Ubisoft pensa a nuovi approcci narrativi per i videogiochi

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Serge Hascoët, chief creative officer presso Ubisoft
, ha concesso un’intervista al giornale francese Le Monde, discutendo con la carta stampata della narrativa videoludica e della sua volontà di trovare un nuovo approccio, che si discosti dalle classiche sequenze filmate che si rifanno alla narrativa cinematografica. Secondo Hascoët, infatti, sarebbe importante trovare qualcosa di meno lineare, dal momento che “durante queste sequenze non faccio quello che vorrei, ossia evolvere dentro questo mondo. Non voglio che scriviamo una storia, ma che ce ne siano decine di migliaia, che ogni personaggio ne abbia una e che io possa parlargli se volessi scoprirla.” “Ciò che mi interessa è creare dei mondi che possano interessare me e chiunque altro. Se avessi un gioco ambientato a San Francisco, come ad esempio Watch Dogs 2, vorrei che perfino mia madre potesse divertircisi, guidare una nave, un elicottero, un’automobile… Devono anche esserci persone interessanti da incontrare, nelle quale imbattersi”
ha continuato lo sviluppatore.Tra le idee di Hascoët ci sarebbe insomma quella di offrire al giocatore una libertà d’approccio praticamente totale: “vorremmo offrire al giocatore diverse vie: un investigatore privato, un assassino, un hacker, un cacciatore. Potresti provare queste professioni, ciascuna con le sue problematiche, e svilupparti via via per diventare più forte.”Se siete pratici con il francese, potete trovare l’intervista completa al link in calce alla nostra notizia.Fonte: Game Informer