Recensione

Dishonored: The Definitive Edition

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a cura di Pregianza

Dishonored è un gioco dai molti meriti. Ha svelato il talento degli Arkane, affiorato solo marginalmente dalle loro precedenti produzioni, e  alzato l’asticella del gameplay nei titoli stealth in prima persona, offrendo un sistema dalle meccaniche variegate e ricchissime. L’arrivo di un seguito, ormai confermato, era cosa ovvia, ma non altrettanto prevedibile era l’annuncio di una versione remastered per PS4 dopo così poco tempo. Certo, è ormai tristemente chiaro come questa sia la gen dei ritorni, eppure credevamo fosse difficile veder di nuovo il primo capitolo sulle attuali console, con il team al lavoro sul nuovo progetto. La motivazione l’abbiamo scoperta provando Dishonored: The Definitive Edition su Xbox One. Diciamo solo che gli Arkane non hanno faticato molto stavolta…
Non così diverso, sotto la maschera
Il motivo per cui parliamo di “poco lavoro” fatto su questa riedizione è presto detto: si tratta chiaramente di un port diretto dalla versione pc, con modifiche marginalissime e cambiamenti praticamente nulli per quanto riguarda gli effetti (ci sono aggiunte trascurabili qua e la, ma sono, appunto, “trascurabili”). C’è stato il solito aumento di risoluzione a 1080p, indubbiamente apprezzabile, ma al di fuori di questo non è stato fatto altro, tanto che nemmeno il frame rate è migliorato rispetto alle versioni old gen.
Ci spieghiamo meglio… La Definitive Edition di Dishonored, sia su PS4 che su Xbox One, viaggia a 30 fps piuttosto stabili, senza arrivare alla fluidità e precisione di cui può vantarsi la versione per computer. Si pone comunque al di sopra delle versioni originali, questo è certo, tuttavia siamo rimasti straniti dalla cosa, poiché il gioco su pc viaggia sopra i 30 frame al secondo anche su carrette che vanno a criceti, e ci saremmo aspettati soluzioni simili in questa riedizione.
Le due versioni hanno peraltro problematiche differenti. La versione Playstation 4 è solida, ma ha mancanze per quanto riguarda il texture filtering, con certe location imbruttite non poco a causa di piastrellati sfocati e terreni poco definiti. La versione Xbox One ha texture in generale migliori, ma soffre di tearing leggero, con “strappi” più frequenti in certe location. Non sono problemi gravi, in verità: le texture veramente brutte nella versione Ps4 sono poche, e lo stile acquerello del videogame porta il livello di dettaglio ad avere poca importanza, anche perché Dishonored è un gioco dove è sempre stata l’atmosfera l’importante e non la grafica. Al contempo il tearing della versione Xbox è irrilevante nel 90% dei casi, e potrebbe creare qualche piccolo fastidio solo a chi usa a raffica il blink e mantiene un ritmo velocissimo in tutte le missioni.
Non stiamo cercando di giustificare Arkane, sia chiaro, poiché il lavoro fatto chiaramente non è dei migliori. È tuttavia evidente che il problema primario di questa edizione sia il frame rate da old gen, e non inezie tecniche di questo tipo.
La Definitive Edition resta comunque un acquisto sensato per chi non ha avuto modo di provare Dishonored. Parliamo pur sempre di un gioco il cui gameplay ci ha catturato completamente in sede di recensione, qui riproposto in tutta la sua bellezza e arricchito dalla presenza dei dlc nel pacchetto. Sia le sfide che le due parti dell’avventura di Daud sono presenti, con queste ultime in particolare in grado di rinfrescare il sistema con qualche interessante novità buttata nel mix. Ci sono davvero pochi titoli capaci di offrire il numero di approcci di Dishonored, e meno ancora sono quelli dotati di meccaniche così splendidamente calcolate da permettere ai più abili di creare vere e proprie coreografie dell’assassinio durante le missioni. È il caso di ricordarlo.
Tornando momentaneamente sull’aspetto tecnico, anche l’antialiasing su Xbox One pare migliore, per un aspetto generale più rifinito, mentre a livello poligonale nessun cambiamento è stato fatto. 
Insomma, un lavoro veloce che poteva venir fatto meglio, ma comunque stabile e chiaramente pensato per portare in pari i possessori delle nuove console, in attesa del sequel. Il prezzo budget aiuta, anche perché il titolo si trova anche a meno dei 40 euro a cui viene venduto in negozio.

– Il gioco base è sempre notevolissimo

– Contiene tutti i dlc

– 1080p

– fermo a 30 fps

– La versione Xbox One presenta un leggero tearing che può infastidire

– Su PS4 la qualità delle texture lascia un po’ a desiderare

– miglioramenti tecnici praticamente inesistenti rispetto alla versione pc

7.5

La Definitive Edition di Dishonored è chiaramente un lavoro affrettato, inferiore alla versione per PC e bloccata sui 30 fps. Per chi non ha avuto modo di provare questo titolo su old gen e non possiede un computer, comunque, rimane una riedizione sensata, poiché il titolo su cui si basa mantiene invariato il suo splendido gameplay, e le problematiche osservate su Xbox One e PS4, seppur fastidiose, restano marginali. Si poteva far meglio, ma il prezzo budget aiuta a indorare la pillola.

Voto Recensione di Dishonored: The Definitive Edition - Recensione


7.5