Recensione

Command & Conquer: Generals

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a cura di pWi

Un passato chiamato Westwood Studios La serie dei Command & Conquer è diventata celeberrima grazie a giochi del calibro di Red Alert o dello stesso primo Command & Conquer. Non dimentichiamo, però, quanta influenza questi giochi abbiano percepito da Dune 2, altro grandissimo wargame in tempo reale dei primi anni ’90. Ad ogni modo, dietro tutti questi nomi c’è solo uno sviluppatore, quei Westwood Studios che nessuno di noi potrà mai dimenticare. Come saprete, Electronic Arts ha deciso di chiudere la Westwood in seguito all’insuccesso del loro ultimo gioco, Earth & Beyond, nemmeno commercializzato in Europa. Tuttavia, questo non ci vieta di ricordare i loro più grandi successi che, a parte la serie dei Command & Conquer, annovera anche due grandissimi giochi come Blade Runner e Lands of Lore. In ogni caso, quel che è successo è successo e dicendo basta ai rimpianti lanciamoci in questa quinta reincarnazione della serie Command & Conquer, la prima a non essere firmata dagli stessi Westwood Studios. Il team di sviluppo è infatti quello della EA Pacific che già aveva collaborato per lo sviluppo di Red Alert 2 e che, comunque, è costituito da molti membri del team di sviluppo degli altri Command & Conquer. Riusciranno a sobbarcarsi un’eredità così pesante?

Le tre fazioniCommand & Conquer: Generals è ambientato nei nostri tempi, per la precisione fra 20 anni. Questo vuol dire che il tutto sarà molto realistico e il più possibile rispecchiante l’odierna tecnologia in fatto di armi e di veicoli vari. I programmatori della EA Pacific, inoltre, hanno introdotto ben tre fazioni e le campagne che le vedono protagoniste portano avanti la trama. Le fazioni in questione sono quella degli USA, della Cina e del GLA, un’associazione costituita da integralisti islamici dediti a riportare la parità nel mondo o tutte le fandonie che continuano a ripetere ormai da qualche anno. La trama del gioco ha avvio con la prima campagna, quella dello stesso GLA, per poi continuare con quella della Cina e degli USA. Non siamo certo su livelli da film, ma quello che ci viene raccontato è un ipotetico (e molto macabro aggiungo io) futuro nel quale gli integralisti tentano di far fuori (senza successo, ma con un numero consistente di vittime) le due più grandi potenze del mondo, USA e Cina. Vi dico subito che alcune missioni minano seriamente il buon senso. Ad esempio, capita che ci venga chiesto, allorché giochiamo con il GLA, di fare fuori i rifornimenti dell’ONU ai civili per impossessarci dei contributi umanitari che vengono loro spediti. Se non ci riusciamo possiamo tranquillamente sterminare i civili ed impossessarci ugualmente dei contributi. Non è solo questa l’unica missione che mi ha fatto storcere il naso, non mancano all’appello missioni che ci chiedono di mandare in frantumi una città con tutto quello che vi è dentro o missioni in cui assistiamo ad esplosioni atomiche fra i civili e via di questo passo. Non voglio sembrare eccessivamente moralista, ma alcune cose potevano esserci risparmiate, soprattutto perché il gioco andrà inevitabilmente nelle mani di bambini che, magari, non conoscono alla perfezione la situazione politica internazionale e potrebbero farsi un’idea tutta loro, e indotta dal gioco stesso, di quello che succede.Tuttavia, in tutto questo è importante soprattutto l’equilibrio tra le forze in gioco, in quanto tutte e tre le fazioni si scontreranno sul campo di battaglia e, quindi, trovare la giusta via di mezzo è fondamentale per evitare che i giocatori si focalizzino più sull’una che sull’altra fazione. Ricordate che il gioco, come sempre, non è incentrato solamente sulla modalità campagna, ma anche su quella skirmish. Questa sostanzialmente è una modalità che ci vede schierati contro il computer o contro altri giocatori in carne e ossa nella modalità multiplayer, nella quale l’unico obiettivo è sterminare gli avversari. Capirete bene che in tutto questo sarà possibile scegliere una delle tre fazioni con assoluta libertà e certamente, in tal contesto, non è possibile avere una fazione più agevolata delle altre. Sebbene tutto questo sia di difficile implementazione, diciamo che i ragazzi della EA Pacific hanno svolto un egregio lavoro. Le tre fazioni sono piuttosto equilibrate e ognuna si differenzia dalle altre per un particolare aspetto. Ad esempio Cina e USA hanno difese più vulnerabili rispetto al GLA, ma la prima può contare su potentissime armi di distruzione di massa, mentre gli USA hanno un efficientissimo reparto aeronautico. A parte questo, ognuna delle tre fazioni è caratterizzata da un certo alone che la rende unica. I cinesi danno l’impressione di potenza e lentezza, gli USA di modernità e di un elevatissimo livello tecnologico, il GLA di voglia di riscatto e di far rispettare il suo credo. Infine, durante la campagna, ogni fazione è accompagnata dalle proprie musiche, cosa che ci cala ancora una volta nell’atmosfera caratteristica della fazione con la quale stiamo giocando.

Comanda e…Generals è il primo gioco appartenente alla saga di Command & Conquer dove non compare assolutamente il Tiberium. I novizi si chiederanno cosa sia questa particolare sostanza. Diciamo che era una sorta di pianta che cresceva in grande misura nei precedenti episodi e che, una volta raccolta, portava un cospicuo numero di risorse. Adesso tutto questo non avviene più. Ma non credete che la fase di approvvigionamento delle risorse sia scomparsa, anzi è rimasta pressoché uguale a prima. Ad ogni modo, come anticipato prima, anche per questo aspetto dobbiamo distinguere tra la modalità campagna e quella skirmish. Partiamo con la prima. In questa, l’unica fonte di approvvigionamento sono i centri di risorse. Infatti, solitamente vicino al nostro centro di comando vi è una zona dalla quale possiamo prelevare le risorse che ci servono per costruire la nostra armata. Questa zona è rappresentata da un quadrato contenente vari contenitori che vanno prelevati e spediti al centro di comando o ai centri di raccolta risorse. Tutto questo mi ha comunque fatto pensare che l’esclusione del Tiberium, da un punto di vista prettamente pratico, è stata inutile, in quanto la fase di approvvigionamento delle risorse è rimasta assolutamente uguale a prima. La scelta dei programmatori va, invece, rivolta al fatto che hanno voluto dare al gioco un tono di assoluto realismo, in modo da calarlo ancor di più nella situazione politica internazionale odierna. La cosa buffa, invece, sta nel modo di raccogliere le risorse. Infatti, il GLA le raccoglie con i semplici operai a piedi, i cinesi lo fanno con un camioncino che fa da spola e gli americani addirittura con un elicottero: quanto conta la tecnologia! Ad ogni modo, anche se i procedimenti di raccolta sono diversi, i tempi sono comunque uguali proprio per rispettare il fattore equilibrio che prima descrivevamo. Le risorse vanno spese, ovviamente, in edifici o in unità. I tipi di edifici cambiano a seconda della fazione con la quale stiamo giocando. Vi faccio qualche esempio. Con il GLA possiamo costruire edifici per l’allenamento di ribelli o edifici per difendersi dagli attacchi aerei. Con i cinesi potremo costruire, invece, edifici per la propaganda comunista tra il popolo o per la creazione di armi di distruzione di massa. Gli americani, invece, sono dotati di edifici per la pianificazione strategica o per armi tecnologiche, come il cannone particellare. A questi si aggiungono tutti gli edifici in comune tra le tre fazioni: quindi, industrie per la produzione dei veicoli cingolati, per l’allenamento della fanteria, per la raccolta delle risorse, per mantenere il livello di energia necessario alla gestione di tutta la base e via di questo passo.La fase di raccolta risorse è, invece, assolutamente diversa in modalità skirmish. In questa, è fondamentale infatti avere un buon capitale il prima possibile. E’, infatti, consuetudine che, in questo tipo di partita, prima bisogna difendersi dagli attacchi nemici e poi sferrare l’attacco decisivo. Questa operazione, come capirete bene, necessita di un sacco di contante. A parte i centri di approvvigionamento che abbiamo appena descritto, nella modalità skirmish ci sarà un’altro importantissimo centro di risorse: i giacimenti petroliferi. Ma, questi ultimi, a differenza dei centri di risorse, sono dislocati casualmente sulla mappa, questo comporta che vanno conquistati e difesi con la massima cura, in quanto portano un certo numero di denaro costantemente alle nostre casse. E, per di più, non necessitano nessuna costruzione per gestirli né unità per prendere il petrolio: insomma, una vera e propria manna. Tutto questo dà una nuova componente al gioco skirmish e, quindi, anche a quello multiplayer. La raccolta delle risorse adesso diviene veramente fondamentale: impossessarsi nel meno tempo possibile di queste è, infatti, la prima operazione da fare e le lotte per conquistarle sono veramente entusiasmanti e, soprattutto, danno un nuovo aspetto ad una struttura di gioco che, altrimenti, sarebbe ristagnata nei soliti canoni.

…conquista! La fase principale di Generals, come di tutti gli altri Command & Conquer, resta tuttavia quella offensiva. Il numero di unità che abbiamo a disposizione è abbastanza alto e, ancora una volta, differisce a seconda della fazione che abbiamo scelto. Inoltre, sono cambiati anche i valori di forza tra i diversi tipi di unità: adesso, infatti, la fanteria è veramente pericolosa e in più di un’occasione può far fuori l’artiglieria pesante. Tra le unità di fanteria troviamo soldati semplici muniti di mitragliatore, lanciarazzi, terroristi, kamikaze, ribelli e così via, ovviamente divisi nelle rispettive fazioni. Per quello che riguarda i veicoli troviamo carri armati di ogni tipo, tomahawk, lanciamissili, lanciafiamme, strane unità in grado di propagare l’antrace, macchine che riescono a sparare dalla distanza delle potentissime bombe e via di questo passo. Ovviamente abbiamo anche il settore aereo, ma in questo è particolarmente fornita solamente la fazione americana. Abbiamo aerei invisibili, i potentissimi Aurora o i celebri Comanche. La Cina ha anche un discreto reparto aeronautico, mentre i GLA, da questo punto di vista, sono praticamente scoperti. Le battaglie in Generals sono caotiche, ma divertenti. Come in ogni RTS che si rispetti è possibile dividere le varie unità in gruppi con un sistema assolutamente semplificato e, devo dire, migliore di molti altri RTS che, anche da questo punto di vista, riuscivano a dare delle complicazioni al giocatore. Gli attacchi dicevamo sono molto frenetici; purtroppo, però, a volte lo sono così tanto che per il povero giocatore capirci qualcosa è impresa veramente ardua. Se a questo aggiungiamo che spesso capita di dover sostenere più battaglie nello stesso momento possiamo trarre la conclusione che vi è un problemino nella gestione delle varie unità. E, infatti, qualcosa che non va c’è. Si tratta della prontezza con la quale le unità rispondono ai nostri ordini. E’ vero che alcune sono lente e impacciate semplicemente perché le loro controparti reali lo sono, ma è anche vero che spesso capita che molte unità restino bloccate per qualche determinante secondo in particolari anfratti o che i soldati facciano la strada più lunga, facendo ritardare il loro arrivo nella zona nella quale ci servono. Insomma, il vecchio discorso dei “way-point” si ripete esattamente nelle stesse problematiche dei precedenti Command & Conquer (ricordo che era praticamente l’unico problema di quel capolavoro assoluto che risponde al nome di Red Alert). Tutto questo provoca quella confusione che prima accennavamo e, purtroppo, a volte il tutto diventa determinante per la nostra sconfitta. Di tutt’altra pasta è, invece, l’intelligenza artificiale delle truppe nemiche, questa sì veramente migliorata. Adesso pianificano attacchi intelligenti e spesso riescono a metterci in difficoltà nei nostri punti deboli. La strategia introdotta in questo Generals è quella di fare attaccare i nemici in continuazione, magari con piccoli gruppi. Questa funziona in alcuni momenti e, infatti, ci costringe a realizzare difese precise e quasi invulnerabili. Tuttavia, non risolve un antichissimo problema: il fatto di potersi costruire un’armata praticamente sterminata e di sconfiggere così il nemico superandolo semplicemente in numero di unità. Tutto questo rimane assolutamente invariato rispetto ai precedenti Command & Conquer, ma alla fine può essere anche un bene, visto che molti giocatori adorano questo tipo di strategia. In tutto questo giocano un ruolo fondamentale le armi di distruzione di massa. Le partite in skirmish, infatti, in assenza di queste, avrebbero rischiato di ristagnare per troppo tempo, senza che un giocatore riuscisse a prevalere sugli altri. Questo poteva comportare anche l’esaurimento di risorse e, quindi, l’impossibilità che uno dei due giocatori riuscisse a migliorare la sua posizione rispetto al nemico. Le armi di distruzione di massa, invece, possono portare le sorti di una partita a favore di un determinato giocatore (ovviamente chi le scaglia) in un sol colpo. I cinesi dispongono della bomba atomica che, come vedete in una delle foto, ha un aspetto grafico assolutamente spettacolare. Questa distrugge tutte le unità presenti nel suo raggio di azione e indebolisce considerevolmente gran parte degli edifici. Gli americani dispongono, invece, del cannone particellare. Questo è meno potente della bomba atomica, ma si ricarica in meno tempo. Se sparato sul centro di comando nemico toglie a quest’ultimo tutta l’energia e mette fuori uso, quindi, qualsiasi arma di difesa. In tutto questo sono importantissime anche tutte quelle tecnologie di spionaggio che il gioco ci mette a disposizione, in modo da individuare esattamente la giusta collocazione degli edifici nemici.In ogni caso, non abbiamo parlato finora di uno degli elementi più decantanti di questo Generals, tanto da assegnargli anche il nome. Mi riferisco all’esperienza delle truppe e del loro miglioramento. La cosa è molto semplice. Se un’unità si distingue particolarmente in battaglia guadagna i gradi del generale e sarà importante in seguito, perché diventa più resistente e più potente. Vi dico subito che questa differenziazione non sarà fondamentale se di dispone della possibilità di creare grossi eserciti: quelli, alla fine, sono sempre determinanti. E’ importante, invece, se si lotta con piccoli eserciti contro piccoli eserciti. Le unità con maggiore esperienza sono determinanti, in queste condizioni, in molte battaglie. Ma la vera novità sta nel fatto che anche noi, generale supremo, potremo acquistare esperienza. Infatti, esistono dei “punti generale” che possiamo acquisire con l’andare avanti nelle battaglie e vincendone un certo numero. Questi punti potremo investirli in particolari tecnologie o armi che possono avvantaggiarci, anche sensibilmente, sull’avversario. Queste tecnologie appariranno in un comodo menu sulla destra della schermata e potremo utilizzarle una volta che si ricaricano. Tra queste possiamo trovare il bonus per curare tutte le nostre unità in un determinato raggio di azione, per pianificare attacchi aerei di massa, per procurarci dei paracadutisti da spedire nelle zone che desideriamo, per avere satelliti-spia o droni-spia per scoprire alcune parti di mappa o, ancora, per avere nuovi tipi di unità a nostra disposizione. Insomma, tutto questo costituisce la vera innovazione di questo Generals e, quindi, si rivela una possibilità molto gustosa e appagante. Il tutto ricorda, abbastanza da vicino, i poteri divini di Age of Mythology.Non dimentichiamo di spendere due paroline anche sull’interfaccia di gioco, non dimenticandoci che il tutto è adesso passato, per la prima volta nella serie Command & Conquer, alla terza dimensione. Per quanto riguarda l’interfaccia dobbiamo dire che questa adesso si è adattata in maggior misura agli strategici tradizionali. Innanzitutto, è posta stavolta in basso invece che a destra e il controllo è passato agli edifici. Mi spiego meglio. Mentre prima potevamo impartire tutti i comandi dal menu sulla destra, adesso dobbiamo recarci negli appositi edifici in modo da accedere al loro sottomenu e costruire così le unità. E’ vero che il tutto è molto meno funzionale ma, come dicevamo prima, può essere molto comodo per tutti gli abituali giocatori di RTS. Per quello che riguarda l’introduzione del 3D devo dire che non ci sono complicazioni al gioco, anzi la grafica adesso è veramente spettacolare. La telecamera si gestisce con la rotella del mouse in modo da aumentare lo zoom o di rotearla. Tutte operazioni che lasciano il tempo che trovano, in quanto credo che tutti i giocatori utilizzeranno l’intramontabile telecamera fissa. Quello che è stato compromesso dal 3D è, invece, il fatto che il motore non riesce a gestire un numero elevatissimo di unità contemporaneamente. Ciò ha comportato al ridimensionamento della visuale. Adesso, infatti, vedremo in un sol colpo una parte di mappa molto più piccola che in precedenza e questo può toglierci una buona dose di componente strategica. Il tutto ricorda più Command & Conquer (nella sua bassa risoluzione e nella sua piccola visuale) che Red Alert, il quale ci dava una libertà di visualizzazione e, quindi, di operazioni ben maggiore.A parte quello dei “way-point” che abbiamo già discusso, il più grande problema di Generals sta nelle possibilità strategiche che può intraprendere il giocatore. Infatti, il ristretto numero di unità nei confronti di giochi come Warcraft III o Age of Mythology o la mancanza di poter intervenire dall’alto con magie o roba del genere, limita moltissimo la libertà che riscontriamo nei classici RTS fantasy. Qui, infatti, non possono esserci draghi alati, arcieri, magie divine, troll e via dicendo, in quanto, come detto, i programmatori hanno cercato di rendere il tutto il più realistico possibile. Ciò comporta che le strategie sono sempre quelle e che, alla fine, quella che premia più di tutte è il costruire un numero di unità considerevole e scagliarle contro il nemico. Il fatto delle unità non posso annoverarlo come un difetto, vista la scelta dei programmatori (non potevano certo esserci draghi alati in Generals!), però si potevano introdurre varianti al gioco come la presenza delle navi o comunque di unità marine o di poteri comunque divini che se da una parte avrebbero leggermente snaturato il gioco, dall’altra avrebbero dato nuova linfa ad una struttura di gioco che, nonostante tutte le innovazioni che abbiamo descritto, resta sempre la medesima.

Tecnicamente ineccepibile Il motore grafico di Generals è assolutamente sconvolgente. La sua limpidezza e la sua potenza danno un aspetto di spettacolarità che costituisce la più grande innovazione rispetto ai precedenti Command & Conquer. La precisione nel dettaglio, la presenza di un elevatissimo numero di poligoni e di effetti di luce di primo piano e la grande dose di stupendi effetti particellari rendono il tutto veramente di piacevolissimo impatto per gli occhi. Devo dire, inoltre, che il tutto non è nemmeno particolarmente esoso, a meno che non si abbia un numero veramente spropositato di unità contemporaneamente sullo schermo. Più elogi ancora vanno fatti per la componente del sonoro, che raggiunge livelli di assoluta eccellenza. Gli effetti sonori sono veramente di impatto e il suono direzionale che li accompagna ci fa sentire veramente nel centro della battaglia. Non sono da meno le musiche, veramente azzeccate e coinvolgenti, in quanto ognuna si adatta alla fazione con la quale stiamo giocando. Insomma, dal punto di vista tecnico, siamo veramente molto vicini alla perfezione.

HARDWARE

Pentium III 800 Mhz o equivalente, 128 MB di RAM, scheda video con almeno 32 MB di RAM e 2 Gb di spazio disponibile su hard disk.

MULTIPLAYER

Command & Conquer: Generals punta, ovviamente, moltissimo sulla componente multiplayer. E’, infatti, possibile giocare fino ad otto su una singola mappa sia in LAN che su Internet. Non manca la possibilità di giocare in maniera diretta su un IP specificato da noi stessi, grazie alla modalità Direct Connect. Devo dire che il netcode del gioco si è dimostrato di ottima fattura, anche perché è tranquillamente possibile giocare con una semplice connessione 56k.

– Spettacolare

– Perfetto supporto multipayer

– Tecnicamente ineccepibile

– Le unità non rispondono sempre perfettamente ai nostri ordini

– A lungo andare, può risultare ripetitivo

8.5

Devo dire che la notizia che Generals non sarebbe stato sviluppato dalla Westwood Studios mi aveva reso abbastanza scettico sulla possibile qualità di questo gioco. Devo ammettere, però, di essermi completamente ricreduto. Generals è un grandissimo gioco, certamente uno dei migliori RTS attualmente dispobili sul mercato. Tutto questo grazie ad una componente di spettacolarità che non riscontriamo in altri RTS e grazie, più semplicemente, al divertimento che riesce ad offrire. Non dimentichiamo neanche il perfetto supporto multiplayer, che fa crescere considerevolmente il voto al fattore longevità. In ogni caso, resta qualche piccolo difettuccio che non mi ha reso possibile mettere un voto di assoluta eccellenza. Infatti, le ridotte possibilità strategiche e qualche problema al sistema di “way-point” possono frustrare qualcuno, anche perché le vere innovazioni rispetto agli altri Command & Conquer rischiano così di non venire a galla. Ad ogni modo, Generals è un gioco consigliatissimo che, se da un lato paga ancora qualcosina a Warcraft III e Age of Mythology, dall’altro si dimostra un RTS assolutamente solido e divertente. Insomma, un acquisto consigliatissimo per tutti.

Voto Recensione di Command & Conquer: Generals - Recensione


8.5