Recensione

Wild Arms

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a cura di Redazione SpazioGames

A cura di: Daniele “Jark85” Spadoni

La stagione videoludica a cavallo tra il ’96 e il ’97 è stata molto importante per i giochi di ruolo e la PlayStation: oltre all’acclamato Final Fantasy VII di SquareSoft, la giovane console Sony vide incrementare le proprie attenzioni grazie a un titolo prodotto dalla stessa SCEE e sviluppato dal team giapponese Media Vision.Il gioco in questione è Wild Arms il quale godrà di ampia popolarità grazie ai sequel prodotti sia su PlayStation, sia sulla successiva PlayStation 2.

Sushi WesternWild Arms si svolge nel mondo di Filgaia dove le armi da fuoco (chiamate ARMs) sono assolutamente proibite. Abile nell’uso delle ARMs è un ragazzo di nome Rudy che, proprio per i suoi propositi, viene isolato e bandito dal suo villaggioContemporaneamente un avventuriero spadaccino, Jack, è a caccia di segreti presso antichi templi dimenticati mentre, in una scuola di magia, Cecilia compie 17 anni e torna nella sua città natale Adlehyde (dove assume le vesti di principessa).Il destino dei tre protagonisti si intreccerà con l’avvento di una antica razza di demoni che hanno come scopo la nascita della loro divinità chiamata “Madre” e la condanna eterna di Filgaia all’oscurità.Grazie allo splendido filmato animato di apertura, capiamo immediatamente quello che è lo stile dominante presente in Filgaia: l’epico e, sempre verde, selvaggio West misto con elementi tipici dei Gdr giapponesi. Non mancheranno infatti scenari quali castelli medioevali o fitti boschi da esplorare.

Capoccioni is betterWild Arms è un gioco di ruolo 2D con la classica visuale a volo d’uccello, ma ha la particolarità di usare ambiente tridimensionale per le battaglie, con modelli poligonali dei personaggi che si distinguono per delle teste particolarmente “grandi”.L’interfaccia degli scontri casuali è molto intuitiva: attacco semplice, difesa e l’uso di oggetti dell’inventario sono le azioni comuni a tutti e tre i personaggi (i quali formeranno il nostro party per tutto l’arco del gioco). Una quarta opzione è legata invece alle abilità dei protagonisti: Rudy potrà utilizzare le ARMs che può trovare per Filgaia, a loro volta potenziabili presso un negozio specifico; Jack invece avrà bisogno di apprendere delle tecniche legate all’arte della spada eseguibili spendendo punti magia; Cecilia, ovviamente, sarà specializzata nell’esecuzione di magie sia di carattere difensivo (magia bianca) sia offensivo (magia nera). Gli incantesimi si potranno acquisire portando particolari oggetti (Crest Graph) ad un mago istruttore il quale ci permetterà, a nostro piacimento, quali magie ottenere per la nostra maga.Un altro elemento del battle system è legato alla presenza di una “barra” di colore azzurro che si riempie gradualmente nel corso dello scontro. Tramite di essa è possibile scegliere fino a 4 livelli di abilità speciali quali combo, power up e invocazioni dei “Guardians”, ossia entità ultraterrene che si manifestano attraverso oggetti equipaggiabili chiamati “rune” ottenibili nel corso dell’avventura. Più il livello della barra sarà alto, più efficaci saranno i colpi speciali del trio.In ultimo, è disponibile anche l’opzione per impostare la IA in modo che combatta al nostro posto. Una scelta caldamente sconsigliata in quanto va a ledere gran parte del divertimento generale di questo sistema di combattimento dall’aspetto molto classico, vista anche la presenza degli status alterati (veleno, paralisi ecc…), la possibilità di schivare/contrattaccare il nemico, e il rilascio di punti EXP, monete e oggetti al termine degli scontri.

The Legend of ARMsA fronte di tutto questo, Wild Arms non è solo un gioco di ruolo, ma anche un ottimo adventure game: durante la storia è possibile scegliere quale dei tre personaggi vogliamo comandare, ognuno di loro, oltre alle varie abilità sopra citate, avrà a disposizione degli strumenti (Tools) non utilizzabili in battaglia che possono servire nei momenti più disparati. Il primo strumento di Ruby per esempio sono le Bombe, utili per far saltare in aria ostacoli altrimenti insormontabili, Cecilia inizialmente disporrà di una pietra (Tear Drop) la quale può aprire porte bloccate da sigilli di forma simile alla pietra stessa. Questi strumenti assumono un ruolo chiave nel gameplay in quanto di tanto in tanto dovremo farne uso per risolvere i numerosi puzzle ed enigmi all’interno dei dungeons. Un sistema che ricorda alla lontana la celebre saga The Legend of Zelda di Nintendo dove Link può andare fino in fondo nei dungeon solamente con l’uso di particolari strumenti.In Wild Arms naturalmente è presente anche la componente Gdr, quindi più di una volta vi ritroverete nella condizione di dover al tempo stesso risolvere un puzzle, ma anche di sopravvivere ai continui scontri casuali. Questa situazione potrebbe facilmente risultare frustrante in quanto molti enigmi si presentano con un grado di difficoltà sopra la media; sarà dunque richiesto al giocatore tanto ingegno e molta pazienza.Aggiungiamo inoltre che il gioco non è localizzato nella nostra lingua e quindi i testi di alcuni rompicapo potrebbero essere più complessi da comprendere e interpretare.

Note selvagge della prateriaIl mondo di Wild Arms è vasto e longevo: per terminarlo saranno necessarie almeno quarantacinque ore a seconda della vostra abilità nel riuscire sia a risolvere gli enigmi sia nel fronteggiare i boss che si riveleranno particolarmente ostici da sconfiggere. La vastità di Filgaia permette la presenza di innumerevoli missioni (anche dungeon) extra accontentando così anche i giocatori più meticolosi.Tenendo fede alla sua natura di Gdr in salsa Western, la musica presente in Wild Arms è composta da brani di altissimo livello i quali prendono ispirazione dalle colonne sonore dei più celebri film western all’italiana (palese il riferimento al maestro Ennio Morricone). La colonna sonora si sposa perfettamente con il resto del gioco, soprattutto con le parti dedicate alla trama, una storia che vi terrà incollati alla tv fino a quando non vedrete la parola “The End” sullo schermo.

– Ambientazione Western

– Enigmi intricati…

– Sonoro splendido

– Longevo e ricco di extra

– Ottimo mix Gdr-Adventure

– Lingua inglese

– …qualcuno anche troppo

– tre personaggi giocabili

8.5

Wild Arms gode di un successo ampiamente meritato grazie ad una meccanica di gioco capace, con grande semplicità, di unire sapientemente Gdr e Adventure, senza parlare dell’ottima realizzazione di un ambiente Western vivo e credibile.

Girovagare per Filgaia e affrontare i suoi dungeon potrebbe risultare in alcuni momenti molto duro e complesso, ma vi assicuriamo che l’impegno profuso sarà senza dubbio ripagato grazie a una trama splendida e momenti che sapranno toccarvi nell’animo.

Voto Recensione di Wild Arms - Recensione


8.5