Sony spiega: partnership con Microsoft per rispondere a Google Stadia

Jim Ryan spiega la decisione di Sony e Microsoft di unire le forze per il cloud, in vista di Google Stadia

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Da quando è stata annunciata la piattaforma Google Stadia, l’industria dei videogiochi ha assistito all’arrivo di una vera e propria scheggia impazzita – della quale sarà difficile calcolare il possibile impatto, almeno fino a quando non sarà chiaro l’amore dei consumatori per questo tipo di approccio sempre più immateriale al videogioco, lontanissimo dalla tradizionale copia fisica.

Per questo, nei giorni scorsi ha fatto molto parlare il possibile (probabile, è pura formalità) accordo tra SonyMicrosoft, che hanno deciso di unire le forze per il futuro del gaming in cloud. Sulla questione è tornato Jim Ryan, dirigente di PlayStation, che nel corso di un’intervista ha spiegato che la mossa si è resa necessaria anche e soprattutto in risposta a Google Stadia.

Come spiegato da Ryan:

Ovviamente abbiamo assistito al recente annuncio di una new entry e c’è la possibilità che ne arrivino anche altre [parla di Google, ndr]. Lo scenario sta cambiando rapidamente. Se noi ci accontentassimo semplicemente di metterci comodi e guardare al mondo così come lo conoscevamo nei venticinque anni appena trascorsi, allora correremmo il serio rischio che il corso degli eventi prenda il sopravvento su di noi. Dobbiamo dimostrare di avere una mentalità aperta e di avere il desiderio di fare le cose anche in un modo in cui non le abbiamo fatte in passato.

Per questo, Sony e Microsoft hanno messo le firme su un pre-accordo dedicato all’unione che fa la forza, per guardare insieme al futuro in cloud – passando per le tecnologie a disposizione del gigante di Redmond.

Dove questo accordo tra le parti potrà condurre, rimane ovviamente da vedere. Intanto, sappiamo che Google Stadia alzerà ulteriormente il velo sui suoi dettagli il 6 giugno, in una nuova conferenza dedicata in cui scopriremo giochi e prezzi del servizio. Poi, starà a PlayStation e Xbox dirci qualcosa di più sul loro futuro sulla nuvola.

Fonte: GamesIndustry