Questo è un contenuto creato dalla community degli utenti del forum di SpazioGames.it e pertanto non è rappresentativo della testata giornalistica SpazioGames.it, né della sua redazione.
Circa un anno fa, i ragazzi di One-Hand-Free-Studios si affacciavano al mercato indie con Waifu Uncovered, un curioso esperimento in cui il genere dello sparatutto arcade bullet hell si mescolava alla goliardia di una componente softcore con fanservice a base di ragazze svestite. Nonostante all’apparenza potesse sembrare un prodotto delirante… beh, in effetti lo era e manco poco… tuttavia sotto una tale apparenza ingannevole, c’era della sostanza: il gameplay funzionava e divertiva, risultando addirittura impegnativo e gratificante, nonostante alcuni difetti nella struttura ludica ed alcune asprezze di troppo a livello tecnico. In fondo si sa, gli sviluppatori sono una specie strana: sono capaci di grandi imprese, come di grandi scivoloni, a volte passando senza soluzione di continuità da un titolo senza pretese ad un capolavoro destinato a rimanere nella storia del gaming, dando nel contempo libero sfoggio artistico al loro estro creativo attraverso produzioni tanto affascinanti quanto apertamente fuori di testa. Così come Prometeo rubò il fuoco agli Dei per darlo al genere umano subendo l’atroce punizione di Zeus, così anche gli studi di sviluppo talune volte osano con coraggio rischiando la vergogna ed il fallimento economico.
Ed è proprio assumendosi tutti i rischi legati al tentativo di trovare una evoluzione alla loro creatura che One-Hand-Free-Studios rilascia Waifu Discovered 2: Medieval Fantasy: il risultato, anche stavolta, è sorprendente.
La produzione si presenta come uno sparatutto arcade sul genere dei bullet hell con una premessa molto simile al predecessore: nei panni di uno dei personaggi disponibili, modellati su fattezze di animali antropomorfi (tra cui spiccano K.Vallo Jr., G.A.Tino, Pooma ed altri), verremo invocati dalla strega Bru-ha in soccorso del suo mondo medievale fantasy. Ancora una volta, mostri malvagi minacciano la serenità di otto bellissime fanciulle, infettandone i vestiti per attingere alla loro energia vitale (because yes): sarà dunque nostro compito, ancora una volta, salire sulla fida navicella e spazzare via ogni avversario distruggendo al contempo gli abiti delle allegre donzelle.

Laddove la premessa narrativa è sostanzialmente identica ed offre un mero pretesto per cambiare ambientazione ed immaginario rispetto al predecessore, con ragazze e nemici che attingono coerentemente ai cliché del fantasy medievale con una direzione artistica più dettagliata e convincente, è nella struttura ludica che subentrano una miriade di modifiche. Il gameplay continua ad essere basato sull’affrontare orde di nemici assai variegati i quali, una volta battuti, lasceranno posto ad un boss finale (dal nome improbabile e tutto da ridere: quale altro nome è più adatto per una spada maligna se non Kutty Perry, in fondo?): tuttavia non solo sarà necessario completare gli stage nel minor tempo possibile per soddisfare le ragazze, ma risulterà altrettanto fondamentale raccogliere le monete che i nemici dropperanno. Infatti, tra un salvataggio e l’altro, potremo tornare all’emporio di Bru-ha che ci offrirà la possibilità di potenziare a piacimento la nostra navicella: sarà possibile aumentare la velocità, il rateo di fuoco, la possibilità di colpi multipli, l’uso di un drone di supporto, nonché acquistare utili consumabili, avere consigli sui livelli successivi e molto altro (tra cui una divertente funzione nascosta… vi suggeriamo di premere ogni tasto ed osservare attentamente cosa accade nell’emporio in determinate condizioni…).

Laddove quindi in Uncovered tali potenziamenti venivano unicamente droppati casualmente dai nemici, Discovered offre al player la possibilità strategica di potenziarsi secondo il proprio playstyle coerentemente alle specificità di ogni navicella. La scelta tra i diversi personaggi diventa infatti estremamente significativa alla luce dell’estrema diversità tra le navicelle: una navicella equilibrata e con una hitbox ridotta potrebbe tuttavia offrire possibilità di potenziamento molto modeste, mentre una navicella pesantemente sbilanciata sulla forza d’attacco potrebbe avere come contrappeso una salute ridotta ed una hitbox più grande fino a vedersi addirittura precluse alcune categorie di potenziamento. Discovered offre dunque una inattesa ed inedita profondità strategica che si sviluppa non solo nella scelta iniziale del personaggio ma altresì lungo tutta l’avventura attraverso una scelta ponderata di quali potenziamenti scegliere. In tutto questo, altrettanto importante sarà soddisfare le ragazze, liberandole dalle creature diaboliche nel minor tempo possibile: rendendo loro felici, Bru-ha sarà infatti soddisfatta del vostro operato e vi potrà offire sconti nel suo emporio ed anche doni gratuiti. Viceversa, impiegando troppo tempo nel completamento degli stage, le ragazze saranno furiose e Bru-ha non solo non si dimostrerà generosa ma applicherà maggiorazioni nei prezzi per punirvi.

Se dal punto di vista della struttura ludica la produzione sviluppa ottimamente le buone fondamenta del predecessore, anche sul versante dell’offerta ludica il team di sviluppo si dimostra generoso. Partendo dalla introduttiva modalità Principiante, che vi offrirà una difficoltà modesta e sette stage, sarà possibile progressivamente sbloccare la modalità Arcade, molto più impegnativa ed arricchita da una ragazza extra, la modalità Esperto, ancora più aspra, nonché la One Finger Mode. Anche quest’ultima ritorna dal predecessore, ma tirata a lucido: pensata per poter giocare unicamente con un dito utilizzando il touch screen di Nintendo Switch (o un solo comando di spostamento su PC), la modalità offrirà grosse differenze attraverso un ritmo di gioco estremamente più veloce nonché astronavi alternative rispetto a quelle delle altre modalità. Ogni modalità vede inoltre il supporto alle classifiche online.

Come se tutto ciò non bastasse, Waifu Discovered 2 mette sul piatto un abbondante quantitativo di sbloccabili e segreti, che strizzano l’occhio nostalgicamente alla tradizione videoludica del passato. Avremo dunque la possibilità di sbloccare oltre alle citate modalità, differenti combinazioni di vestiti per ogni ragazza per poterle poi ammirare nella modalità galleria, componendo il background attraverso l’uso di sfondi, effettistica ed altro ancora. Oltre a questo, si potranno ottenere diversi gradi dell’incantesimo Chiaroveggenza: questo nome altro non indica che il grado di censura applicato al gioco.

Sono presenti infatti non solo filtri multipli di censura totale, pensati espressamente per la visione pubblica nonché per permettere lo streaming dei contenuti, ma anche graduali livelli di assenza di censura, fino ad arrivare al nudo completo: proprio quest’ultimo livello è tuttavia estremamente nascosto e vi si può accedere solo rispettando particolari requisiti… non è questa la sede opportuna per parlarne, ma vi basti sapere che la soluzione è facilmente reperibile online e sarà un’autentica sorpresa per i giocatori che calcavano le scene videoludiche tra gli anni 80 e 90. Come se questo non fosse abbastanza, completando la modalità Arcade il gioco vi fornirà ulteriori indizi sulla presenza di ulteriori waifu da soccorrere oltre alle otto presenti e su come accedervi: anche in questo caso, la gioia della scoperta non può essere rovinata ma è possibile dire che eseguendo determinate azioni si affronteranno ben 11 stage anziché otto. Inutile sottolineare che una tale mole di contenuti determina un innalzamento della longevità del prodotto, che vi terrà impegnati per almeno 15 ore anche solo per vedere tutto.

Neanche dal punto di vista dell’accompagnamento sonoro ci sono sbavature: effettistica e musiche risultano puntuali ed azzeccate, varie ed adatte alla progressiva frenesia e difficoltà degli scontri.
La produzione One-Hand-Free-Studios risolve anche le problematiche del predecessore dal punto di vista tecnico: le hitboxes risultano precise (e soprattutto comprensibili) ed anche l’utilizzo del touch screen appare estremamente più puntuale rispetto al passato. Permangono tuttavia alcune sbavature visive, che si riscontrano soprattutto nel passaggio tra il piccolo schermo di Switch al grande schermo delle tv e dei monitor, oltre ad alcuni rallentamenti nelle fasi avanzate più concitate… perlomeno su Switch, anche se fortunatamente avvengono senza pregiudicare il flow del gameplay.