Gli sviluppatori italiani pronti per la GDC 2017

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

L’industria dei videogiochi è finalmente una realtà anche in Italia e a farlo sapere sono i numeri raccolti da AESVI: ” il 93% degli sviluppatori italiani esporta in Europa, l’83% in Nord America, il 64% in Asia e il 58% in Sud America” recita infatti il comunicato ufficiale diffuso dall’associazione. I nostri connazionali sono pronti a dire la loro anche alla GDC 2017 attualmente in svolgimento, dove la presenza sarò decisamente numerosa: “l’Agenzia ICE, anche quest’anno ha deciso di essere presente alla Game Developers Conference di San Francisco, il più grande evento a livello mondiale dedicato agli sviluppatori di videogiochi, per accompagnare gli operatori italiani nei mercati esteri, impegnandosi concretamente per l’internazionalizzazione di un settore fortemente innovativo e in rapida crescita. La collettiva, organizzata dall’ICE in collaborazione con AESVI, l’Associazione di categoria che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia, è riunita sotto il brand Games in Italy con un padiglione nell’area GDC EXPO, che verrà inaugurato il primo marzo. Alla collettiva parteciperanno 11 studi di sviluppo italiani: 34BigThings, Bad Seed, Digital Tales, Forge Reply, Just Funny Games, Milestone, Neko8Games, Proxy42, Unreal Vision, Untold Games e XPLORED” spiega il comunicato di AESVI.La distribuzione delle software house sul suolo italiano vede ancora la maggior concentrazione nel Nord Italia, ma anche nel resto della penisola e nelle nostre belle isole i videogiochi cominciano a farsi sentire: “in Italia vi sono oltre 120 studi di sviluppo distribuiti su tutto il territorio nazionale, la maggior parte dei quali si sono costituiti negli ultimi 3 anni. Essi sono concentrati soprattutto nel Nord Italia, che ne ospita circa due terzi (61%) di cui la maggioranza in Lombardia, seguito dal Centro Italia (22%) e dal Sud Italia e dalle isole (16%). A livello provinciale la provincia di Milano è in testa, con più del 22% di studi di sviluppo, seguita dalla provincia di Roma (12%). Gli imprenditori, per la maggior parte di giovane età (media 33 anni) concentrano la loro produzione soprattutto su due diverse piattaforme: PC (37%) e mobile (35%). In misura minore ma significativa su console (14%) e online (13%).”Speriamo che, come già avvenuto in altri paesi europei anche limitrofi al nostro, i videogiochi riescano sempre più ad imporsi e a diventare una realtà lavorativa anche per i giovani italiani.