficoltà soltanto sulle nostre capacità di guida e non sulla capacità della CPU di impegnarci, che di fatto la rende una mera comparsa a fare da traffico in pista. Persino le sfide da sbloccare accumulando esperienza non aiuteranno, non solo per la loro ripetitività, ma anche per la semplicità di battere i campioni. Se aggiungiamo al tutto l’assenza di ricompense vere e proprie dal vincere le corse, poiché non potremo acquistare nuove vetture ne potenziare la nostra o customizzarla in qualche modo, se non esteticamente attraverso un misero editor, avremo tra le mani un gioco davvero poco interessante per un vero fan della categoria. Il multiplayer non aiuta, anche online di fatti non c’è minimamente lo spirito di queste gare, ritrovandosi spesso a fare autoscontro e con la totale impossibilità di recuperare se i furboni di turno, invece di sorpassarvi prendendovi la scia, vi faranno sbattere contro il muro. Questo accade troppo spesso, quasi sia una prerogativa per riuscire a vincere.

Cerchioni lucentiDal punto di vista puramente tecnico il nuovo prodotto di Activision non risulta di certo all’altezza delle aspettative, visti soprattutto i concorrenti presenti sul mercato. Il modello poligonale della vettura è realizzato con molta cura, soprattutto quando inizierete a danneggiarla si riuscirà a vederne la scocca, gli interni ed i particolari del motore. Qui finiscono le note positive per ciò che concerne il motore grafico, difatti tutte le piste sono piuttosto spoglie, con spettatori realizzati superficialmente: l’effetto finale è che moltissimi circuiti sembreranno assolutamente identici! Le texture sono tutte poco curate e per giunta con una risoluzione molto bassa, soprattutto l’asfalto non sembra mai essere come dovrebbe, non rassomigliando a quello della controparte reale della pista in esame. Il confronto con la concorrenza è poi spietato, sembra di giocare ad un titolo di qualche anno fa e non ad un gioco uscito contemporaneamente a Shift 2: Unleashed. Si salvano solo le due visuali interne piene di dettagli, ma che in compenso provocano cali di frame durante la gara. A dare problemi di rallentamenti ci pensa anche l’elevato numero di bolidi presenti a schermo, con scatti evidenti nelle fasi più concitate e del tutto drastici se finiremo in un incidente che coinvolgerà più di tre mezzi alzando polveroni e lasciando pezzi di carrozzeria ovunque. Decisamente meglio il sonoro, che con le sue musiche almeno riuscirà ad intrattenerci durante le varie fasi di gioco, mentre nella norma il doppiaggio del telecronista ed del nostro meccanico ai box, oltre che gli effetti sonori, dove le uniche incertezze si possono notare nell’effetto dato ai drift, dove la sgommata sembra una frenata normale.Il passaggio di consegneForse alla Electronic Arts si sono lasciati sfuggire questa licenza per i pochi introiti incassati, nonostante il successo della serie fino a NASCAR 2009, ma l’eredità acquistata a suon di milioni da Activision non ha reso i frutti sperati. La decisione dei programmatori d’impostare il gioco molto più sul lato arcade che simulativo ha di fatto costituito il più grande limite per questa produzione. Le gare della Spirit Cup Series sono praticamente identiche tra loro ed in molti casi è obbligatorio cercare il miglior assetto possibile per la vettura a seconda della pista. Diversamente da quello che ci si potrebbe attendere invece il gioco ci guida su ogni scelta con dei parametri di default praticamente perfetti che da soli sono sufficienti a vincere senza dover mettere le mani sull’assetto. Anche il sistema dei punti è mal studiato, non dando una vera e propria sensazione di crescita da essi, lo stesso discorso vale per la meccanica degli gli sponsor. Le novità introdotte quindi sono interessanti, ma mal realizzate e se l’approccio dev’essere una via di mezzo per accontentare un po’ tutti gli utenti, dai neofiti agli hardcore delle corse, alla Eutechnyx devono rivedere un bel po’ di cose per meglio bilanciare il loro prodotto.

– 36 gare

– Ci sono i campioni della NASCAR

– IA troppo semplice da battere

– Carriera corta e sviluppata male

– Tecnicamente datato

6.5

NASCAR 2011 risulta essere l’ennesimo gioco di corsa arcade che punta molto sul nome per cercare di avere un buon successo di vendite. La carriera molto breve ed alla lunga noiosa a causa dell’impostazione di gioco, unità alla mancanza di una soddisfazione qualunque che si possa avere nel vincere una gara od il campionato non stimolano l’utente medio, relegando al voglia di finire tutte le gare ai soli appassionati di questa disciplina, che però troveranno ben poco che li invogli a rigiocare, ne tanto meno un multiplayer che si avvicini anche solo lontanamente alle sensazioni che possono dare questi bolidi. Un prodotto quindi sufficiente, da prendere se si desidera provare una tipologia di gara diversa da quelle offerte dalla concorrenza, ma ben consci dei difetti e limitazioni del gioco.

Voto Recensione di NASCAR The Game 2011 - Recensione


6.5