Recensione

D-Day

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a cura di pWi

Di ritorno dall’Africa…Chi di voi ricorda quel buon gioco di strategia, completamente ambientato in Africa, dal nome Afrika Korps vs Desert Rats? Si trattava di un gioco prodotto da MonteCristo, giovane e ambiziosa software house francese, e realizzato da Digital Reality, uscito ormai qualche mese fa. Afrika Korps vs Desert Rats è certamente un buon strategico, capace di dare un buon livello di sfida ai giocatori più assidui di questo genere e farli scervellare per trovare le giuste strategie al momento giusto. A tutto questo si mescolava un buon motore grafico e, addirittura, un buon motore fisico, assolutamente inusuale in una produzione del genere, vale a dire in un RTS. Adesso, Digital Reality ci riprova con quello che potremo definire a metà strada tra un seguito vero e proprio e una semplice espansione. D-Day ripropone, infatti, lo stesso motore grafico di Afrika Korps vs Desert Rats e molto molto altro dello strategico ambientato in Africa. Quello che cambia è l’ambientazione. Basta con i deserti e le bufere di sabbia, adesso la fanno da protagoniste le paludi e le antiche città francesi. D-Day è poi il gioco ufficiale del sessantesimo anniversario del famoso sbarco in Normandia, come recita anche la pubblicità. Questo vuol dire che particolare accento sarà riposto proprio a quel preciso episodio nella modalità che vedremo meglio tra un attimo.

Uno sbarco indimenticabileD-Day è costruito su Afrika Korps vs Desert Rats. Ciò comporta che molti elementi sono rimasti assolutamente identici rispetto al precedente gioco di Digital Reality. Aver giocato a quest’ultimo, infatti, comporta il fatto di conoscere già molto bene le meccaniche di gioco anche di D-Day. La prima cosa in comune è proprio il motore grafico, ma anche il motore fisico, l’intelligenza artificiale, il comparto audio, il gameplay, la conformazione delle unità e molto altro ancora sono prelevati dai Afrika Korps vs Desert Rats. Per chi non avesse, quindi, giocato il gioco in questione vediamo di descrivere con calma tutti questi aspetti. D-Day è un gioco di strategia in tempo reale che pone il suo fulcro sul vivo della battaglia. Non esistono, quindi, fasi di raccolta delle risorse o di allestimento del proprio esercito, ma saremo direttamente immersi nel vivo del conflitto. L’unico elemento nella direzione dell’allestimento dell’esercito riguarda la base di briefing. In questa potremo decidere quali forze portare sul campo di battaglia fra quelle a nostra disposizione. Tuttavia, anche qui vi è una predisposizione standard e difficilmente, variandola a nostro piacimento, potremo avere dei benefici. Insomma, tutto il quid del gioco è riposto sulla strategia una volta scesi a combattere. Per capire, quindi, questi meccanismi dobbiamo prima descrivere le varie unità che il gioco ci mette a disposizione. La prima grande differenza va, ovviamente, fatta tra unità pesanti e unità leggere. Tra le prime dobbiamo annoverare sostanzialmente i vari tipi di carro armati presenti nel gioco, tra le seconde i soldati a piedi e i mezzi di trasporto. Un elemento centrale di D-Day, infatti, è l’ampiezza delle mappe. Questo comporta che spostare molti soldati a piedi in breve tempo è molto difficile: ciò può avvenire solo con i mezzi di trasporto a cui facevamo riferimento. Nel gioco ce ne saranno moltissimi a nostra disposizione: si va da camion a motorette, da mezzi blindati a normali automobili, da jeep a piccoli furgoni. Ognuna di queste vetture può portare al suo interno un preciso numero di soldati, numero che varia a seconda delle sue dimensioni e della portata del suo motore. Inserire uomini sui mezzi non è necessario solo per trasferirli nel fulcro della battaglia, in quanto anche i mezzi corazzati pesanti hanno bisogno di uomini. Immettendo più uomini dentro un carro armato, ad esempio, comporta un miglioramento delle prestazioni in termini di velocità di fuoco, di ampiezza di fuoco, di visibilità e altro ancora. Quando uno degli uomini dentro un mezzo armato in guerra muore si perderanno prestazioni in riferimento ai parametri che abbiamo appena citato. Come dicevamo, in D-Day è fondamentale pianificare saggiamente la propria strategia di attacco, in quanto un solo piccolo errore in essa porterà al fallimento della missione. Innanzitutto è doveroso considerare ogni unità come un patrimonio. Pertanto, bisognerà pensare a difenderla dal nemico e, solo una volta che si è al riparo da ogni attacco, usarla a nostra volta per l’offensiva. Schierare solo un paio di carro armati contro una decina di unità nemiche è, ad esempio, un massacro per le nostre forze. E’, quindi, meglio nasconderli dalla vista del nemico per poi usarli in un secondo momento, allorquando potremo disporre di un numero più cospicuo di carri. Molto importante è la distinzione tra unità pesanti e fanteria. L’utilizzo che va fatto dell’una è completamente diverso rispetto all’altra. La fanteria è molto debole e praticamente inoffensiva contro i vari carro armati. Se schierate centinaia di unità dinnanzi ad un carro, le vedrete spappolate nel giro di qualche secondo. Tuttavia, i soldati a piedi vanno usati con saggezza. Essi possono accovacciarsi e quindi rendersi invisibili o quasi sulla mappa e attaccare con calma e precisione. In D-Day è, infatti, possibile mirare a singoli elementi dei vari carri. Potremo, ad esempio, distruggere innanzitutto le armi del carro o i suoi cingoli. Nel primo caso lo renderemo inoffensivo, nel secondo immobile. Tra le truppe a piedi, inoltre, vi sono anche i soldati dotati di lanciafiamme o di bazooka anti-carro. Questi due tipi di unità sono quindi molto importanti per far fuori i carri, anche se rappresentano comunque una minoranza: la maggior parte dei soldati a nostra disposizione sarà infatti munita di mitragliette, utili solamente contro altri soldati a piedi. Tra la fanteria vi sono anche genieri, medici, cecchini e spie. I primi sono fondamentali per la neutralizzazione dei campi minati. Mandare il nostro esercito di carri su un campo minato, infatti, lo decimerà in pochissimi istanti. E’ quindi fondamentale neutralizzare le varie mine prima del passaggio delle unità pesanti. I medici sono utilissimi per guarire i feriti in modo da mantenere il nostro esercito in vita il più a lungo possibile. Infine, i cecchini si rivelano utili nell’uccidere guardie collocate in particolari avamposti molto distanti dal luogo in cui ci troviamo. Ad esempio, se un soldato nemico è munito di una potente mitragliatrice fissa e sbarra un passaggio importante, è molto comodo piazzare un cecchino e farlo fuori dalla grande distanza. Le spie sono molto utili per agire senza essere notati dal nemico. Possono scavalcare recinzioni e vari ostacoli e uccidere passando praticamente inosservati. Una cosa che cambia rispetto a Afrika Korps vs Desert Rats è il numero, stavolta ben più ampio, di soldati a piedi. Questo da una parte ne aumenta leggermente la loro importanza, dall’altro regala ai nostri occhi un nuovo elemento di spettacolarità: vedere così tanti soldati spostarsi e combattere contemporaneamente, infatti, rende l’immagine ancor più realistica. Ma il vero fulcro della strategia di D-Day è costituito dallo scontro tra carro armati. Nella maggior parte delle battaglie vedremo, infatti, schierati l’uno contro l’altro decine e decine di carri. Scontri che si rivelano, quindi, assolutamente spettacolari sia per le ottime animazioni di cui è capace il motore grafico che per il motore fisico che è in grado di riprodurre perfettamente la violenza dei colpi sparati. Nelle battaglie tra carri è fondamentale cogliere impreparati gli avversari. Attaccarli da dietro, ad esempio, porterà enormi vantaggi. Molta attenzione dovremo riporla anche nello spostare i vari carri. Come abbiamo detto, ognuno di loro costituisce un piccolo patrimonio: fare degli spostamenti alla vista del nemico consentirà a quest’ultimo di far fuori qualsiasi mezzo come meglio crede. Riparare i vari carri dietro edifici o nella vegetazione sono quindi accortezze che ben presto prenderemo l’abitudine di utilizzare. In D-Day, a differenza di Afrika Korps vs Desert Rats, non ci sono più i mezzi addetti alla riparazione. Questo vorrà dire che ogni danno subito dai nostri carri sarà permanente, cosa che dovrebbe ancora una volta farci ragionare in termini di preservazione. Oltre ai carri avremo a disposizione anche mezzi più veloci. Tra questi vi sono i camion dotati di mitragliatrici pesanti. Si tratta di mezzi sì più rapidi, ma ovviamente con una potenza di fuoco ben minore rispetto ai carri più potenti. Una novità di D-Day è rappresentata dalla possibilità di lanciare attacchi aerei, voli di ricognizione o di utilizzare paracadutisti. In realtà, non potremo comandare liberamente gli aerei in questione, ma solo chiamare il loro attacco. Se, ad esempio, non riusciamo a scardinare un avamposto nemico potremo, quindi, bombardarlo. C’è da considerare, però, che l’attacco aereo arriva dopo diversi secondi da quando lo chiamiamo. I voli di ricognizione, inoltre, ci consentono di visionare parti di mappa che altrimenti sarebbero oscurate. Sono molto utili per stabilire in quali punti bombardare. Per quanto riguarda i paracadutisti, potremo utilizzarli lanciandoli nel vivo della battaglia, in modo da avere fanteria a disposizione senza grandi spostamenti sul terreno. Ovviamente, non potremo chiamare qualsiasi di queste forze a ripetizione, ma solo per un numero limitato di volte. Nella pianificazione della nostra strategia, ci viene incontro la possibilità di mettere il gioco in pausa e poter così impartire con tranquillità i nostri ordini. Opzione molto comoda vista la frenesia della maggior parte degli scontri a fuoco. E’ anche possibile rallentare o velocizzare quanto ci circonda, in modo da saltare i momenti morti delle battaglie (comunque molto pochi) e gustarci con calma i momenti più interessanti.In D-Day sono presenti 12 missioni in single player. Tra queste, molte assomigliano a quelle già viste in Afrika Korps vs Desert Rats. Ci sarà richiesto di difendere la postazione dei nostri alleati, di attaccare particolari avamposti, di difendere dei carri, di scortare un convoglio da una parte all’altra di una città, di distruggere elementi di artiglieria nemici o di impedire che un convoglio raggiunga una determinata locazione e così via. Tra le missioni, invece, innovative vi sono quelle in cui saremo chiamati a conquistare particolari avamposti e difenderli ad oltranza. Si tratta di una sorta di “dominion”, il quale si rivela comunque molto divertente. Ovviamente, però, la missione principe in D-Day è quella relativa allo sbarco in Normandia. In questa dovremo attaccare da più fronti in un grande caos. Sfondare dalla parte giusta evitando le mitragliatrici naziste sarà fondamentale, così come sfruttare i rinforzi che arrivano in continuazione dalla famosa spiaggia. D’altra parte, è naturale che il livello di ricostruzione non può essere fedele come, per esempio, accade in uno shooter 3D: le vere emozioni dello sbarco le potremo rivivere solo in altre occasioni. In D-Day, inoltre, non potremo più giocare con le forze dell’Asse (in Afrika Korps vs Desert Rats metà gioco si svolgeva con le forze dell’Asse e metà con quelle degli Alleati), ma solo con gli Alleati. Un passo sostanzioso in avanti rispetto ad Afrika Korps vs Desert Rats riguarda la giocabilità. Mentre lì era molto difficoltoso frasi “capire” dalle proprie truppe, le quali erano molto reticenti a fare quello che desideravamo, adesso le cose sono sensibilmente migliorate. Ogni tipo di unità si sposta in maniera precisa rispettando i nostri ordini. Restano, invece, i problemi riguardanti i waypoint: spesso accade, infatti, che un’unità segua un cammino tutto suo andando, magari, a finire nelle grinfie del nemico. Solo elogi, invece, per quello che riguarda il motore fisico. Come abbiamo detto più volte, esso è assolutamente soddisfacente rendendo il gioco veramente molto realistico. Un discorso molto importante riguarda, inoltre, il livello di difficoltà di D-Day. Come per Afrika Korps vs Desert Rats, infatti, il livello di sfida è molto elevato. Per completare una missione, infatti, bisogna sbagliare poco, o meglio, niente: ogni piccolo errore lo si paga a caro prezzo. Questo vuol dire che potremo perdere anche diversi carri in pochi secondi se li mandiamo dalla parte sbagliata o nel momento sbagliato o, addirittura, decine di soldati se li schieriamo contro potenti carri. Anche al livello facile il gioco non è assolutamente abbordabile per chi non ha una certa esperienza nel campo degli strategici. Per chi, invece, gioca questo genere di giochi con assiduità si tratterà di un ottimo livello di sfida, in quanto il computer riesce sempre a mettere in difficoltà anche il giocatore più esperto.Per quanto riguarda il supporto multiplayer contenuto in D-Day segnaliamo la presenza di tre distinte modalità di gioco. Si tratta delle modalità deathmatch, conquista e cattura la bandiera. Nella prima basterà eliminare l’avversario per vincere la partita. Nella seconda, invece, la mappa sarà ricoperta da bandiere. Chi ne possiede di più otterrà più punti, i quali porteranno automaticamente un maggior numero di rifornimenti. Vince chi conquista tutte le bandiere. Infine, nella modalità cattura la bandiera il giocatore deve riuscire a rubare la bandiera del suo avversario, difenderla e portarla alla sua base.

Il comparto tecnicoLa più grande differenza tra D-Day e Afrika Korps vs Desert Rats riguarda l’ambientazione. Dagli spogli ma comunque spettacolari deserti dell’Africa si passa adesso a paludi, anguste città, colline, pianure verdeggianti e quant’altro potesse esserci nella Francia di sessant’anni fa. Se Afrika Korps vs Desert Rats aveva, quindi, dei fondali di tutto rispetto, anche per D-Day non possiamo lamentarci da questo punto di vista. Tutte le ambientazioni, infatti, sono molto realistiche e realizzate con grande cura. Per quanto riguarda il motore grafico vero e proprio, invece, il tutto è rimasto immutato. L’interfaccia di gioco è praticamente identica, così come per la stragrande maggioranza degli effetti grafici e della conformazione di unità ed edifici. Per il resto, il motore grafico si attesta comunque su buoni livelli, anche perché non soffre di rallentamenti anche su macchine non proprio potentissime. Anche dal punto di vista del sonoro siamo su livelli senz’altro soddisfacenti, anche se, come al solito, non è cambiato praticamente nulla rispetto ad Afrika Korps vs Desert Rats. Gli effetti sonori sono comunque buoni ed immersivi, discorso analogo per le musiche. In D-Day è, inoltre, presente anche un editor di mappe che permetterà ai giocatori di costruire nuove mappe per la modalità multiplayer. Non manca neanche una sezione assolutamente completa comprendente del materiale storico sui veri fatti del secondo conflitto mondiale. Si tratta della sezione “extra”, la quale è divisa a sua volta nelle sezioni “Testimonianze”, “Filmati”, “Enciclopedia” e “Normandie Memoire”. Nella prima delle sezioni citate troveremo una serie di video, registrati appositamente per il gioco, in cui i veterani della guerra in Normandia rievocano qui difficili giorni francesi. In “Filmati” ritroveremo tutti i filmati di repertorio che fanno da presentazione al gioco e alle varie missioni in esso incluse. Nell'”Enciclopedia” potremo vedere tutte le unità presenti nel gioco corredate da informazioni utili e statistiche. Infine, “Normandie Memoire” è dedicata all’associazione che ha collaborato alla realizzazione del gioco per commemorare l’anniversario dello sbarco in Normandia. Concludiamo dicendo che D-Day è commercializzato in Italia in una versione localizzata nel nostro idioma solo per quanto riguarda i testi, il parlato resta in inglese.

HARDWARE

Requisiti minimi:
Pentium IV 1 Ghz o equivalente, 256 MB RAM, scheda video 3D da 64 MB DirectX compatibile, 1,6 GB di spazio libero su disco fisso.

Requisiti consigliati: Pentium IV 1,4 Ghz o equivalente, 512 MB RAM, scheda video 3D da 64 MB DirectX compatibile, 1,6 GB di spazio libero su disco fisso.

MULTIPLAYER

D-Day comprende tre modalità multiplayer, ognuna giocabile fino in otto giocatori contemporaneamente. E’ possibile giocare anche tramite il servizio online GameSpy Arcade. Come detto nel corso della recensione, le modalità in questione sono deathmatch, conquista e cattura la bandiera.

– Le scelte strategiche hanno un preciso peso sull’andamento della battaglia

– Buon livello di sfida

– Realistico grazie ad un ottimo motore fisico e ad una buona grafica

– Identico ad Afrika Korps vs Desert Rats

– Non introduce consistenti novità rispetto agli altri esponenti del genere

– A tratti ripetitivo

7.4

D-Day, proprio come Afrika Korps vs Desert Rats, è senza alcun dubbio un validissimo strategico. L’elemento che colpisce maggiormente riguarda la precisione che ogni missioni richiede a livello di strategie. Sbagliare anche un singolo spostamento di un carro o la collocazione della nostra fanteria ci farà perdere un numero consistente di unità, le quali sono da considerarsi come dei veri e propri patrimoni. D’altra parte, agire con sapienza e considerando tutti i parametri del gioco porterà ad appaganti successi. Inoltre, l’elevato livello di difficoltà lo rende buono per chi è appassionato di questo genere di gioco e cerca nuovi stimoli. Chi, invece, non è molto esperto potrebbe trovarsi in forte difficoltà. Rispetto ad Afrika Korps vs Desert Rats, inoltre, è stata sensibilmente migliorata la giocabilità: adesso le nostre truppe rispondono molto bene ai nostri comandi. Un passo indietro va notato, invece, per quello che riguarda la longevità. Le missioni sono solo dodici e le modalità multiplayer sono scese da quattro a tre. Ma il problema più grande, da questo punto di vista, riguarda l’assoluta somiglianza dei due giochi. Insomma, chi ha già giocato il primo prodotto di Digital Reality può tranquillamente considerare questo D-Day come un’espansione.

Del resto il prezzo del prodotto risulta interessante, il gioco infatti viene venduto a 29,99 euro, le nostre tasche ringraziano!

Voto Recensione di D-Day - Recensione


7.4