Recensione

.hack Part 2 - Mutation

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a cura di Ulisse

Molti avranno guardato con scetticismo a Bandai quando, oltre due anni fa, iniziò la serializzazione di Hack, un progetto tanto ambizioso quanto rischioso, che aveva il sapore di un esperimento solo ed esclusivamente per il Giappone. A distanza di moltissimi mesi, è ormai innegabile che l’originale progetto abbia dato i suoi frutti, in ambito economico, critico e innovativo, frutti che finalmente possiamo raccogliere anche in Italia. Ma cos’è Hack, in cosa consiste la sua originalità? Hack è un videogioco suddiviso in quattro capitoli, ma è anche un cartone animato, una serie di OAV e un fumetto. Per la prima volta il giocatore non interpreta il personaggio di un videogioco, bensì un altro giocatore, questa volta virtuale, che lotta e dialoga all’interno di un gigantesco Gioco di Ruolo on line “The World”: una simulazione nella simulazione che lascia spazio a situazioni contorte e affascinanti.

Di nuovo al punto di partenza…Poiché la maggior parte di coloro che si avventureranno alla scoperta del mondo di questo Hack Mutation presumo abbiano già terminato il primo episodio della serie, consiglio loro di non cancellare per nulla al mondo il preziosissimo salvataggio di Hack Infection se non vogliono perdere tempo prezioso: grazie ad esso, infatti, è possibile incominciare questo nuovo episodio già dotati di tutte le abilità acquisite nel primo capitolo. Per coloro i quali, di converso, decidono di tuffarsi per la prima volta nel misterioso universo di Hack, niente paura, ci sono tantissimi dungeon dove poter ampliare le proprie conoscenze ed incrementare i propri poteri: prima di affrontare il viaggio nel mondo di “The World” dovrete per forza incrementare le vostre capacità con lunghe e noiose esplorazioni nei dungeon inferiori, poiché i mostri che affronteremo saranno già da subito molto potenti, in quanto pensati per un giocatore che abbia già portato a termine il primo capitolo.Immergendoci in questo secondo episodio, ritroviamo i nostri personaggi proprio dove li avevamo lasciati, in una situazione molto difficile da fronteggiare. Kite e BlackRose sono alle prese con delle verità da scoprire sul modo di The World, che ha causato il coma di parecchi giocatori; i poteri di Kite hanno attirato l’attenzione degli Amministratori di sistema, infastiditi dal comportamento investigativo dei due, che li hanno richiamati cercando di convincerli a rinunciare alla loro missione ma, grazie al provvidenziale intervento di Helba, una misteriosa hacker, il loro piano è saltato. Kite e BlackRose allora si sono messi al servizio di Lios, uno degli Amministratori, per investigare sul grado di infezione che ha colpito il Server e, soprattutto, entrare in quelle aree protette vietate ai normali utenti del gioco, sfruttando il potere dell’hacking dei portali. Ovviamente in questa avventura Kite non è solo accompagnato dai suoi vecchi amici ma da altri nuovi che incontrerà durante il suo percorso e potrà inoltre muoversi in altri luoghi oltre che nei vecchi.

GiocabilitàLa giocabilità di questo titolo è identica al quella del primo episodio: controlleremo direttamente solo il nostro protagonista, che diventa via via sempre più potente col procedere delle missioni e dei livelli. Il vero difetto di Hack è il modo in cui si svolgono i combattimenti: i personaggi possiedono un attacco fisico e vari attacchi a distanza, il primo si attiva semplicemente premendo un tasto, mentre per gli altri, così come per dare ordini al proprio party o per usare oggetti magici, è necessario accedere a un menù. In breve il gioco diventa estremamente ripetitivo nelle fasi di combattimento in mischia e ben presto, data la scarsa potenza degli attacchi fisici, lascia presto il posto al ricorso indiscriminato ad incantesimi ed oggetti magici, il cui utilizzo però rallenta ulteriormente l’azione e praticamente si finisce a passare più tempo a scorrere i menù piuttosto che combattere.

Proprio come un gioco on lineUna volta entrati in The World è possibile partecipare ai forum o scambiare e-mail con gli altri partecipanti al gioco. Si tratta di una struttura decisamente originale e interessante, che però presenta qualche punto debole. Innanzitutto l’illusione di avere a che fare con un gioco di ruolo on-line è molto ridotta: The World possiede un sistema di messaggistica interno basato su forum e su mail private ma, ovviamente, poca o nessuna libertà è lasciata al giocatore nella creazione di nuovi messaggi.Ciononostante è divertente scorrere le istruzioni del gioco come se si trattasse di informazioni lasciate da utenti più esperti che mettono a disposizione i propri suggerimenti, e anche cercare gli indizi utili nella prosecuzione dell’avventura tra le e-mail pubblicitarie o nei vari forum dedicati ai vari aspetti del gioco.

Grafica e sonoroSenza dubbio la grafica di Hack non lo eleva nell’olimpo dei giochi più blasonati: protagonisti stile anime (il design è sempre di Sadamoto, l’autore di Nadia ed Evangelion) ma appena abbozzati e non curati nei particolari, scenari che lasciano a desiderare e l’assurdo modo in cui i personaggi corrono da una parte all’altra dello schermo, quasi si trattasse di una folla impazzita… ma dobbiamo tener conto che questo è un titolo uscito in Giappone già da un paio d’anni.Il sonoro è ben curato, i doppiaggi sono abbastanza buoni a parte piccole imperfezioni, ed anche gli altri suoni sono stati ben realizzati, possiamo quindi assegnare anche al sonoro un voto sicuramente superiore alla sufficienza.

LongevitàIl titolo non può assolutamente essere definito ripetitivo poiché, fortunatamente, il gioco nel gioco è abbastanza ampio e grazie a un sistema di generazione dei livelli, basato su parole chiave, e ai dungeon random, è possibile anche solo esplorarlo per diverso tempo lasciando da parte la trama principale.

– Buona trama

– Dungeon ben congegnati

– Componente tecnica scarsa

– Modello di combattimento ripetitivo

7.5

Un gioco nel gioco, un viaggio in un mondo virtuale all’interno di un altro mondo virtuale,

Hack è un interessante esperimento parzialmente penalizzato da uno schema di gioco rigido e ripetitivo; la trama è abbastanza interessante e ravvivata dai dungeon che ci permettono di esplorare il gioco quasi sino all’infinito ma la componente tecnica non è all’altezza dell’idea di base.

Voto Recensione di .hack Part 2 - Mutation - Recensione


7.5