Sapkowski su The Witcher di Netflix: va bene così ed è peggiore dei miei libri, naturalmente

Lo scrittore della saga di Geralt di Rivia, molto noto per le sue repliche sopra le righe nelle interviste, ha detto la sua sulla serie The Witcher di Netflix, che sembra aver apprezzato

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

I videogiocatori conoscono bene Andrzej Sapkowski, scrittore polacco che ha dato i natali alla saga di Geralt di Rivia. Di recente, l’autore è stato coinvolto nella realizzazione della serie TV The Witcher per Netflix, con la showrunner Lauren S. Hissrich che si è confrontata con lui, lo ha portato in visita sul set e gli ha anche fatto avere in anticipo tutti i copioni dei diversi episodi.

Così, nel corso di un’intervista su YouTube, lo scrittore si è finalmente espresso: «le è piaciuta la serie TV di Netflix? È soddisfatto della sceneggiatura?» ha domandato l’intervistatore.

La risposta di Sapkowski non si è fatta attendere:

Perché no? Voglio dire, non è bella come i miei libri. Ma è così che funzionano gli adattamenti. Gli adattamenti, di qualsiasi genere siano, in ogni media, possono essere descritti nella forma di una curva gaussiana. Giuro che suona molto meglio in italiano, quando do lezioni in Italia e dico ‘la curva di Gauss’, amo dire ‘la curva di Gauss’, lo dico con estremo piacere.

Comunque, questa curva di Gauss, possiamo dire che ricorda, ecco, lo dico perché non so se questa cosa viene insegnata in tutte le facoltà, ma ricorda una grande tetta. [Accompagna le parole al gesto della mano, che simula la curva di cui sta parlando, ndr.] Ecco, diciamo che proprio nella parte bassa di questa tetta, di questa curva di Gauss, possiamo trovare gli adattamenti che sono terribili. Sono così brutti, rispetto all’originale, che ti viene la depressione.

La peculiare analisi di Sapkowski continua:

Poi, salendo un po’ verso la cima della curva, ci sono gli adattamenti che vengono percepiti come peggiori dell’opera originale. Niente più, niente meno, semplicemente peggiori. Poi, via via che ti sposti, trovi adattamenti che sono sempre meno brutti e, infine, alla fine della curva, trovi adattamenti che sono migliori dell’originale. E sono una grandissima rarità. Faresti prima a trovare una tartaruga di palude a Ner [un villaggio nei pressi di Gmina Wartkowice, in Polonia, ndr] che un adattamento migliore dell’originale. Eppure esistono. Forse non in Polonia, forse non a Ner, ma questi adattamenti esistono, ne conosco almeno tre.

Comunque, di solito gli adattamenti sono sempre peggiori. Sempre. Non possono essere migliori, perché altrimenti devi tornare a scuola.

Considerando la personalità e quanto Sapkowski sia geloso della sua opera, insomma, possiamo dire che il fatto che abbia inserito la serie Netflix tra i normali adattamenti – che per natura sono peggiori dell’originale – è sicuramente un ottimo riconoscimento.

Vi ricordiamo che in queste settimane cominceranno le riprese della seconda stagione di The Witcher. La serie, disponibile su Netflix con i primi otto episodi, ha avuto un grande impatto sul videogioco The Witcher 3, che ha avuto un nuovo boom di pubblico. Da segnalarsi anche che, a prescindere dal parere di Sapkowski, ha dato nuovo lustro anche ai suoi libri, che stanno finendo rapidamente esauriti e in ristampa, in mercati come quello statunitense (e non solo).

Fonte: Redanian Intelligence