Recensione

I Figli del Nilo

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a cura di Redbaron

Fino a non molto tempo fa, Impressions Games ha furoreggiato sul mio disco con quasi tutti i titoli dalla loro serie city bulding; ho quindi indossato i panni di imperatore con Caesar III, ho bevuto dal Nilo con Pharaoh e Cleopatra e mi sono crogiolato sul monte Olimpo con Zeus. Chiunque abbia giocato a questi titoli sa di cosa stiamo parlando, ma per i più distratti ecco una breve spiegazione della terminologia city building. Questi giochi non hanno fatto altro che prendere il tema centrale di Sim City (progettazione, design, costruire e gestire una grande metropoli) e gli hanno aggiunto molti aspetti storici. Il gameplay risulta perciò principalmente lo stesso fra i titoli, così che, una volta raggiunta una certa padronanza con uno, si doveva spendere relativamente poco tempo per prendere il giusto feeling, dovendo imparare soltanto alcune nuove abilità e tweaks, per gli altri titoli. Li abbiamo giocati per delle ore fino all’estremo, ma in ultima analisi: erano troppo prevedibili. Erano come un film già visto. Serviva quindi al mondo del game design un attimo di pausa per cercare di capire che forse tanti sforzi potevano essere indirizzati in maniera migliore. Nasce così dalle ceneri dei vecchi titoli il nuovo gioco della Tilted Mill: I Figli del Nilo.

Una piccola quanto significativa rivoluzione nel genereTutto si basa su un cambiamento di prospettiva che, tralasciando come unità centrale la città, si sposta efficacemente sul singolo abitante. In I Figli del Nilo infatti non dovremmo fare una bella città in assoluto ma dovremmo cercare di far star bene i suoi abitanti. Solo che in questo caso gli abitanti sono dei veri e propri essere viventi: lavorano, giocano, hanno una famiglia e invecchiano, si sentono male, vanno all’ospedale, pregano, fanno shopping e spesso sono indecisi su come impiegare il loro tempo libero. Iniziamo con il dare un’occhiata più da vicino a questo gioco. In primo luogo, non ci sono fronzoli vari all’interfaccia grafica, ma tutte le informazioni necessarie sono a portata di pochissimi click (raramente più di uno). Inoltre non dovete rigidamente interagire con l’invisibile griglia che vi obbliga nei movimenti e nella collocazione delle strutture sulla mappa: le vostre costruzioni possono essere messe nel senso che volete (l’importante è che non ci siano altri ostacoli e che il dislivello del terreno ve lo permetta). Le strade, i sentieri e le piazze sono costruzioni che non costano più nulla, poichè sono semplici miglioramenti estetici. Il cibo ora è la vostra valuta, così non esiste più la necessità di spedire 1/3 dei cittadini a scavare improponibili miniere d’oro. Se costruiamo un negozio di vasellame, il commerciante stesso uscirà e si assicurerà di avere i materiali adeguati al completamento dei suoi articoli. Essenzialmente all’inizio dovremo solo pianificare il tutto e poi metterlo là. Facile, no?

Un secondo prima di stare male… stava benissimo Poi nel momento stesso in cui state pensando di fare bene, ecco che inizia la protesta della nostra popolazione. Ad essere onesti, sta soltanto chiedendo delle amenità quà e là. Come qualsiasi popolazione-virtuale ha bisogno di cibo, di lavorare, di divertirsi e così via ma i nostri concittadini sono sufficientemente intelligenti per effettuare da soli i nostri programmi. Certo, più la popolazione cresce e più avremo bisogno di laureati istruiti, nobili e sacerdoti, ma poi potremo cominciare il nostro personale obiettivo di conquistare l’intero Egitto.Tre ottimi livelli di apprendimento ci permettono di prendere pian piano confidenza con la struttura di gioco e con l’interfaccia, inoltre ci danno anche una prima infarinata sui concetti base del gioco. La base iniziale della nostra società è il laureato. Questi uomini istruiti possono diventare sacerdoti o scriba, in modo da occupare poi le strutture cardine della città come i templi, gli ospedali, le scuole, le case degli ispettori fiscali (cavolo, avanti questi egiziani!) e simili. Senza gente istruita, avrete un villaggio di veri ebeti intenti solo a mangiare tutto quello che producono. Idea divertente per una sitcom, ma non per una civilizzazione che aspira a dominare il mondo intero.Come i relativi predecessori, I Figli del Nilo misura la soddisfazione della nostra gente in base alla possibilità o meno di accedere alle varie amenità che al tempo venivano offerte. Ci sono molti negozi disponibili, dove ognuno vende un prodotto specifico, deciso da voi o dal commerciante stesso. I negozi comuni servono a soddisfare i bisogni di base, mentre i negozi di lusso approvvigionano ovviamente i nobili e i diplomati. Al contrario però dei giochi della Impressions (Pharaon, Zeus, ecc.), qui la gente andrà in giro per la città a cercare di ottenere i prodotti di cui hanno bisogno, non importa quanto lontano. Di conseguenza, quindi, perderanno tantissimo tempo a ricercare il prodotto invece di fare il lavoro che è stato loro richiesto. Dovrete anche dare un’occhiata al palazzo reale. Il gioco ci informerà dei compleanni del Faraone: fate attenzione perché è molto permaloso! Ricordatevi anche che l’aspettativa di vita nell’Egitto antico non è come oggi e quando un faraone muore dovremmo costruirgli una tomba adatta. Più in generale, tutti i nostri nobili sono interessati all’aldilà, e dovremmo fornirgli degli alloggi comodi per la loro eternità altrimenti avremo un malcontento veramente ingovernabile.

L’importanza dell’azione militarePoi c’è la parte militare. Innanzitutto partiamo con il dire che il primo step sarà quello di assicurare alla città una milizia di sorveglianza ma poi ci sarà da fare soldati e partire alla conquista dell’intero impero. Ovviamente l’esercito deve essere condotto da un comandante, con tante armi, carri da guerra, addestrato e abituato alle sofferenze delle guerra… insomma qualcuno con il pelo sullo stomaco. Potremo sviluppare anche delle colonie minerarie a distanza che funzioneranno come piccole città satelliti, dotate delle amenità di base. Un aspetto questo cruciale per lo sviluppo delle grandi strutture cittadine che i gamer di maggior prestigio riusciranno sicuramente a raggiungere.Inoltre avremo accesso ad una sezione del gioco dalla quale potremo creare itinerari commerciali con le città vicine per accogliere alcune delle risorse che nella città sono carenti, trasmettere i diplomatici per istituire le alleanze politiche e smistare i nostri eserciti per la conquista o la difesa del territorio.

La grafica impressiona veramente Graficamente il gioco è mostruoso. Le semplici interfacce permettono di acquistare in poco tempo una buona padronanza degli strumenti di gioco. La potenza dello zoom è da paura: partendo da una vista posta a 50 metri d’altezza si può arrivare ad un primo piano di un fiore posto su una siepe. Tutte le costruzioni sono rese con un dettaglio meticoloso in tutte le versioni incontrabili, da quella appena costruita alle varie evoluzioni. È divertente guardare le case dei nobili dove è tutto un germogliare di piscine, fontane, ecc. Il palazzo poi può anche essere migliorato con l’aggiunta delle fontane, delle pareti, di un granaio personale e di altri lussi. Il sonoro che accompagna il gioco è gradevole e non infastidisce più di tanto. Le voci sono buone e, ascoltando che cosa stanno dicendo i cittadini, potrete comprendere più rapidamente i loro bisogni e come soddisfarli per renderli più felici.

HARDWARE

CPU P3 o Athlon 800 MHz128 MB RAMScheda video da 32 MB

MULTIPLAYER

Assente.

– Una piccola quanto significante rivoluzione

– Il motore grafico è potentissimo

– Il gameplay viene rallentato dal fatto che i cittadini non seguono le istruzioni del mouse ma agiscono solo quando ne hanno voglia

7.8

In ultima analisi, si può dire tranquillamente che il gioco sviluppato dalla Tilted Mill, oltre a seguire la tradizione consolidata dei giochi come Zeus, ha sviluppato rispetto ai predecessori nuove importanti caratteristiche: aggiunge infatti una nuova profondità e complessità, una presentazione grafica superiore e un modello più realistico di IA. Che altro aggiungere: se amate la civiltà egiziana è sicuramente un titolo da non perdere.

Voto Recensione di I Figli del Nilo - Recensione


7.8