Play.com passa da venditore a mediatore simil-eBay

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a cura di NeoSquall

C’era una volta l’isola del Jersey, un’isoletta sullo stretto della Manica che divide Regno Unito e Francia che godeva di alcuni privilegi amministrativi ed anche economici.Uno di questi era un’agevolazione fiscale che permetteva di eludere la VAT (Value Added Tax, ovvero l’IVA inglese) per la merce di valore inferiore alle 15 Sterline.In questi anni l’agevolazione in questione ha determinato la fortuna di alcuni commercianti e la fioritura di siti di e-commerce che spedivano merce in tutto il continente, inclusi i videogiochi.Uno dei maggiori protagonisti di questo boom economico è stato Play.com, sito attraverso il quale si saranno serviti anche i nostri lettori più attenti, attirati sia dai prezzi più che vantaggiosi dei videogiochi per qualsiasi piattaforma, anche i più recenti, e dalle spedizioni gratuite.Sfortunatamente tutte le cose belle sono destinate a finire e l’anno scorso il meccanismo con il quale si poteva eludere la VAT nel Jersey è stato chiuso, a danno dei suoi commercianti fisici e online e, ovviamente, anche di Play.com, che già non se la passava bene da quando, nel Settembre 2011, era stato acquistato dal gruppo giapponese Rakuten per 25 milioni di Sterline.L’ultimo capitolo della vicenda risale a oggi, quando MCV UK ha riportato l’annuncio che, dal prossimo Marzo, Play.com smetterà le operazioni di vendita diretta della merce, passando completamente al ruolo di “mediatore”, ovvero da tramite per le vendite fra privati in modo simile a quanto già praticato da eBay e Amazon nel suo Marketplace.Come se non bastasse, in questo processo di transizione andranno persi 147 posti di lavoro nella sede del sito nel Jersey e altri 67 fra gli uffici di Cambridge e Bristol.Insomma, una brutta giornata per i clienti del sito e, soprattutto, per i suoi dipendenti.