Recensione

Semblance, recensione del puzzle-platform per Nintendo Switch

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Sono sempre di più i titoli di sviluppatori indipendenti in arrivo su Nintendo Switch, riscuotendo un buon successo di pubblico e di critica. In un periodo come quello estivo, in particolare, questi giochi possono ricevere ancora più attenzione da parte del pubblico, mancando le “distrazioni” delle uscite più altisonanti, che ripartiranno, come di consuetudine, da settembre. È questo il caso di Semblance, un simpatico puzzle-platform che intende farci passare un’esperienza rilassata in queste torride giornate. Scopriamo insieme se ne vale la pena.
Un avventuriero anonimo
Semblance apre le danze senza troppi fronzoli: dopo aver selezionato l’opzione “nuova partita” dal menù principale assistiamo ad una brevissima scena che ci introduce alle vicende del gioco, prima di venire catapultati nel primo livello, un tutorial dove ci vengono insegnati i comandi di base del nostro protagonista, una creatura indefinita che assomiglia ad una macchia di pongo. La storia del gioco viene narrata attraverso dipinti rupestri sparsi nei livelli, spesso nascosti in punti che potrebbero essere sorvolati da un giocatore poco attento. Non una narrazione diretta, dunque, ma una narrazione ambientale. Potrebbe essere interessante se non fosse che permane la distinta impressione che essa sia poco più di un pretesto per mettere in moto le avventure della nostra macchia di pongo; il focus degli sviluppatori si è chiaramente concentrato sul gameplay e sul fattore estetico del gioco. Già, perché Semblance rimane impresso fin dal primo impatto, grazie alla scelta di adottare una palette di colori limitata che ci accompagnerà per tutta la durata dell’avventura. Un’idea davvero interessante, per quanto già vista altrove, che però rischia, con il tempo, di diventare ripetitiva. A fronte di questo, il gioco non mostra alcun tipo di magagna dal punto di vista tecnico: tutto scorre liscio dall’inizio alla fine, come d’altronde è lecito aspettarsi, ormai, in un platform a due dimensioni. La musica di accompagnamento sottolinea l’atmosfera del gioco, estremamente rilassata, ma al contempo riflessiva: un ottimo modo per generare l’umore giusto per affrontare un puzzle game.
Parola d’ordine: semplicità
La semplicità del comparto narrativo ed estetico di Semblance continua anche nel gameplay. Esso ruota intorno all’interazione con l’ambiente: alcune componenti di esso, infatti, possono essere modificate grazie alle azioni del nostro eroe di pongo. Egli infatti, oltre al classico salto, è dotato di due abilità che gli permettono di modificare ciò che lo circonda: una spinta che permette di piegare in avanti il punto d’impatto o spostare le piattaforme ed un’esplosione che fa tornare al proprio posto gli elementi spostati o modificati. Non tutto l’ambiente è malleabile: solo alcune piattaforme ed alcuni punti specifici subiscono la nostra influenza. Ed è grazie ad essi che dovremo farci largo nei diversi livelli del gioco. In ognuno saremo chiamati a raccogliere un certo numero di sfere rosse. Sfere che, ovviamente, vengono poste al di fuori della portata della nostra macchiolina. Starà a noi capire come modificare l’ambiente affinché il nostro piccolo amico possa raggiungere il suo obiettivo e proseguire nel suo percorso. Quando raggiungeremo un puzzle, l’inquadratura del gioco si allontanerà, permettendoci di avere una panoramica completa dell’enigma. Questo escamotage si rivela molto utile per aiutare il giocatore ad elaborare una soluzione, dandogli la possibilità di avere sott’occhio tutti gli elementi da poter utilizzare. I puzzle offerti dal gioco variano nella difficoltà e tendono a diventare più complessi mano a mano che il giocatore prosegue nell’avventura, ma non diventano mai eccessivamente difficili o frustranti. Ci saranno momenti in cui vi troverete ad annaspare alla ricerca di una soluzione all’enigma solo per scoprire che la risposta era molto più semplice di quanto stavate pensando. Raggiungere la risposta, però, sarà sempre una soddisfazione abbastanza grande da invogliarvi a continuare la partita. Il gioco, peraltro, introduce nuove meccaniche nel corso dell’avventura, aggiungendo altri ingredienti al mix degli enigmi. Peccato che questo non basti ad evitare una sensazione di ripetitività: certe situazioni tendono a somigliarsi fin troppo, sensazione aumentata anche dalla scelta estetica di cui abbiamo parlato nel primo paragrafo. La durata del gioco, per la verità, è tutt’altro che elevata: stiamo parlando di circa due ore per portare a termine l’avventura. Giunti alla fine, si ha la sensazione che Semblance avrebbe potuto dare di più, magari con una maggiore sperimentazione a livello di gameplay e di situazioni proposte al giocatore. Così com’è, rimane un buon puzzle-platform, che farà sicuramente felici gli appassionati del genere, ma che difficilmente rimarrà impresso nelle loro menti a lungo. 

– Stile estetico peculiare

– Enigmi impegnativi ma mai frustranti

– Ripetitivo

– Durata esigua

7.0

Semblance è un buon puzzle-platform, che saprà divertire gli amanti del genere grazie ad enigmi ben congegnati e ad una resa visiva che lo distingue da titoli affini. Se non fosse per una certa ripetitività di fondo, che riguarda tanto il comparto estetico quanto la componente ludica, e per una durata piuttosto esigua, Semblance avrebbe potuto aspirare a ben altre valutazioni. Così com’è rimane un’esperienza discreta, che rischia però di essere dimenticata dopo qualche tempo.

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7