UKIE ha promosso uno studio, attraverso l’Università di Sheffield, operato tra settembre e ottobre 2019, che si è occupato di censire gli esponenti dell’industria dei videogiochi britannica, per fornire dei dati tangibili sulla diversità e l’inclusività all’interno del settore.
Secondo quanto rilevato, con lo studio che ha coinvolto 3.200 lavoratori (circa il 20% della forza lavoro britannica nel settore), circa il 70% degli esponenti dell’industria è rappresentato da uomini, con il 28% costituito da donne e il 2% da non-binary. Si tratta di dati affini a quelli delle industrie del cinema e della televisione nel Regno Unito, con i numeri che rimangono però «inferiori rispetto a quelli medi nazionali» in merito alla diversità di genere.
Lo studio ha anche rilevato che solamente il 10% degli intervistati era di colore, asiatico o parte di altre minoranze etniche. Tuttavia, il dato è superiore alla media nazionale e più alto della media delle altre industrie creative. Tuttavia, persone parti di minoranze (BAME) sono «molto meno presenti in posizioni senior», mentre sono di solito adibite a mansioni da sottoposti.
Lo studio ha anche notato che il 21% dei lavoratori dell’industria videoludica britannica fa parte della comunità LGBT+, mentre il 79% è eterosessuale.«Si tratta di un’alta proporzione di lavoratori LGBTQ+» fa notare UKIE, «altri dati rilevano infatti che circa il 93-97% della popolazione nazionale è costituito da eterosessuali.» Le persone non-binary e transessuali sono rappresentate rispettivamente per il 2% e il 3% – anche in questo caso, una media più alta rispetto a quella nazionale.
Infine, UKIE segnala che circa il 28% degli esponenti dell’industria proviene dall’estero – il 19% da un Paese dell’Europa, il 9% dal resto del pianeta, con 88 diverse nazioni rappresentate.
L’idea di UKIE è quella di condurre questo censimento ogni due anni, per rilevare i cambiamenti dell’industria in termini di inclusività. Inoltre, la pubblicazione dello studio è stata accompagnata dall’hashtag social #RaiseTheGame, che punta proprio a sensibilizzare gli appassionati e gli addetti ai lavori sull’importanza della diversità nella forza lavoro di un’industria come quella dei videogiochi.
Fonte: UKIE | VIA: VG24/7.com