Come svelato su Twitter da diversi sviluppatori, il negozio online di CD Projekt non ha però informato i creatori dei titoli interessati, per forza di cose, da questo cambiamento.
“Gli sviluppatori (almeno gran parte di noi) non vengono mai consultati quando Steam o GOG fanno cambiamenti fondamentali ai loro servizi”, ha spiegato Ragnar Tornquist, autore di Draugen. “Vendono i NOSTRI giochi. Fanno soldi dai NOSTRI giochi. Perché non abbiamo voce in capitolo sul modo in cui i NOSTRI giochi vengono venduti?”
Developers (at least most of us) are never consulted when Steam or GOG make fundamental changes to their services. They sell OUR games. They make money from OUR games. Why do we not get a say in how OUR games are sold? https://t.co/wWF4OLEKEV
— Ragnar Tørnquist (@ragso) February 27, 2020
Mike Rose, di Yes, Your Grace, Descenders e Not Tonight, ha condiviso che “qualcosa che dirò riguardo a questo cambio nella policy dei rimborsi di GOG (gli utenti possono ottenere rimborsi per qualunque cosa comprino fino a 30 giorni dopo) è che GOG non lo ha detto agli sviluppatori prima che lo facessero. Il che fa abbastanza ca**re, a prescindere che pensiate sia una buona idea o meno”.
Something I will say about this GOG refund policy change (users being allowed to refund anything they buy up to 30 days later), is that GOG did not tell devs before they did it
Which is pretty shitty, regardless of whether you think it's a good idea or not
— Mike Rose (@RaveofRavendale) February 27, 2020
Rami Ismael di Vlambeer, infine, ha osservato che “30 giorni sono molto più di quanto sento sia necessario per valutare un gioco, e tanto di più di quanto quasi tutti i giochi richiedono per essere completati giocandoci un’ora al giorno”, aggiungendo che “il giovane me sicuramente abuserebbe tantissimo” di questa politica.
Well, I don't know about this one.
30 days is a lot more than I feel is necessary to evaluate a game, and a lot more than almost all games take to complete if you play them for an hour daily.
Young me would definitely abuse the hell out of this. https://t.co/kKVnZpwboj
— Rami Ismail (@tha_rami) February 27, 2020
Intanto, dallo store hanno fatto sapere che test interni hanno provato un cambiamento soltanto dallo 0,49% allo 0,51% nel volume delle richieste per i rimborsi, sebbene questi test interni siano avvenuti naturalmente su un campione molto limitato.
Staremo a vedere, a questo punto, se GOG raccoglierà tutto questo feedback degli sviluppatori, grandi e piccoli, per rivedere la propria scelta.
Fonte | Eurogamer.net