La piccola software house TinyBuild ha perso $450.000 a causa del grey market

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Brutte notizie per TinyBuild, la piccola software house autrice di giochi come Punch Club, piratatissimo nei mesi scorsi. Con un post sul suo sito ufficiale, la compagnia ha infatti puntato il dito contro il sito G2A, accusato di grey market, dove è possibile trovare chiave non autorizzate dei suoi titoli a prezzi praticamente stracciati. Peccato che, degli incassi, nemmeno un dollaro finisca nelle tasche degli sviluppatori. “Con l’abbondanza di key presenti nei bundle, su G2A puoi vendere quelle che non vuoi, e incassarci qualcosa” hanno spiegato sul blog. Il problema, però viene quando le chiavi entrano in un circolo vizioso illegale, ossia quando, utilizzando carte di credito rubate, si acquistano bundle a centinaia, per poi rivendere a prezzi stracciati le key dei singoli giochi su G2A.L’impatto che questi procedimenti illegali hanno sulle finanze di una software house è davvero spaventoso: nel caso di TinyBuild, la vendita dei suoi giochi su G2A ha fruttato $197.000 circa, ma al normale costo di listino, e non a quello da grey market, sarebbero stati $450.000.Gli sviluppatori hanno quindi contattato direttamente G2A, ottenendo come risposta che “il problema a cui fai riferimento riguarda chiavi che voi avete già venduto. Sono i vostri partner che vendono le chiavi a G2A, dopo averle comprate direttamente da voi. […] Posso dirti che non ti daremo nessun compenso. Se pensi che questi codici siano fraudolenti o provengano da carte di credito rubate, sarei ben felice di indagare, ma per farlo servirebbe che voi di TinyBuild lavoraste con G2A. […] Ti sorprenderesti a scoprire che non c’è niente di fraudolento, si tratta solo dei tuoi partner che stanno facendo ciò che sanno fare meglio – vendere chiavi. E’ solo capitato che le vendessero su G2A.” Come spiegato da TinyBuidl, la richiesta si riassume quindi nel fatto che “secondo G2A sono i nostri partner di distribuzione che ci stanno raggirando, rivendendo le key su G2A. Inoltre, loro non ci aiuteranno se non lavoreremo con loro. Non otterremo nessun compenso, e si aspettano che tagliamo i prezzi dei nostri retail partner (Steam compreso), in modo da poter competere con i rivenditori non autorizzati.”La questione è decisamente spinosa, e danneggia ovviamente la salute della software house. Dopo delle ricerche, il team assicura che i suoi partner (Humble Store, BundleStars, IndieGameStand, IndieGala) non stanno vendendo le key su G2A, e che quindi sono affidabili in caso vogliate acquistare una copia dei loro giochi.Potete leggere il post completo al link in calce.