Itagaki sicuro: Devil's Third è la nuova frontiera dei third person shooter

Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Oggi è scaduto l’embargo per le anteprime della campagna single player di Devil’s Third, la nuova (trashissima) esclusiva Nintendo Wii U nata dall’estro di Tomonobu Itagaki, ed il nostro Pregianza vi ha parlato a modo suo delle impressioni che il gigantesco e tatuatissimo Ivan gli ha suscitato. Se ancora non lo avete fatto, potete leggere a questo link il suo articolo gioco alla mano. Il magazine nipponico Famitsu si è quindi messo in contatto proprio con Itagaki, ottenendo alcuni commenti sulla sua nuova opera. Secondo il producer, l’avventura di Ivan rappresenta in qualche modo la nuova frontiera dei third person shooter. Vi riportiamo qui sotto alcuni scorci delle sue dichiarazioni.“Potete godervi il multiplayer anche senza giocare il single-player. Il single-player, però, è pieno di cose da Itagaki” ha spiegato, “quindi vi consiglio di provarlo. Per rendere godibile sia il multi che il single, è servito adoperarsi molto sulla quantità e la qualità. Devil’s Third è costituito da queste due parti. Ecco perché abbiamo impiegato tanto tempo.”“Appena divenni indipendente e mi domandai cos’altro avrei potuto creare, avevo un profondo desiderio di sfidarmi a realizzare nuove cose. Così ho deciso di creare uno shooter completamente nuovo, utilizzando le abilità che ho appreso realizzando giochi action e giochi di combattimento – quindi anche i fan di Ninja Gaiden e di Dead or Alive potrebbero voler giocare [Devil’s Third].””Non volevo tradire i fan, né che le persone rimanessero deluse dalla loro impaziente attesa. Questo gioco è il frutto di tutto il lavoro degli sviluppatori, quindi spero davvero che possiate giocarci. Credo che il gioco sia un punto di svolta per l’industria, e che possa portare gli shooter ad un nuovo livello” ha concluso Itagaki.La sua fiducia nel progetto, insomma, è assolutamente cieca. E la natura Anni Ottanta e decisamente trash delle vicende di Ivan sta seriamente rischiando di divenire un cult.