Recensione

Tomb Raider III

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a cura di Redazione SpazioGames

Milioni e milioni di anni fa un meteorite entrò nell’orbita terrestre, resistette all’impatto con l’atmosfera e precipitò nelle allora tiepide acque dell’Antartide.L’enorme cratere provocato dall’urto fu scoperto millenni dopo da alcune tribù polinesiane, che decisero di stabilirsi la loro dimora in virtù delle eccezionali condizioni ambientali, certamente diverse da quelle attuali.Il cratere divenne cosi un simbolo di adorazione per le popolazioni che si insediarono nelle sue vicinanze. Passarono gli anni e passarono le generazioni, finchè inspiegabili e catastrofici eventi costrinsero i nuovi abitanti a fuggire in preda al terrore più cieco… Dimenticata per secoli, la regione del meteorite è oggi tornata di grande attualità e una compagnia di ricerca, la RX Tech, sta conducendo delle indagini sul luogo della caduta, registrando dati alquanto inusuali. E’ proprio in questa zona, infatti, che viene rinvenuto, il corpo di uno dei marinai di una spedizione scientifica scomparsa più di un secolo prima e capitanata da Charles Darwin in persona. Seguendo quanto scritto nel diario di bordo, la compagnia di ricerca sembrerebbe avere un notevole interesse non solo per la zona del cratere, ma anche per tutte quelle altre località dove i marinai allora coinvolti si sarebbero poi spostati, morendo nel corso del viaggio. Una di queste destinazioni fu l’India, ed è proprio in India che ritroviamo Lara alla ricerca di un leggendario artefatto chiamato Infada e del quale nulla si sa.Rispetto alle prime due avventure di Lara, la trama non è lineare, la storia si svolge fra i livelli nelle varie locazioni secondo un ordine che potremo decidere liberamente. Tomb Raider 3 si articola in 5 aree geografiche distinte. Dopo avere completato la prima avventura, la seguente delle tre può essere giocata in qualsiasi ordine, prima che il quinto capitolo porti alla conclusione. L’India è la prima locazione, dopo avere completato questo livello il giocatore può scegliere una delle tre aree sul mappamondo: Nevada, Sud Pacifico o Londra e li gioco si conclude con l’Antartide.Per l’occasione sono state aggiunte nuove mosse che Lara potrà compiere per districarsi nelle situazioni più impegnative oltre naturalmente a nuove armi e veicoli, come la moto a quattro ruote e il kayak.Come era successo in Tomb Raider II il livello di difficoltà è stato alzato e questa volte ci ritroveremo ad affrontare salti millimetrici per raggiungere piattaforme poste in posizioni sempre più assurde. Tecnicamente notiamo come sia aumentata la risoluzione con cui sono disegnati gli scenari che ora appaiono più nitidi e in grado di creare meno confusione rispetto al passato. Anche i personaggi godono di un maggiore numero di poligoni e appaiono più arrotondati. Rimangono alcuni difetti come il merging (fusione di poligoni vicini) e alcune sgranature delle textures molto evidenti.Rispetto a Tomb Raider II in cui si poteva salvare in ogni momento, questa volta si torna al sistema introdotto nel primo capitolo della serie in cui si salvava solo in corrispondenza di determinati cristalli presenti nelle varie locazioni.Il sistema di controllo è quello ormai collaudato della serie con i suoi ormai noti pregi e difetti. Le nuove mosse introdotte sono per lo più solo coreografiche e non comportano dei reali cambiamenti nella giocabilità.

8

Tomb Raider III, ha essenzialmente un solo difetto: sembra che il gioco sia stato introdotto per sfruttare la popolarità del personaggio e fornire nuovi livelli per i fan più accaniti. Le innovazioni sono praticamente inesistenti e la cosa più positiva è sicuramente il miglioramento della realizzazione tecnica. Tutto ciò potrebbe essere troppo poco per chi a già completato i primi due episodi. Se invece ancora non conoscete le gesta di Lara Croft potrebbe essere l’occasione per avvicinarsi ad un gioco che in ogni caso ha segnato un capitolo importante nella storia dei videogiochi.

Voto Recensione di Tomb Raider III - Recensione


8