Recensione

Diablo III

Avatar

a cura di FireZdragon

Su PC ci ha rubato l’anima; tra case d’aste virtuali che hanno prosciugato completamente il nostro portafogli, o quantomeno hanno tentato, server intasati in maniera mortale al day one, disconnessioni, lag e la necessità di restare sempre connessi anche per andare a vendere una dannatissima spada inutile dal vendor, Diablo III ci ha letteralmente fatto sputare sangue i primi giorni di release, con una situazione che è andata via via a migliorare con il passare del tempo e con l’arrivo di numerosissime patch che oggi l’hanno reso un titolo di sicuro valore.Nonostante i molteplici difetti e le scelte azzardate di Blizzard, Diablo III è riuscito comunque a divertirci e i pochi rivali presenti su PC, Torchlight II su tutti, non stanno ricevendo lo stesso supporto dagli sviluppatori che Jay Wilson e i suoi stanno dando al signore del terrore. E questo secondo noi è il grande passo che ancora stacca le piccole case di sviluppo dai colossi dell’industry, capaci magari di rilasciare un prodotto non perfetto ma migliorarlo successivamente di settimana in settimana per gli anni a venire.Con l’arrivo di Diablo III su console tuttavia Blizzard compie una sorta di mea culpa, escludendo immediatamente dalla release finale l’obbligo di andare online per giocare e eliminando completamente la casa d’aste, sia quella con moneta virtuale sia quella con moneta reale, una scelta che ha comunque i suoi pro ed i suoi contro.Molti i cambiamenti fatti in questa versione, tutti analizzati ovviamente nella nostra review!

El DiabloLa trama di Diablo III prende il via un ventennio dopo la fine di Lord of Destruction, con un meteorite misterioso che precipita proprio su Tristram, trascinando con sé nelle profondità Deckard Cain e la sua sapienza. Leah, sua nipote, ci accompagnerà in questo viaggio, nella speranza di poter riabbracciare il vecchio e risolvere il mistero che si cela dietro questa nuova apocalisse.Le forze del male si risvegliano e i Nephilim torneranno punto focale dell’intera vicenda: Diablo e le sue schiere dovranno essere messi a tacere per sempre, in una spirale di avvenimenti che, sebbene non risultino epici come nei più classici gdr, guideranno piacevolmente il giocatore verso la conclusione di questa avventura, identica per quanto riguarda trama e segreti da scoprire a quella vista su PC.Potremo scegliere come di consueto una tra le cinque classi disponibili: Barbaro, Demon Hunter, Monaco, Witch Doctor e Wizard e gettarci immediatamente nella mischia. La prima grossa novità la si trova non appena messo piede su Sanctuary, il sistema di controllo è stato ovviamente completamente rivisto e ora, al posto di utilizzare la funzionalità punta e clicca classica della serie ci si sposterà utilizzando esclusivamente lo stick analogico sinistro. Il movimento risulta fluido e intuitivo e nulla ha da invidiare alla precisione ottenuta con il vecchio sistema. Quello che manca tuttavia è l’immediatezza alla risposta nei comandi impartiti cosa che rende difficile schivare i proiettili avversari e rende indispensabile la seconda introduzione dedicata al controller console: la rotolata.

Premendo infatti lo stick destro in qualsiasi direzione il personaggio eseguirà una capriola laterale, evitando così di ricevere colpi indesiderati. La meccanica funziona discretamente bene anche nelle fasi di corpo a corpo e richiede una certa skill da parte del giocatore per essere eseguita a dovere. Chiunque infatti sarà in grado di schivare colpi a caso tentando di allontanarsi della mischia ma solo in pochi riusciranno a padroneggiarla al meglio dato che la rotolata richiede la conoscenza perfetta delle animazioni di attacco nemiche. Potrete infatti rimanere in corpo a corpo molto più a lungo imparando a sfruttare la schivata, dato che attivandola con una tempistica perfetta il colpo del mostro andrà comunque a segno sul vostro personaggio ma il sistema lo calcolerà come dodge, azzerando di fatto il danno subito, siaper quanto concerne i colpi melee che per le magie.Non ci sono cooldown per la schivata ed è liberamente eseguibile senza nessuna sorta di limitazione legata alla stamina o ad altre barre a consumo.Questo è solo il primo passo verso una casualizzazione marcata della versione console, in parte per venire incontro alle esigenze di un sistema di controllo come il pad ma anche, secondo noi, per accogliere meglio un pubblico più giovane e meno esperto.Abbiamo apprezzato tantissimo in questo caso la scelta di Blizzard di assegnare a ogni singolo tasto una determinata skill, cosa che rende praticissimo attivare in serie le combo del monaco ad esempio o concatenare gli incantesimi del Wizard: un plauso quindi agli sviluppatori in questo caso che hanno unito immediatezza ed efficacia. Discorso diverso invece per la gestione dell’equipaggiamento, semplificato eccessivamente e buono giusto per quei player che vogliono vivere l’esperienza di Diablo III in maniera leggera. L’idea del quick equip funziona infatti solo fino a un certo punto e l’impossibilità di settare le statistiche evidenziate dalle icone durante la partita obbligherà comunque i giocatori capaci a mettere continuamente il gioco in pausa per entrare nel menù di personalizzazione e modificare il personaggio. Ad un barbaro tank ad esempio indicazioni relative alla vita, al danno e all’armatura sulle varie parti di equipaggiamento potrebbero anche bastare grossomodo ma e’ davvero troppo poco se pensiamo alla quantità di suffissi importanti che non vengono presi in considerazione come ad esempio il life steal, le spine per il witch doctor o ancora la percentuale di ritrovamento per gli oggetti magici.Superato questo scoglio i menù si rivelano pratici e l’esplosione radiale di skill e dei vari slot per l’armamentario consente di avere sempre sott’occhio quali pezzi nuovi abbiamo ottenuto e con davvero pochi click saremo in grado di cambiare equip.

Questione di difficoltàBene i controlli quindi e anche dal punto di vista della sfida non ci si può proprio lamentare. Diablo III in versione console, presenta i quattro atti canonici, affrontabili a Normal, Nightmare, Hell e Inferno ai quali si aggiungono, in maniera completamente separata, altri otto livelli di difficoltà, paragonabili al classico Monster Power della versione PC. Potremo infatti scegliere di giocare da facile a Master V aumentando di volta in volta il danno e la vita dei mostri, la quantità di nemici su schermo e ottenendo di conseguenza anche ricompense nettamente superiori dai boss sconfitti.Se poi non ne avete proprio abbastanza potrete cimentarvi nella modalità hardcore, dopo aver fatto almeno dieci livelli di gavetta in normal sia chiaro, dove il vostro personaggio una volta morto resterà nel limbo per sempre.A questo punto però emergono alcuni difetti, primo su tutti la possibilità di mettere in pausa il gioco e quittare la partita in qualsiasi momento. Un problema che vi era anche su Diablo e che permetteva ai meno corretti di staccare immediatamente non appena la situazione si metteva male o se la vita scendeva sotto una certa soglia. Qui ritroviamo questo problema, unito ad una mappa e a un’inventario che non possono essere messi in overlay a meno di non fermare completamente l’azione.In cooperativa, sia in locale sia online, il quick equip torna utile per evitare di non bloccare di continuo il gioco, con gli ovvi limiti descritti in precedenza, ed è previsto il drop in drop out immediato in qualsiasi partita. Abbiamo davvero adorato la possibilità di giocare spalla a spalla con altri tre amici sul divano e ci saremmo aspettati un po’ più di cura per questa tipologia di gioco.La telecamera innanzitutto dà diversi problemi e non solo rischia di bloccare completamente i giocatori all’interno dei corridoi stretti, magari proprio in un combattimento difficile, ma mette in atto una sorta di teletrasporto automatico per i giocatori nel caso questi si allontanino eccessivamente gli uni dagli altri, a volte purtroppo in maniera del tutto casuale.Il caos che ne consegue è ovviamente ben immaginabile, un difetto tuttavia che bene viene assorbito dal divertimento scaturito dalla compagnia di altri tre amici, ovviamente a patto di prendere il gioco in maniera molto “soft”.Per farlo Blizzard ha deciso di apportare delle modifiche essenziali all’economia, con un sistema di loot rivisto, grazie al quale troverete oggetti adatti principalmente alla classe con la quale state giocando, e la rimozione completa della tanto discussa casa d’aste. Diventa difficile però a questo punto effettuare scambi con altri giocatori online vista la mancanza di lobby generiche e luoghi dove poter parlare liberamente con gli altri player.

E’ stata introdotta anche la possibilità di giocare nella tranquillità assoluta della propria lobby anche offline senza necessità quindi di essere connessi ai server di battle.net non presenti in questa versione né per le partite né per il salvataggio dei personaggi che resteranno confinati al cloud o alle unità di memoria. Se quindi vi morirà un personaggio hardcore vi basterà un salvataggio di backup per riportarlo in vita, sovrascrivendo quello attuale.Vista la mancanza di tutte le protezioni canoniche per le community online, non capiamo perché Blizzard non abbia consentito per le partite in locale di creare pg standard fittizi del livello desiderato, così da poter invitare gli amici a casa e andare a sfondare qualche demone in qualsiasi atto, senza dover ripartire forzatamente dal primo livello nel caso si voglia giocare con qualche nuovo amico non dotato dei propri salvataggi. Su Xbox 360 non sarà nemmeno possibile scegliere un altro pg già livellato sull’account principale dato che per giocare in co-op sarà richiesto di effettuare il login con un account differente, problema che invece su PS3 viene scavalcato e che ci fa quindi preferire la versione Sony a quella Microsoft.Con un hardware console ormai non più al livello dei pc attuali aspettarsi una componente tecnica alla pari tra le due versioni era pura follia. Blizzard tuttavia è riuscita ad ottenere un buon compromesso, regalando a Diablo III un frame rate stabile, salvo qualche lieve calo nei momenti più concitati, animazioni fluide e identiche alla versione pc e buoni effetti per quanto riguarda magie e colpi portati sui corpi nemici grazie ad una fisica di tutto rispetto. Da segnalare anche un leggero tearing, che non inficia comunque sulla qualità complessiva del lato visivo.

– In co-op in locale da il meglio di sè

– Sistema di controlla pratico e funzionale

– Contenutisticamente alla pari della versione PC

– Gameplay semplificato

– Tecnicamente inferiore alla versione PC

– Con che frequenza arriveranno gli aggiornamenti Blizzard?

8.5

L’esperienza di Diablo III su console si è rivelata essere spinta nettamente verso un pubblico molto più casual rispetto a quanto visto su PC. La modalità cooperativa in locale è il vero punto di forza della produzione in questo caso e Blizzard è riuscita ad adeguare un sistema di controllo non semplicissimo per un hack ‘n’ slash come il pad alle esigenze dei giocatori. Se il vostro dubbio ricade su quale versione comprare pensate quindi esclusivamente ai vostri obiettivi: se volete dominare online e dimostrare al mondo la vostra skill, magari guadagnando qualcosa con la casa d’aste, dirigetevi senza nemmeno pensarci sulla versione PC, se altrimenti avete voglia di passare qualche serata in allegria con gli amici sul divano le versioni PS3 e 360 saranno quelle che fanno al caso vostro.

Per ulteriori approfondimenti vi segnaliamo la replica del nostro LIVE con la versione Xbox 360 di Diablo III

Voto Recensione di Diablo III - Recensione


8.5