Intervista a Todd Howard: Skyrim su Switch, il prossimo Elder Scrolls, Fallout 4

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Todd Howard, di Bethesda
, si è concesso al sito Glixels per rispondere a diverse domande sulla sua carriera e sui giochi passati e futuri della compagnia statunitense, discutendo tra gli altri del prossimo The Elder Scrolls, dell’arrivo di Skyrim
su Nintendo Switch—di fatto confermato—e dei lavori su Fallout 4. In merito al senso di libertà che la compagnia cerca sempre di rendere un elemento cardine dei suoi giochi, Howard ha spiegato che “proviamo sempre a concedere una grande libertà. I giochi di ruolo sono un genere in cui puoi essere qualsiasi cosa. Non ci sono momenti in cui devi dire ‘oh, è un gioco di ruolo, non posso fare quello’. Nei nostri giochi, si può fare tutto. Certo, non puoi fare il mercante, ma ci sono dei perk per le abilità che ti consentono di investire nei negozi, oppure puoi barattare le cose con l’oro, o magari persuadere le persone.”Per quanto riguarda il suo stile di gioco preferito, invece, Howard ha rivelato che “sono uno che gioca a ritmi lenti. Mi piace perdermi nello scenario. Quindi mi siedo e guardo i raggi di sole, colgo i fiori, parlo con tutte le persone.”L’intervistatore ha anche chiesto ad Howard quale mod realizzata dai fan vorrebbe aver fatto lui, per includerla direttamente nel gioco: “ce ne sono alcune davvero semplici di fronte alle quali ti dici ‘duh, dovevamo fare noi questa cosa’. Ce n’è una, ad esempio, che aggiunge gli indicatori per il viaggio rapido quando hai una casa di proprietà. È una roba da dieci minuti, che avremmo dovuto fare. Un’altra mod molto popolare rende le città aperte, in modo che puoi semplicemente camminare verso di loro per entrarci. Noi non lo abbiamo fatto, originariamente, per motivi tecnici legati a Xbox 360 e PlayStation 3. Ce ne sono anche altre, che ci piacciono, legate al bilanciamento del gioco. Se, apparentemente, sembra che lo rendano più difficile, è anche vero che lo rendono più interessante per le persone che ci hanno giocato tanto.” L’intervistatore ha quindi virato su giochi come Dark Souls e The Witcher, chiedendo a Howard cosa pensa di titoli in cui il giocatore viene punito o, a volte, insultato dal mondo di gioco. Howard ha ricordato un aneddoto divertente: “credo che entrambi questi giochi siano belli. Quando il mondo di gioco fa dei commenti su di te, noi cerchiamo di fare riferimento al giocatore il più possibile, perché è una cosa che dà sempre sensazioni positive. Ma va molto bene anche l’opposto. Mi ricordo quando giocai l’originale Deus Ex, ero in un livello e finii in uno scontro. Queste due guardie mi uccisero e una disse all’altra una cosa che non ricordo esattamente, ma era tipo ‘andiamocene a pranzare’. Mi arrabbiai tantissimo perché il combattimento in cui ero morto per loro era stato così insignificante! Raramente mi sono arrabbiato di più, me lo ricordo ancora. Doveva essere dieci o dodici anni fa. Ricaricai la partita. ‘Ora li uccido, questi stro*zi’.”In merito alla realizzazione di giochi di dimensioni generose come i The Elder Scrolls, Howard ha fatto sapere che non c’è mai un director che sa, da solo, tutto quello che concerne il gioco: “ci sono tre o quattro di noi e, mettendoci insieme, si ha la visione d’insieme del gioco. Non c’è una persona che sa tutto quanto. La cosa che faccio più di tutti gli altri è chiedermi ‘qual è il tono del gioco? Come scorre?’. In questo modo, quando ti siedi a giocare, non si ha la sensazione di trovarsi di fronte a dodici videogiochi diversi, ma tutto viene bene insieme.”Per quanto concerne il gameplay action-oriented di Fallout 4, Howard ha fatto sapere che i numerosi combattimenti non sono stati intenzionali: “non lo abbiamo fatto intenzionalmente. Quando Fallout 4 ti offre delle quest, probabilmente ce ne sono di più che ti dicono ‘vai ad uccidere questo tizio’, perché ci sono più cose casuali. Non era un nostro obiettivo intenzionale, puntare di più sui combattimenti.” Si è parlato anche del futuro di Bethesda, con l’intervistatore che ha chiesto ad Howard se intende continuare a firmare Fallout e The Elder Scrolls per tutta la vita: “in alcuni aspetti, sì, sono mondi che amiamo davvero tanto. Sarei triste se smettessimo. Vogliamo anche occuparci di altre cose, ma questi mondi sono qualcosa che è parte di ciò che sono. Poi, produciamo anche piccoli giochi, come Fallout Shelter. Ci sono anche altri giochi mobile che stiamo tenendo d’occhio, dove potremmo provare delle cose che non faremmo nei giochi più importanti.”Howard ha quindi confermato che sono in lavorazione nuovi giochi mobile, dopo il successo di Fallout Shelter.Quando l’intervistatore ha chiesto ad Howard cosa pensa di Nintendo Switch, le parole sono state al miele: “la adoro. Ci ho giocato e, ve lo dico, forse questa cosa potrebbe essere sotto NDA. Si è trattato di una delle demo migliori che abbia mai visto. Probabilmente, la migliore. È stato all’E3.” Quando il giornalista ha chiesto se si trattava di un gioco first-party, Howard ha spiegato che “intendo la console in sé. Credo che Nintendo stia facendo una cosa davvero intelligente, la supporteremo sicuramente. È la prima volta che facciamo qualcosa su Nintendo, a meno che non conti la vecchia roba su NES.”Il collega ha quindi chiesto come sarà giocare a Skyrim anche fuori casa e Howard ha di fatto confermato che il gioco si farà, nonostante Bethesda avesse rimandato l’annuncio dicendo di non avere ancora nomi di giochi da fare: “si tratta dello stesso gioco, sia che si giochi sulla TV sia che si tratti dell’altro schermo.”Infine, Howard ha parlato del futuro The Elder Scrolls VI, invitando nuovamente i fan ad armarsi di parecchia pazienza: “per ora non lo chiamerei un grosso progetto attivo. Ce ne sono altri di cui ci stiamo occupando. Sappiamo che è molto importante per i nostri fan, quindi dobbiamo stare molto attenti alle aspettative. Sicuramente, è un gioco che faremo, un giorno. Potrei anche mettermi qui seduto e spiegarti esattamente come lo vorremmo.”Per l’interessante intervista completa, vi rimandiamo al link disponibile in calce.