Per oltre due decenni, un gruppo di modder dedicati ha lavorato instancabilmente per completare ciò che Bethesda aveva lasciato incompiuto in The Elder Scrolls 3: Morrowind. Il progetto Tamriel Rebuilt rappresenta uno degli sforzi più ambiziosi nella storia del modding videoludico, con l'obiettivo di ricreare l'intera provincia di Morrowind seguendo fedelmente lo stile e la filosofia degli sviluppatori originali dei primi anni 2000. Dopo aver rilasciato la nona espansione chiamata Grasping Fortune all'inizio dell'anno, il team si prepara ora a lanciare la decima: Poison Song.
La vera rivoluzione di questa nuova espansione risiede in una caratteristica che i fan attendono da quando il gioco originale uscì nel 2002. Per la prima volta, i giocatori potranno unirsi alla Casa Indoril, una delle grandi famiglie politiche di Morrowind rimasta inspiegabilmente fuori dalla portata dei giocatori nel titolo originale. Non si tratta di un dettaglio marginale: la Casa Indoril era quella del leggendario Indoril Nerevar, figura centrale nell'intera mitologia del gioco.
Nel Morrowind originale, Bethesda aveva permesso ai giocatori di affiliarsi a tre delle cinque grandi Case della provincia. C'era la Casa Hlaalu, orientata al commercio e favorevole all'Impero; la Casa Redoran, composta da guerrieri tradizionalisti; e la Casa Telvanni, costituita da maghi eccentrici noti per vivere in gigantesche torri-fungo. Mancavano all'appello proprio la Casa Indoril e la Casa Dres, quest'ultima tristemente famosa per la sua devozione ancora più fanatica alla schiavitù rispetto agli stessi Telvanni.
L'importanza narrativa di questa aggiunta non può essere sottovalutata. Gran parte della trama principale di Morrowind ruota attorno alla profezia secondo cui il protagonista sarebbe la reincarnazione di Nerevar stesso. Poter finalmente entrare nella casa del leggendario eroe crea una connessione tematica che molti consideravano una lacuna significativa nell'esperienza originale. Il fatto che ci siano voluti più di vent'anni per colmare questo vuoto testimonia sia la complessità del progetto sia la dedizione del team di modder.
Ciò che rende Poison Song particolarmente interessante non è solo l'aspetto nostalgico. La qualità della scrittura di Tamriel Rebuilt si è dimostrata nel corso degli anni all'altezza dello standard di Bethesda, con contenuti ricchi di quella mitologia esoterica che caratterizzava l'opera originale. I responsabili del progetto hanno confermato che i lavori procedono secondo i piani su tutti i fronti, e che il completamento dell'espansione è previsto nell'arco di pochi mesi.
La filosofia alla base di Tamriel Rebuilt è sempre stata quella di espandere il gioco rispettando rigorosamente lo spirito dell'epoca, quando gli sviluppatori di videogiochi potevano permettersi di creare mondi complessi e stratificati senza preoccuparsi eccessivamente della curva di accessibilità. Il risultato è un'esperienza che si integra perfettamente con il gioco base, tanto da risultare indistinguibile in termini di qualità narrativa e design.
Per chi conosce la saga di The Elder Scrolls solo attraverso capitoli più recenti come Skyrim o Oblivion, Morrowind rappresenta un'esperienza radicalmente diversa. Il gioco non guidava il giocatore per mano, non segnalava obiettivi sulla mappa con frecce lampeggianti, e richiedeva un'immersione profonda nella sua lore complessa. Tamriel Rebuilt mantiene esattamente questa filosofia, rendendolo un progetto di conservazione culturale tanto quanto un'espansione ludica.