Recensione

iBlast Moki

Avatar

a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Spesso, soprattutto nel mondo dei videogiochi, i concept più semplici sono stati anche quelli di maggior successo. Se pensiamo al primo Donkey Kong, a Tetris, a Bust – a – Move, non possiamo non associare delle idee tanto brillanti quanto elementari con dei successi internazionali, giochi amati, indifferentemente, tanto dall’utenza giapponese quanto da quella occidentale. Fatte le debite, e dovute, proporzioni, iBlast Moki, esordio del team di sviluppo Godzillab su App Store, tenta di percorrere questa stessa strada, fregiandosi di una meccanica di gioco davvero ridotta all’osso, di tenere creaturine da aiutare e di tanto, tanto (anche troppo) avanzamento per tentativi. Tenetevi pronti a spremere le meningi, gente!

C’est plus facile!Lo scopo del gioco è presto detto: in un mondo teneroso, che ricorda da vicino quelli del recente Soosiz e dei due Rolando, ma ancora più stilizzato, dovremo condurre degli esseri circolari dotati di occhi sproporzionati (in pieno stile orientale) all’interno di una spirale rossa, che li trasporterà al livello successivo.Per spostarli, però, non ruoteremo il mondo intorno a loro (come per il già citato Soosiz o un qualsiasi Locoroco), ma ci serviremo di piccole bombe, piazzandole a piacimento (anche a mezz’aria) nel punto che riterremo opportuno per far sì che la loro deflagrazione faccia saltare, direttamente o di sponda, i colorati Moki nella spirale rossa.Quasi troppo semplice per essere divertente. E invece il gioco funziona, eccome, anche perché la semplicità dei primi livelli, che fungeranno da tutorial, lascerà presto spazio ad un livello di sfida per nulla amichevole, aumentato da bombe a tempo, design dei livelli sempre più contorto e un maggior numero di Moki da portare al livello successivo con un numero di bombe predeterminato.

Riprova, sarai più fortunato…I primissimi minuti di gioco ci avevano fatto pensare ad un capolavoro assoluto, qualcosa che rinverdisse davvero i fasti del Tetris presente sul primo Game Boy: la fisica del gioco è estremamente curata, e risponderà diversamente a seconda del terreno che i piccoli esseri multicolore avranno sotto di loro, che sia erba, acqua o fango, ampliando il ventaglio delle possibilità che seguono l’esplosione. Come tutti i puzzle game riusciti, poi, il gioco ha quella capacità intrinseca di portarci a fare la classica “ultima partita che poi devo smettere”, portandoci, in men che non si dica, a terminare la prima quindicina di livelli.Ottima anche la possibilità di creare le proprie mappe, che dona un fattore rigiocabilità virtualmente infinito alla produzione, e ottima anche la longevità di base, che, con i suoi oltre settanta livelli, costituirà un investimento altamente produttivo, a fronte dei soli 1,59 euro di costo dell’applicazione.Ma allora perché il voto non raggiunge vette di eccellenza?Essenzialmente per due motivi: troviamo che, in un gioco così essenziale (come contenuti ma anche come realizzazione tecnica) un buon accompagnamento audio sia fondamentale nel decretarne il successo e aumentare la dipendenza generata nel giocatore.E, sotto questo punto di vista, iBlast Moki delude, offrendo musichette orecchiabili ma che presto stancheranno, rendendo ben accetta la possibilità di silenziare il proprio melafonino durante le partite.Secondariamente, abbiamo trovato eccessiva la natura “trial and error” del titolo, che, a differenza di altri puzzle game disponibili per iPhone, non genera casualmente gli scenari, ma propone sempre lo stesso pattern per ogni livello: in altre parole, appena la curva di apprendimento comincerà a farsi più ripida, vi troverete e tentare decine di volte lo stesso livello, fino al naturale esaurimento delle possibilità, che vi porterà a passare al quadro successivo più per inerzia che per bravura. Un peccato.

Essenzialità tecnicaDavvero poco da segnalare a livello tecnico, detto che il comparto audio è accettabile ma non costituisce quel “quid” in più capace di fare la differenza, soprattutto in ambito puzzle game.La grafica è colorata e carina, ma non è di certo qui che il motore del nostro iPhone ci mostra i muscoli. Sufficienza meritata, ma nulla di più.Bene, benissimo invece la longevità, che, come accennato, vi terrà incollati allo schermo a lungo, sempre che non vi annoi eccessivamente il progredire per tentativi.

– Concept intrigante

– Fisica ben implementata

– Buon editor, come se non bastassero settanta livelli!

– Abuso del “trial and error”

– Sonoro sottotono

7.4

iBlast Moki è e rimane un ottimo puzzle game, uno dei più freschi e divertenti che potrete accaparrarvi per meno di due euro. Ci abbiamo giocato a lungo, ben oltre le ore richieste dal test per questa recensione, e questo è sicuramente indice della qualità della produzione.

Eppure, proprio andando avanti, livello dopo livello, abbiamo trovato la pecca peggiore del gioco, l’abuso reiterato della possibilità di accedere al quadro successivo per il completamento delle varianti possibili piuttosto che per un colpo d’occhio particolarmente geniale. Se questo non vi spaventa, e se siete pronti a giocare rinunciando all’accompagnamento musicale, l’ultima fatica di Godzillab è decisamente il gioco che fa per voi.

Voto Recensione di iBlast Moki - Recensione


7.4