Un ex dipendente Ubisoft parla della difficile produzione di Assassin's Creed III

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a cura di Alexander

Un ex dipendente Ubisoft ha rivelato su Reddit alcuni retroscena circa la difficoltosa produzione di Assassin’s Creed III. Secondo la fonte, rimasta anonima e che ha precisato di essersi occupata solo della modalità in singolo, le aspettative del management e del team creativo erano troppo irrealistiche, rendendo impossibile portare avanti i lavori con il solo studio Ubisoft Montreal. Per rientrare nella finestra di lancio prevista, la compagnia ha allargato lo sviluppo ad altri team quali Ubi Quebec, Ubi Annecy, Ubi Bucarest e Ubi Singapore, per un totale di circa 500-600 persone che hanno lavorato ad Assassin’s Creed III prima della sua release. Di conseguenza lo sviluppo si è frammentato ed è diventato di difficile gestione, con le divisioni coinvolte che hanno lavorato alla stregua di compartimenti stagni e in condizioni di scarsa comunicazione tra loro. Mancando un’adeguata cooperazione e informazione tra le parti il titolo ha subito diversi tagli e cambiamenti anche dell’ultima ora, mentre le sessioni moderne con Desmond sono state affidate al team meno esperto, con la qualità finale che ne ha risentito. In conclusione, l’ex dipendente ha riconosciuto i meriti di Ubisoft in quanto compagnia creativa e dall’adeguato ambiente lavorativo, ma ha ribadito soprattutto le problematiche causate dalla pubblicazione annuale della serie.