Recensione

New Gundam Breaker, i Gunpla sono tornati nella recensione del gioco

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

I Mobile Suit Gundam hanno spesso e volentieri invaso l’universo dei videogiochi, spesso con titoli in grado di far felici non solo i fan dei robottoni creati da Yoshiyuki Tomino nei lontanissimi anni ’70, bensì anche coloro i quali si avvicinavano al franchise per la prima volta in assoluto (ne è un valido esempio la vecchia serie dedicata a Dynasty Warriors: Gundam, nota in Giappone con il nome di Gundam Musou). Ora, il publisher Bandai Namco ha deciso ci insegnarci l’arte del modellismo con un titolo in cui saremo letteralmente chiamati a montare e smontare i nostri Gunpla (abbreviazione per “Gundam Plastic Model”) e farli combattere poi tra di loro in varie arene a tema. A differenza di Gundam Breaker 3, in grado di ottenere una notevole quantità di consensi da parte di critica e pubblico nella Terra del Sol Levante, si è optati per la conversione occidentale di New Gundam Breaker, titolo che purtroppo non va oltre le sue stesse ambizioni (o forse, semplicemente non è stato inquadrato dagli sviluppatori come un prodotto in grado di averne). Scopriamo quindi cos’è andato storto nell’ultima iterazione dei leggendari Mobile Suit (in versione miniaturizzata) su console PlayStation 4.

Come avrete intuito leggendo l’incipit alla recensione, quello che di primo acchito sembrerebbe essere un gioco dedicato ai mecha giapponesi più famosi del mondo, non è in realtà un gioco sui mecha, ma bensì un titolo basato sui modellini dei Mobile Suit. I protagonisti di New Gundam Breaker sono proprio i Gunpla, modellini collezionabili (e combinabili) la cui mania è esplosa in Giappone ormai da diverso tempo, per poi approdare anche in occidente (in maniera decisamente meno impattante). New Gundam Breaker si fonda proprio su questo concetto: potremo infatti assemblare un numero pressoché immenso di Gunpla per poi lanciarlo nella battaglia contro altri modellini. Letta così, non sarebbe neppure troppo male, se non fosse che New Gundam Breaker ha di sbagliato proprio l’ossatura di fondo. Innanzitutto, la storia: nei panni di uno studente della Gunbre High School, una vera e propria accademia dove si impara a costruire e collezionare Gunpla (no, nella realtà non esiste nulla del genere, spiacenti), dovremo farci strada attraverso un’avventura molto simile alle tradizionali visual novel giapponesi, in cui saremo chiamati a interagire con gli altri studenti e stando attenti al cosiddetto Consiglio Studentesco che, poco sorprendentemente, non ci aiuterà di certo nel corso delle varie battaglie.Come avrete intuito da soli, la narrazione del gioco Bandai Namco è abbastanza inconcludente, non andando ad affrontare nessuna tematica particolarmente complessa o tratteggiando personaggi dotati di carisma o motivazioni personali convincenti. Tutto serve da semplice background per le varie di fasi di montaggio e costruzioni dei nostri Gunpla, prima ovviamente di testare le loro capacità sul campo. Ed è qui che New Gundam Breaker dovrebbe giocare le sue carte migliori, non riuscendoci pienamente: in vari scontri a squadre, tre contro tre, piloteremo il nostro modellino in una serie di battaglie che ricorderanno tantissimo la serie musou omonima dedicata ai Mobile Suit, con un risultato finale che le renderà purtroppo solo una pallida imitazione. Compito primario (non sempre, visto che a volte sarà necessario ottenere semplicemente il punteggio più alto) sarà fare a pezzi – letteralmente – i nostri avversari, entrando poi in possesso dei componenti lasciati sul campo (ve ne saranno vari livelli, ovviamente divisi per pregio e funzionalità, siano esse di attacco o difesa). Oltre a risultare spesso e volentieri piuttosto brevi, le varie battaglie tra Gunpla mancano decisamente di mordente e tendendo a rassomigliarsi fra di loro, oltre a non essere né particolarmente impegnative né soddisfacenti dal versante prettamente ludico (anche per via di un lock-on del nemico realmente frustrante). 

 
Anche la parte adibita alla personalizzazione dei nostri Mobil Suit miniaturizzati, ovvero la cosiddetta sezione laboratorio, è particolarmente ricca di opzioni e orpelli al fine di farci costruire il nostro Gunpla ideale, al di fuori degli equipaggiamenti di rito che posso spaziare da abilità per il volo ad altre legate al combattimento corpo a corpo: potremo infatti decidere colore e manifattura della scocca del nostro Mobile Suit, scegliendone colore, eventuali adesivi da applicare e molto altro ancora. Insomma, nel menu Attrezzatura c’è da perderci un bel po’ di tempo su questo potete starne certi. E se dal punto di visivo i vari mecha non sono affatto male, ricalcando in tutto e per tutto quelli originali creati da Tomino, di convesso è impossibile non lamentarsi di un comparto tecnico a malapena accettabile: improvvisi e inspiegabili cali di frame rate, collisioni da dimenticare e frequentissimi lag nei comandi. Anche le arene non brillanto per numero e fattura, tra riproduzioni di location ben note agli amanti della serie, circondate da sedie, tavolini e scrivanie a misura di bambino, neanche fossimo in un lungometraggio della serie di Toy Story. A nulla è servita la corposa patch uscita al day one, visto e considerato che ad oggi nulla sembra essere cambiato (e ci auguriamo che in tal senso si intervenga presto e in maniera decisa e risoluta).
Una ben poco sorprendente modalità multigiocatore permette di giocare a delle battaglie in rete piuttosto anonime e senza particolari guizzi, atte a farci dimenticare probabilmente la durata davvero esigua della campagna principale, ampiamente sotto le dieci ore per giungere alle battute finali. Insomma, nel caso foste appassionati irriducibili dell’universo di Gundam e di tutto ciò che gli ruota attorno, sappiate che questo titolo metterà a dura prova la vostra pazienza, attraverso un vero e proprio campo minato di difetti e imperfezioni atte a scoraggiare anche il giocatore più smaliziato. 

Il fascino dei Mobile Suit è indiscutibile

La parte dedicata alle costruzioni è tutto sommato divertente

Narrativamente anonimo

Gameplay ridondante e privo di appeal

Tecnicamente piuttosto blando

6.0

Convinti di avere tra le mani un gioco che superasse in tutto e per tutto il suo predecessore, New Gundam Breaker si è purtroppo rivelato un clamoroso passo falso. Partendo dalla incomprensibile trama di fondo – neppure troppo appassionante, persino per il fan sfegatato – passando per un gameplay marchiato da una ripetitività asfissiante, il nuovo titolo dedicato ai celebri Mobile Suit non fa nulla per farsi apprezzare, se non proporre stancamente meccaniche trite e ritrite e qualche timida buona idea legata alla costruzione dei nostri mecha preferiti. Considerando che neppure dal punto di vista tecnico il gioco riesce a sollevarsi da una sufficienza raggiunta per il proverbiale rotto della cuffia. Un vero peccato, considerando la bontà del concept di fondo.

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6