Un leak ha appena svelato L.A. Noire - Part 2?

La colonna sonora del gioco è misteriosamente apparsa su YouTube, prima di venire rimossa

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Non siamo nuovi a casi in cui, mentre software house e publisher si tengono il più abbottonato riserbo in merito ai giochi che hanno in produzione, si assiste poi a leak incontrollati di informazioni che fanno di fatto saltare il banco. Potrebbe essere anche il caso di L.A. Noire – Part 2 – sarebbe questo il titolo del nuovo poliziesco di casa Take-Two, dopo il primo episodio confezionato dal Team Bondi.

Se, come novelli Cole Phelps, state premendo con veemenza sul tasto “dubita”, vi segnaliamo che a rivelare la presunta esistenza del gioco sono stati i canali tematici di YouTube – che di solito riassumono in automatico, similmente a quanto fanno i canali (che rispondono però agli upload dell’utente che li gestisce) contenuti nuovi che hanno attinenza tra loro.

Tra questi canali è comparso proprio l’argomento L.A. Noire Part Two, con riferimento al fatto che la lista di brani “autogenerata da YouTube” sia stata fornita da Take-Two Interactive – publisher del gioco. Da notare anche i riferimenti al 2020: dobbiamo aspettarci qualche sorpresa dalla compagnia statunitense, soprattutto in chiave next-gen?

Attendiamo impazientemente di scoprirlo e riferirvelo sulle nostre pagine. L.A. Noire uscì originariamente nel 2011 e mise i giocatori nei panni del detective Cole Phelps, che doveva districarsi tra casi di cronaca nera di tutti i tipi – in un dopoguerra spietato e ricco di discriminazioni di ogni genere. Il titolo venne accolto in modo estremamente positivo dalla critica e suscitò l’interesse del pubblico soprattutto per l’uso delle meccaniche investigative, che consentivano di prendere in analisi le espressioni facciali dei sospettati per capire chi mentisse e chi no e arrivare alla giusta conclusione dei casi.

L.A. Noire divenne però anche tristemente noto per i problemi di crunch a cui fu costretto Team Bondi, che già all’epoca sollevarono più di una perplessità sulla gestione dei ritmi di lavoro all’interno dell’industria.

Fonte: ResetEra