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Nioh

La maturazione di Team Ninja

Autore della recensione: Vc3nZ_92

Cominciamo subito con la fatidica domanda: Nioh è un Souls-like? Secondo me nì, ma mi spiego meglio. Per me la nuova IP di Team Ninja è più un Ninja Gaiden post-Souls. Ovviamente, anche da questa frase, si capisce che i lavori di From Software hanno influenzato e ispirato i colleghi di Team Ninja, ma quello che voglio dire è che non è un Souls più action, bensì un action ‘ibridato’. La sottile differenza è ben più importante di come possa sembrare. Nioh ha le sue belle e importanti unicità, ergo, non chiamatemelo clone altrimenti. E’ vero, ci sono alcuni tratti molto familiari, tipici dei Souls-like in Nioh: il tempio simil-falò, le amrita/anime, le diramazioni con scorciatoie nelle mappe per dire i primi, ma preso il pad in mano capirete che il core dell’ultima fatica di Team Ninja si distacca di netto dal genere Souls-like.

Il Battle System è stratificato e complesso e permette a tutti di esprimere al meglio il proprio stile. 5 tipologie di armi, con 3 stance ciascuna, tecniche ninja, tecniche magiche, spiriti guardiani e l’importanza della tecnica del Ritmo Ki. Già così penso che abbiate capito come Nioh sia più ‘serio’ gameplaysticamente e molto più profondo: ecco, questo è il core di Nioh ed è questo che lo rende così unico. Nonostante tutte queste belle parole, gameplaysticamente c’è più di qualche meccanica grezza: alcune inutili, altre tediose, altre troppo superficiali. Insomma non tutto si incastra alla perfezione. C’è da dire però che il gioco risulta comunque quadrato e solido e queste criticità si notano di più proprio perché saltano più facilmente all’occhio in un quadro ottimo. Sto parlando della gestione del loot poco immediata, tutte le meccaniche di gameplay che ruotano intorno al Fabbro, etc. Tutte meccaniche che comunque bisogna approfondire nell’end-game per continuare a giocare bene (durante la prima run sono INUTILI), ma risultano studiate e realizzate male.

Come varietà pecca un po’ in tutto. Le mappe sono molto simili strutturalmente e visivamente, e non fanno gridare al miracolo, anzi, level design abbastanza elementare, per carità, funzionale, ma niente di eclatante, i nemici sono pochini (Yokai e umani), soprattutto in relazione alle tantissime missioni e ore di gioco (per quanto tutte le boss fight siano fighe, affrontare 3 o 4 volte lo stesso boss tra Missioni Principali, Secondarie e Crepuscolo non è proprio bello) e le musiche, ottime, però si ripetono di continuo (per farvi un esempio, ogni boss theme è legata a 2/3 boss).

Narrativa rimandata. La storia è stuzzicante, ma è raccontata malissimo. Inoltre le tante secondarie diluiscono troppo l’incedere dell’intreccio e fanno perdere interesse nel susseguirsi di eventi. Infine molti personaggi vengono presentati troppo superficialmente e i tantissimi nomi orientali non fanno altro che incasinare noi giocatori. Insomma la trama pare anche interessante, ma è veramente raccontata male.

Visivamente ha alti e bassi. Alcune nemici e location meritano davvero tanto, però ci sono anche cose bruttine da vedere. Insomma, direzione artistica promossa con debito. Poligonalmente non è molto pompato, ma ci sono alcune chicche come le luci dinamiche che fanno apprezzare un po’ di più il tutto. Come frame invece siamo su ottimi livelli. Con la modalità azione a 60 fps (c’è anche una modalità cinema a 30 fps che pompa la grafica) è un piacere da giocare. In alcuni punti cala, ma nulla che infici il proseguire.

Comparto sonoro più che buono. Doppiaggio in inglese e giapponese (a seconda dei personaggi che parlano) davvero ben fatto, musiche bellissime ed evocative, seppure, come detto, pochissime, e effetti sonori e ambientali ottimi.

Longevità strabiliante: il gioco, data la sua natura action è suddiviso in missioni. Tra Primarie, Secondarie e Crepuscolo il gioco ci inonda di missioni. Molti elementi, come detto sopra, le rendono uguali e ripetitive in alcuni punti ma fortunatamente pad alla mano è così assuefante che non darete molto peso a tutto ciò.

+ Battle System vario e profondo
+ I 60 fps della modalità azione
+ Longevità strabiliante
– Le meccaniche di ‘contorno’ sono poco rifinite
– Pecca di varietà

8.5

In definitiva, un ottimo gioco che non raggiunge per poco lo status di capolavoro a causa di un ‘contorno’ che non è all’altezza del Battle System nudo e crudo. Avrei potuto premiarlo, devo essere sincero, dato che mi ha davvero assuefatto e catturato, ma cercando di essere il più obiettivo possibile mi conservo il ‘capolavoro’ per il sequel… con queste basi è difficile sbagliare. Non vedo l’ora.