Anteprima

Deus Ex: Mankind Divided

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Durante l’ultima giornata di E3 abbiamo assistito a una presentazione a porte chiuse di Deus Ex: Mankind Divided, seguito diretto del sorprendente titolo che ha segnato il ritorno di un’IP oramai divenuta storica. Nella dimostrazione di circa mezzora gli sviluppatori hanno provato per noi questo nuovo capitolo, mostrandoci dapprima una sezione capace di dare una panoramica significativa del mondo di gioco, e un’altro spezzone più lungo completamente incentrato sul gameplay e le nuove caratteristiche.
Umanità divisa
Mankind Divided è ambientato due anni dopo il capitolo precedente e ha nuovamente come protagonista Adam Jensen, nel ruolo di agente antiterrorismo. Nella sezione mostrata eravamo nei pressi di una stazione ferroviaria a Praga, nell’anno 2029. La presenza di diverse macchine robotiche e di agenti bardati con tute altamente tecnologiche è la norma, nel mondo futuristico di Deus Ex, e gli elementi sci-fi sono talmente tanti (e quasi opprimenti) da aver completamente inghiottito ogni forma di civiltà come siamo abituati a conoscerla. Dopo aver fatto un giro in compagnia di un altro personaggio per qualche minuto, un violentissimo attacco terroristico metteva a ferro e fuoco la linea ferroviaria, e subito dopo eravamo costretti a passare all’azione. Si chiudeva così la prima parte della presentazione, lasciando finalmente spazio all’azione e a uno scenario molto simile a un ghetto. 
I quattro pilastri su cui si basa Deus Ex sono lo stealth, i combattimenti, la componente narrativa e l’hacking; non meraviglia pertanto che l’azione sia rimasta molto controllata e che ci sia ancora un fortissimo accento sulle abilità del protagonista, aumentate a dismisura rispetto al passato. D’altra parte si tratta pur sempre di un action-rpg, e non è un mistero che i programmatori vogliano puntare tutto sulle caratteristiche uniche di Jensen, che può disporre di una quantità maggiore di “augmentation”. Le nuove abilità cambiano radicalmente l’approccio di gioco in molti momenti, e hanno dato al contempo la possibilità agli sviluppatori di strutturare con più complessità i livelli, che godono di una maggiore profondità e verticalità degli ambienti.
Super agente
Le migliorie di gioco sono particolarmente accentuate quando si parla delle abilità del protagonista, che potrebbe apparire di primo acchito come una sorta di superuomo che non conoscerà mai l’onta della sconfitta. In realtà non è così, perché il bilanciamento (già in questa versione pre-alpha) è apparso molto buono. Va tuttavia ammesso che le augmentation – quelle nuove in particolare – mettono Adam in una posizione di evidente predominanza. Oltre a essere ritornato il camuffamento, che permette al protagonista di muoversi con maggiore libertà e meno circospezione, ne sono state aggiunte di inedite. Uno degli esempi è la Tesla Gun Arm, che permette di puntare fino a quattro nemici alla volta e fulminarli all’istante con una carica elettrica. La più importante è però la nanoblade, un’arma versatile utile tanto nel corpo al corpo quanto nella lunga distanza. Adam può sbudellare un nemico quando si trova nelle sue immediate vicinanze, ma può anche lanciare le lame e creare dei diversivi, o addirittura farle esplodere quando il giocatore lo riterrà opportuno, avendo effetti devastanti contro gruppi di nemici. Importante è anche il cosiddetto remote hacking, che permette di penetrare a distanza all’interno di un sistema di sicurezza e violarlo, così da sbloccare delle zone apparentemente irraggiungibili. Zone che possono essere raggiunte anche tramite una sorta di teletrasporto rapido con usi limitati. 
Il sistema di crafting è molto buono e i diversi proiettili possono essere cambiati “al volo”, rendendo più immediati e meno macchinosi alcuni scontri. Ci hanno fatto vedere ad esempio come Adam potesse lanciare una granata EMP per disattivare una torretta, e subito dopo come fosse pronto a sparare sull’agglomerato robotico con le armi pesanti. È possibile portare a termine il gioco senza uccidere nessuno e tutto sommato è anche la sfida più esaltante per i giocatori puristi dello stealth, che non saranno propriamente eccitati all’idea di prendere parte ad alcuni conflitti a fuoco che sono forse la parte più debole del titolo. Non perché siano mal realizzati, ma perché il peso di alcune armi e un po’ di rigidità nei movimenti fanno sì che i diversi approcci adottati in completo silenzio siano più esaltanti di tutti gli altri.

– Il mondo di gioco è molto ispirato

– Le nuove abilità di Adam sono belle da vedere e divertenti da usare

– Premessa narrativa di grande interesse

La nuova avventura di Adam Jensen ci ha convinti e pare proprio che stia facendo di tutto per riuscire a migliorare gli aspetti che hanno decretato il successo del capitolo precedente. Le nuove abilità del protagonista offrono una vasta gamma di approcci ai combattimenti, e hanno permesso agli sviluppatori di avere ancora meno costrizioni durante le scelte di game design, che ci sono apparse sempre molto intelligenti e ben studiate.