Ian Bell, autore di Project CARS, si scaglia contro EA: volevano fregarci, non ho nessun rispetto per loro

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Se c’è una cosa di cui siamo certi, è che Ian Bell, quando decise di dare i natali a Slightly Mad Studios, decise accuratamente il nome, perché lo è davvero, leggermente inferocito.In questi giorni l’autore di Project CARS è particolarmente attivo su YouTube, dove ieri potrebbe anche aver svelato che il suo team sta lavorando ad un videogioco dedicato a Fast and Furious. Lo sviluppatore ha poi concesso una sessione Q&A allo stesso YouTuber, parlando dei suoi trascorsi non proprio felicissimi sotto Electronic Arts e non risparmiando nemmeno mezza parola. «Realizzammo un gioco chiamato Need for Speed: Shift, poi uno chiamato Shift 2. Allora, EA venne da me e mi disse ‘ti daremo 1,5 milioni se accetti di non parlare con nessun altro publisher. Ti daremo questi soldi e faremo Shift 3‘. A quel punto dissi che andava bene, era un’ottima proposta. Ci siamo presi 1,5 milioni, ho pagato i ragazzi del team, ho dato parecchi bonus, e due settimane prima del via dello sviluppo, Shift 3 venne cancellato. Senza nessun preavviso. Ci hanno semplicemente detto ‘non si fa più’» ha spiegato Bell.«A quel punto eravamo in guai seri, perché non ci restava niente, eravamo finiti. Hanno letteralmente distrutto la nostra compagnia. Hanno provato ad ucciderci, e perfino a rubare la nostra tecnologia. Hanno provato a fot*erci, non ci sono molti altri modi di dirlo. Non proviamo nessun affetto per Electronic Arts.»Non contento, Bell ha ulteriormente rincarato la dose, puntando il dito precisamente contro Patrick Soderlund e aggiungendo che quelli di EA «sono dei pezzi di me*da.»Viste le sue parole, non ci rimane che attendere una risposta ufficiale da parte di EA di fronte a queste accuse così dirette da parte di Ian Bell.Fonte: DSOG