L'ufficio di Sam Lake in quarantena è un ritorno alle (umili) origini

Diversi sviluppatori di videogiochi hanno condiviso le immagini delle loro nuove postazioni da lavoro in quarantena: quella del creativo di Remedy Entertainment ha sicuramente un fascino tutto suo.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

L’emergenza sanitaria che tutti stiamo vivendo, e che ha portato più alla ribalta che mai il concetto di smart-working, ha costretto anche l’industria dei videogiochi a cambiare i suoi piani in corsa un po’ in tutte le nazioni, con il risultato che molti creativi del videogame si sono sbarrati in casa per proseguire, a distanza, le opere in essere per le loro prossime fatiche.

I colleghi del sito GamesIndustry si sono così messi in contatto con diversi autori, ottenendo delle peculiari foto delle loro postazioni domestiche. Tra queste, ci ha colpito particolarmente quella di Sam Lake, scrittore e uomo chiave della finlandese Remedy Entertainment (ControlQuantum BreakAlan Wake), che ha scelto di sistemarsi direttamente in garage.

La postazione improbabile di Sam Lake

Il creativo scandinavo balza sicuramente all’occhio, nella galleria di foto messe insieme dai colleghi, per aver scelto uno spazio umile che più umile non si potrebbe. Una sedia da ufficio, altre sedie impilate, un tavolino, un portatile e finestre minime, a livello del terreno esterno, considerando che parliamo di un garage.

La postazione domestica di Sam Lake

Il motivo di una postazione simile? Lo ha spiegato direttamente Lake:

All’inizio, venticinque anni fa, Remedy era come una di quelle band che suonano nel loro garage. Ebbene, eccomi qui in garage – direi che praticamente suona come aver chiuso un cerchio.

Considerando che la mia intera famiglia è a casa, per la quarantena, questo è il posto più silenzioso dell’abitazione. Sì, ho anche uno studio, ma viene fuori che, con tutti che girano per casa, non è così pacifico, nemmeno quando chiudo la porta – anzi, direi più che altro che sia perché la porta non rimane chiusa. Quindi mi sono sistemato qui.

Lake aggiunge anche che «per il momento non mi serve tanto, siamo alla pre-produzione di un nuovo grosso progetto. Mi servono un portatile con Final Draft e Word, una penna ed eventualmente la possibilità di fare una video chiamata per coordinarmi con il resto del team.»

Uno scenario di lavoro così, racconta Lake, lo aiuta a rimanere concentrato sul gioco che sta scrivendo: «ho bisogno di passare del tempo nella mia testa, di passare del tempo concentrato a scrivere la storia. Questo è perfetto: uno spazio asettico e brutto dove non ci sono distrazioni.»

Le altre postazioni

Non c’è solo Lake, tra coloro che hanno condiviso le loro postazioni da lavoro domestiche con GamesIndustryJohn e Brenda Romero, ad esempio, hanno delle scrivanie in un bell’ambiente luminoso all’interno della loro casa – con lei che precisa che «entrambi abbiamo uffici separati dalle aree della casa della nostra famiglia.»

E, come potete vedere, c’è spazio anche per un po’ di memorabili e di pura nostalgia.

Decisamente meno opprimente, rispetto a quella di Lake, la postazione di Mikael Kasurinen, director per Remedy. Punta invece a sua volta sull’umiltà quella di Brendan Greene, executive producer per PlayerUnknown Productions: scrivania, un MacBook per lavorare e un laptop con Windows per verificare le build dei giochi.

Insomma, nonostante qualche incertezza e slittamenti, il mondo dei videogiochi continua a lavorare – anche da casa. Potete vedere la galleria completa direttamente alla fonte, in chiusura a questo articolo.

Fonte: GamesIndustry.biz