Recensione

Pac-Man World 2

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a cura di Yoshi

“I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva!” (Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l’ecstasy…

Parlare di una leggenda non è mai facile, ma lo è ancor meno nel caso in cui se ne debba parlare in modo non proprio entusiasta. Pac-Man è un personaggio storico, le cui origini risalgono ai primi anni ’80, epoca in cui il videogioco rappresentava ancora un territorio inesplorato e pieno di stimoli creativi. Nato con il nome originale di Puck-Man, il simpatico sferoide animato è stato il protagonista di uno dei primi Coin-Op da bar, poi convertito sulle console domestiche dell’epoca, ed è in poco tempo diventato il personaggio simbolo di Namco, così come Mario lo è di Nintendo e Sonic di Sega. Con il passare degli anni si è adeguato a mode e stili di gioco, passando dai classici modelli a schermo fisso ai platform bidimensionali, per arrivare alla grafica isometrica e infine al 3D vero e proprio. Ma può un personaggio così fortemente legato al concetto di videogioco di prima generazione passare indenne attraverso due decenni e ripresentarsi nel 2003 reclamando il suo posto nel pantheon videoludico? Pac-Man World 2 per Gamecube ci offre una buona opportunità di rispondere a questa domanda.

Ghost storyPillole, fantasmi e labirinti…osservando le prime fasi di gioco di Pac-Man World 2 con un pensiero alla citazione di inizio articolo sembra che l’unica cosa a cambiare dal 1980 sia stata proprio l’ambientazione: la nostra avventura prende infatti il via in piena Pac-Land, un ambiente bucolico in stile Mario che poco ha da spartire con gli stilizzati labirinti del gioco originale. Quella che invece è rimasta invariata è la presenza dei maldestri fantasmi, che questa volta però non si limitano a inseguire il nostro eroe, ma danno il via alle vicende del gioco defraudando il villaggio dei frutti d’oro che nascono dall’albero custode. Il problema nasce dal fatto che tali frutti costituiscono la barriera energetica che confina il cattivone Spooky sottoterra. Il mostriciattolo si risveglia così puntualmente dal suo letargo e minaccia la stessa esistenza del villaggio: toccherà a Pac-Man salvare la situazione, in base un’originalità di trama che farebbe gridare a Mike Corleone: “Questo è un insulto alla mia intelligenza!”

Questo pac-co, pac-co mondoTerminata la fase introduttiva, ci ritroveremo a comandare Pac-Man nella piazza principale del villaggio: dopo un breve tutorial a base di vecchio saggio/cartelli di avviso (comincio a odiare Miyamoto per quanto certe sue idee vengano copiate ad libitum), potremmo finalmente avventurarci verso il sentiero che conduce ai 6 mondi in cui il gioco è diviso. Da non dimenticare invero la sala giochi del paese, presso la quale è possibile tornare carichi dei gettoni accumulati durante l’avventura per poter giocare a qualche classico della serie Pac-Man (disponibili i titoli Pac-Man, Ms. Pac-Man, Pac-Mania, Pac-Attack).Come detto i mondi implementati sono 6, un numero per nulla impressionante, specie considerando che non si tratta di ambientazioni mastodontiche come quelle che è possibile trovare, ad esempio, in Super Mario Sunshine. Scopo dei vari livelli è raccogliere quante più pillole, frutti e gettoni possibili, proseguendo nel contempo fino a giungere ai boss di sezione, i quali una volta sconfitti non solo sbloccheranno i mondi successivi, ma daranno accesso a speciali stage che ricalcano fedelmente la meccanica di gioco del Pac-Man originale (labirinto fuggi e mangia coi fantasmi, per intenderci). Ovviamente è possibile completare uno stage senza raccogliere tutti gli oggetti a disposizione, per poi tornare su propri passi in un secondo tempo.

Mamma, che differenza c’è tra un idraulico baffuto e una sfera gialla con la bocca?Per quanto riguarda i controlli, i programmatori si sono chiaramente ispirati alla scuola di Mario 64: controllo analogico, leva C per la gestione della telecamera (in abbinamento alle dorsali L e R) e i due tasti principali (A e B) deputati alle azioni vere e proprie: salto, salto con relativo rimbalzo, calcio in aria e carica (questa invece in stile Sonic). Bisogna riconoscere che il sistema di interazione svolge bene il proprio compito e Pac-Man si controlla senza difficoltà. Meno riuscite semmai le inquadrature che spesso non facilitano il compito del giocatore nei balzi di piattaforma in piattaforma. È chiaro che la gestione delle telecamere è una tecnica tutt’altro che elementare, ma permane una sensazione di rigidità accentuata dal fatto che in parecchie sezioni il controllo ci è completamente negato.Dal punto di vista dell’intelligenza artificiale e della difficoltà, il principale ostacolo verso la meta finale non è tanto rappresentato dai nemici (elementari da sconfiggere grazie alle super-pillole o a balzi opportuni) ma dalla perizia richiesta per non precipitare nel baratro o raggiungere sezioni particolarmente ostiche. Il titolo risulta comunque estremamente facile e completarlo richiederà al giocatore esperto non più di una decina di ore. Rimane la possibilità di cercare tutti i frutti e i gettoni per sbloccare gli extra, ma la longevità risulta comunque compromessa.

Grafica e sonoroTecnicamente parlando Pac-Man World 2 non si discosta dalla media di titoli per Gamecube: la grafica è colorata e le ambientazioni abbastanza curate, mentre il personaggio principale risulta ben animato e convincente. Il numero di poligoni su schermo è tuttavia al di sotto delle potenzialità delle console di ultima generazione e la sensazione in proposito è quella di trovarsi di fronte a un gioco per Nintendo 64 dotato di maggior definizione e risoluzione.Anche le texture non fanno certo gridare al miracolo, ma questo fatto, come il precedente del resto, può essere giustificato come scelta stilistica degli sviluppatori che hanno puntato decisamente sullo stile fumettoso a scapito del realismo grafico.Una piccola postilla spetta ai giochi arcade accessibili dalla sala giochi del villaggio: si tratta di vere e proprie emulazioni delle schede da bar originale, e di conseguenza anche gli aspetti tecnici dei titoli risultano invariati e dunque obsoleti: giusto così, a parer nostro, poiché a volte è più efficace il revival totale che un aggiornamento grafico marginale e inopportuno.Il sonoro non si fa notare né in bene né in male e si limita a fare da sfondo alle imprese di Pac-Man come discreto comprimario. Divertenti comunque alcuni effetti sonori volutamente retrò che rimandano al periodo d’oro del mangiatore di pillole.

Pac-Man e` una leggenda

Il gioco si lascia giocare

Mancanza di innovazione

Mancanza di longevita’

6.3

Pac-Mac World 2 è un titolo che non fa nulla per emergere dalla miriade di giochi ad esso simili: il suo principale difetto è la mancanza di originalità, fattore che gli impedisce di guadagnare una visibilità nel settore dei platform tridimensionale ormai affollatissimo.

Detto questo, rimane il fatto che al di là del pur criticato Super Mario Sunshine e di Rayman non vi sono poi titoli in grado di offrire molto di più, e quindi anche Pac-Man World 2 può rientrare nella lista della spesa, a patto però di possedere già i due titoli sopraccitati e di nutrire una forte simpatia per il personaggio.

Voto Recensione di Pac-Man World 2 - Recensione


6.3