Kojima: "pensavo di aver perso tutto" dopo l'addio a Konami

"Pensavo di aver perso tutto, ma ho scoperto che avevo invece tante connessioni. Come le persone in Sony, Norman [Reedus], Geoff [Keighley]"

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a cura di Paolo Sirio

Hideo Kojima ha avuto una separazione molto brusca da Konami pochi anni fa, che è già diventata leggenda per gli appassionati non solo di questo personaggio ma dei videogiochi in genere.

In occasione del panel tenuto al Tribeca Film Festival, Kojima è tornato sull’argomento, spiegando quei mesi drammatici in cui pensava di “aver perso tutto”.

“Creavo giochi da 30 anni ed ero molto convinto della mia capacità di creare giochi, ma non avevo nulla con cui iniziare. Dovevo partire da zero. Niente ufficio, niente staff, niente materiali o cose su cui lavorare, niente macchine”, ha raccontato.

“Pensavo di aver perso tutto, ma ho scoperto che avevo invece tante connessioni. Come le persone in Sony, Norman [Reedus], Geoff [Keighley]. Volevo davvero riconnettermi con queste persone che pensavo fossero molto importanti”.

Il padre di Metal Gear ha precisato che il processo è stato comunque “molto difficile” ma anche che “ho capito lentamente di non aver perso niente. Non è stato molto difficile, sono stato molto fortunato perché avevo tutte queste connessioni…”.

Nello stesso panel, si è parlato diffusamente di Death Stranding, con tanti dettagli forniti dallo stesso creatore e l’apertura ad un nuovo trailer nel giro di un mese.

Il Tribeca Film Festival è stato anche l’occasione per Kojima di realizzare un suo sogno nel cassetto, ovvero incontrare Robert De Niro e scattare una foto con lui.

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