Will Wright: i limiti dei videogiochi? Psicologici

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a cura di Alexru88

Will Wright è il game designer a cui dobbiamo i vari capitoli di The Sims, Sim City e Spore. In una recente intervista (a GamesIndustry) si sono toccati vari temi, inerenti soprattutto alla lezione che il designer ha tenuto all’Università di Santa Cruz (California).Wright crede che, se da una parte i limiti tecnici continuino a persistere, i problemi principali sullo sviluppo dei videogiochi siano di natura psicologica: “Nessun game designer ha mai sbagliato nel sovrastimare il narcisismo dei giocatori
” – spiega Wright parafrasando la più famosa frase sul sottostimare l’intelligenza del pubblico americano. Per questo, continua, “è importante dare al giocatore la possibilità di condividere i propri progressi e achievements. Inoltre, “Molti giochi riguardano il fallimento dei giocatori, e progettare un buon videogioco, significa proporre quei fallimenti nella maniera migliore, visto che molti giocatori spendono la maggior parte del tempo proprio fallendo“.Poi offre un parallelo tra arte e videogiochi: “L’arte è passata da rappresentazioni grezze, ad altre quasi foto-realistiche; poi si è diretta all’arte più astratta, interpretativa.
” Wright si dice convinto che questo accadrà anche per i videogiochi, di cui, “abbiamo espresso solo una parte del potenziale“.L’ultimo passaggio artistico, potrebbe essere attuato non dalle grandi produzioni, bensì dagli Indie: “Ricordo, una decina di anni fa, quando a ogni E3 si camminava chiedendo, novità? Nessuna, nessuna, nessuna. Ma adesso, ogni settimana sento qualcuno parlare di nuovi progetti, sempre più strani e originali.“Wright conclude sostenendo che i videogiochi diventeranno presto importanti quanto i film, e più importanti dei libri.