Judgment, il producer non ci sta dopo l'interruzione della vendita

L'arresto di Pierre Taki ha fatto correre ai ripari SEGA, ma il producer di Judgment esprime il suo disappunto

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Immaginate di lavorare per mesi e mesi a un progetto a cui tenete particolarmente. Fatto? Ecco, ora immaginate che quello stesso progetto venga rimosso dal mercato perché una delle persone che hanno collaborato alla sua realizzazione ha commesso degli errori davanti alla Giustizia e pagherà di conseguenza.

È più o meno questa la situazione di grande frustrazione che stanno vivendo gli sviluppatori di Judgment, lo spin-off della serie Yakuza che, come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, ha visto la sospensione della sua vendita dopo l’arresto di Pierre Taki.

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Il cantante e attore, che interpreta uno dei protagonisti del gioco, è accusato di detenzione e consumo di cocaina e in Giappone non è un crimine preso molto alla leggera. Per questo motivo, SEGA ha deciso di dissociare subito il suo nome da quello dell’artista, arrivando addirittura a interrompere la vendita di un titolo che era oramai disponibile sul mercato di casa dallo scorso dicembre.

Mentre rimane ancora da scoprire cosa ne sarà della release occidentale attesa per giugno, il producer Daisuke Sato ha affidato a Twitter tutto il suo rammarico. A causa dell’accusa a Taki, infatti, l’opera di un intero team di sviluppo sta venendo di fatto condannata all’oblio. Una situazione a cui Sato-san non intende sottostare.

Nel suo tweet, il produttore scrive che «non lascerò che le cose vadano come se il gioco non fosse mai esistito» e anticipa che «farò in modo che il gioco risorga». Vedremo quali mosse Sato proverà e se ci sarà modo di convincere SEGA a tornare sui suoi passi — al di là dell’accettare solo, magari, che trascorra del tempo affinché la questione si “raffreddi” davanti all’opinione pubblica.

I guai di Taki davanti alla Legge hanno coinvolto anche Kingdom Hearts III, che si sta già preparando a introdurre un nuovo doppiatore per Olaf, così da dissociarsi dall’artista che lo aveva interpretato in un primo momento.

Fonte: Twitter