Germania contro le feste su Facebook

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a cura di Tian

Le feste per piccoli gruppi erroneamente pubblicate sul social network Facebook ultimamente sono sotto l’attenzione dei media tedeschi, visti i recenti casi di violenza danni alle cose per le migliaia di persone che si aggregano a questi eventi.Le ultime ondate di questo trend hanno dato la spinta alla politica tedesca di agire per cercare di arginare queste feste. Il Ministro dell’Interno della Bassa Sassonia Uwe Schünemann ha rilasciato un commento sulla vicenda:”Se la sicurezza pubblica e l’ordine sono danneggiate, noi ci troviamo costretti a vietare questo genere di feste. Nel nostro stato c’è il bisogno di educare i giovani all’uso della rete, anche educando i giovani nelle scuole e dando loro una patente per l’uso di internet. Una festa inoffensiva di compleanno può facilmente trasformarsi in un problema di pubblica sicurezza per l’organizzatore, dato che il più delle volte si sono già verificati atti di vandalismo. “.Gli esempi per la Germania sono già numerosi: giugno scorso una ragazza di Amburgo ha postato su Facebook come evento pubblico la festa di compleanno per i suoi 16 anni, in risposta si è trovata davanti alla porta di casa un gruppo di circa millecinquecento persone . La polizia ha dovuto impiegare cento agenti per arginare l’evento fuori controllo, undici persone sono state arrestate per atti vandalici, un poliziotto è stato ferito, i pompieri locali hanno dovuto spegnere due incendi appiccati da alcuni partecipanti e dozzine di giovani sono dovute andare al pronto soccorso per delle schegge di vetro di bottiglia infrante a terra durante la “festa”.Al momento le autorità di Amburgo stanno monitorando un’altra festa pubblica su Facebook previsto per il 30 settembre e, che al momento ha attirato diciannovemila possibili partecipanti. Ma resta la domanda: E’ possibile monitorare costantemente questo genere di feste sui social network? L’opposizione al governo ha sottolineato come spesso alcune partite di calcio possano terminare in risse, ma nessuno ha mai pensato di vietare gli assembramenti negli stadi.