Recensione

From Dust

Avatar

a cura di Folken

Era il 1989 quando Bullfrog inventò un nuovo genere di titoli gestionali, mettendo il giocatore nei panni niente meno che di un Dio. Con il suo estro Peter Molyneux riuscì ad esaltare il nostro ego, dandoci la possibilità di manipolare le vite di ignari piccoli uomini, di coccolarli e viziarli regalando loro qualsiasi cosa ci chiedessero, o di riprenderci le loro vite scatenando le furie della natura. Pochi altri esprimenti si sono susseguiti a capolavori come Populous o Black and White dell’eccentrico Sir Molyneux, almeno fino a oggi, quando nella collana dei Summer of Arcade, esordisce finalmente l’ambizioso quanto intrigante From Dust.

Giochiamo a fare DioIsolato dal mondo su di un pezzo di terra in mezzo all’oceano, uno sparuto gruppo di uomini primitivi si risveglia privo di memoria. Lo sciamano sprona i suoi compagni ad evocare l’Anelito, una sorta di divinità senza la quale sarà impossibile ritrovare i ricordi perduti e con essi le loro origini. Voi interpreterete proprio questa entità astratta, manovrando un cursore che striscerà sul mondo di gioco, capace di manipolare gli elementi a proprio piacimento. Premendo il trigger sinistro potrete infatti raccogliere della materia per poi riporla dove meglio credete, agendo sul trigger destro. Potrete così correre in soccorso dei vostri fedeli, costruendo dei passaggi o proteggendoli dalle forze della natura, il tutto per garantire loro il tempo necessario a raggiungere i totem abbandonati dai misteriosi antichi, presso i quali potranno stanziare un villaggio. Una volta rinvenuti tutti gli artefatti ed edificato le proprie capanne, i vostri uomini e donne potranno finalmente dirigersi vero il Portale, passaggio tra uno scenario e quello successivo. Questa è la dinamica base di ogni nuova sfida, la quale verrà ben presto complicata da tsunami, esplosioni vulcaniche, alluvioni, maree e così via, che ciclicamente metteranno in pericolo le vite dei poveri primitivi. Sfruttando i vostri poteri dovrete così combattere contro il tempo per difendere un villaggio, raccogliendo per esempio della terra e disponendogliela attorno, formando così una solida barriera contro l’acqua. Se però il pericolo derivasse da una colata lavica, allora potreste dover adottare misure diverse, magari deviandone il percorso lontano dai vostri uomini. Questi sono solo un paio di situazioni di gioco, ma la capacità del motore grafico di calcolare in tempo reale la modellazione della materia vi permetterà di sperimentare molto liberamente moltissimi approcci diversi.

Manipoliamo gli elementiManipolando terra, acqua e lava sarete quindi in grado di forgiare a vostro piacimento l’ambiente in cui si muoveranno i fedeli, ma a queste dinamiche base si aggiungeranno ben presto nuovi poteri, utili per far fronte alla ciclicità delle catastrofi. Alcuni totem, infatti, sbloccheranno delle abilità peculiari come l’Iperanelito, che permette di raccogliere una quantità maggiore di materia, l’Addensacqua, capace di solidificare i mari, mentre Vaporacqua li nebulizzerà. Un’altra utile skill sarà Infiniterra, che vi permetterà di materializzare terreno all’infinito senza doverlo prima raccogliere, all’opposto avrete Consumateria che come un piccolo buco nero risucchierà qualsiasi cosa desidererete. Ogni abilità avrà una durata variabile e una volta esauritasi, necessiterà di alcuni istanti per ricaricarsi, in modo da compensare questi immensi poteri forzando un approccio ragionato alle varie situazioni. Se i primi scenari saranno infatti piuttosto semplici da affrontare, fungendo più che altro da tutorial, ben presto dovrete iniziare ad adoperare un minimo di materia grigia per pianificare le vostre mosse, spesso col fiato sul collo di un timer che segnerà l’arrivo inesorabile di qualche disastro naturale. Sparsi per i livelli vi saranno anche dei monoliti in grado di infondere agli sciamani nuovi poteri per respingere l’acqua, la lava e le fiamme che dovranno poi essere infusi ai vari villaggi. Da un certo punto in avanti troverete sul terreno di gioco delle piante speciali, in grado di emanare fiamme o rilasciare acqua, ovviamente da sfruttare a vostro favore. Purtroppo una volta terminata la modalità storia, che vi terrà compagnia per circa cinque ore, vi sentirete come alla fine di una lunga fase di apprendistato che vi avrà permesso di esplorare delle dinamiche di gameplay interessanti, divertenti ed appaganti senza però mettervi a disposizione ulteriori scenari dove mettere in pratica le skill acquisite. Forse stiamo chiedendo troppo, essendo From Dust un titolo Live Arcade, capace comunque di offrire un gameplay fresco, ben calibrato ed intrigante, una campagna principale sufficientemente lunga affiancata da una modalità sfida ricca di missioni da portare a termine (complete di leaderboard online per competere con gli altri utenti), oltre ai classici achievement ed obiettivi secondari da portare a termine per la gioia dei completisti. È comunque un peccato vedere tante potenzialità non sfruttate fino a fondo. Citiamo infine due difetti marginali, quali alcuni problemi di path finding delle unità, le quali saltuariamente si incastreranno lungo il percorso, e la telecamera ancorata a due preset, non sempre capaci di regalare una visione d’insieme soddisfacente.

Fluido è belloNonostante il limitato quantitativo di elementi a schermo, visto il numero sempre esiguo di unità e l’assenza praticamente totale di edifici, il motore grafico riesce a distinguersi per l’incredibile realismo con il quale gestisce il movimento e l’interazione dei fluidi così come il terraforming in tempo reale. Immaginate come con la semplice pressione di un tasto potrete comandare la creazione di terre e dal mare emergerà un’imponente montagna con l’acqua che defluirà realisticamente attorno ad essa, formando onde e magari inondando le superfici adiacenti. Solo qualche rallentamento e lievi difetti nella gestione della sincronia verticale sporcano uno spettacolo visivo davvero godibile se non esaltate, di sicuro tra i più interessanti tra quelli visti nel mercato degli Arcade, unito ad una gestione della fisica da far impallidire anche certi blockbuster venduti nei negozi. A corredo di un comparto grafico ottimo troviamo una colonna sonora rarefatta, composta di pochissime musiche e suoni capaci nell’insieme di creare la giusta atmosfera, anche se un po’ ripetitivi.

– Diverso

– Molto affascinante

– Gameplay ottimamente sviluppato

– Tecnicamente impressionante

– Finisce sul più bello

– Telecamera “castrante”

8.5

From Dust va ad arricchire i sempre più interessanti scaffali virtuali del Live Arcade, e presto anche del PSN e Digital Delivery vari PC, proponendosi come un progetto stimolante, fresco ed intenso. Un’esperienza che si distanzia dalla concorrenza grazie ad un gameplay per certi versi strategico e gestionale, ma allo stesso tempo quasi frenetico, che riesce a spronare il giocatore a trovare ed adottare le soluzioni migliori in breve tempo per evitare le inesorabili forze della natura. Condisce il tutto un comparto estetico forte di una gestione della fisica dei fluidi davvero convincente ed una direzione artistica semplice quanto efficace. Spiace solo non vedere un gameplay tanto interessante essere sviluppato fino in fondo, vista la campagna principale molto guidata e l’assenza, fatto salvo per l’ultimo livello, di scenari aperti nei quali il giocatore possa mettere in pratica liberamente quanto appreso. In definitiva, dopo Bastion, un altro Arcade estivo da tenere seriamente in considerazione.

Voto Recensione di From Dust - Recensione


8.5