Per EA ci vorranno cinque anni perché la VR divenga una vera parte del gaming

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Il 2016 dovrebbe essere l’anno dell’arrivo della realtà virtuale, con gli annunciati Oculus Rift e Sony VR, ma sembra che grandi aziende come Electronic Arts abbiano più di una riserva in merito. Blake Jorgensen, CFO presso la grossa azienda, ha espresso tutte le sue perplessità nel corso del UBS Global Technology Conference, affermando che l’interesse di EA dipenderà dalla fetta di mercato che la realtà virtuale si dimostrerà capace di conquistare. “Ci sono ancora delle difficoltà, e credo che quella più grossa sarà relativa alle dimensioni del mercato. Noi non facciamo più giochi per Wii o Wii U perché il loro mercato non è abbastanza grande, e PS Vita – il prodotto di Sony – non facciamo più giochi per quella console perché il suo mercato è troppo piccolo. Dipende tutto dalle dimensioni del mercato” sono state le parole di Jorgensen.“Nelle vesti di una delle più grandi aziende produttrici di software, abbiamo tutti i realizzatori dei diversi hardware che vengono da noi e provano a venderci i loro prodotti, o ci danno i development kit per farci costruire sopra dei software. Realizzeremo dei software per alcuni di essi, ma c’è da aspettare e vedere quanto sarà grande questo mercato [la realtà virtuale, ndr].””Penso che la realtà sia che, dal prossimo anno fino ai prossimi tre, servirà del tempo affinché si costituisca un mercato, e si vedranno usi alternativi per la realtà virtuale, che verranno prima del suo utilizzo nel gaming. Più nel lungo corso, tra cinque anni, penso che sicuramente si sarà formato un mercato, e sarà un altro modo emozionante di godersi i giochi” ha concluso Jorgensen.Siete d’accordo con lui? Pensate che ci vorranno almeno cinque anni affinché si costituisca un pubblico di giocatori in realtà virtuale?